Se siete in dolce attesa e per ingannarla (si fa per dire) state leggendo libri e riviste specializzate vi sarà capitato di imbattervi nell’espressione parto distocico. Magari non ne avete trovato una definizione esauriente e vi siete imbattute nel nostro blog mentre eravate alla sua ricerca. Bene, se questo è il vostro caso siete fortunate, di seguito troverete infatti una sintetica definizione di parto distocico. Segue un elenco di alcune delle principali cause di distocia del parto.
Si definisce distocico il parto che non si svolge in maniera naturale e che richiede l’intervento attivo del medico o dell’ostetrica che aiutano la mamma a mettere al mondo il piccolo con l’aiuto del forcipe o della ventosa (il cosiddetto parto attivo o operativo) oppure effettuando il parto cesareo.
Le condizioni che possono determinare un parto distocico diverse:
Inerzia uterina
Si parla di inerzia uterina quando si verifica una insufficienza della muscolatura della parete uterina per cui viene a mancare alla spinta la potenza necessaria per la fuoriuscita del bambino. Questa condizione può originare da un’eccessiva tensione nervosa da parte della mamma, ad esempio quando è troppo spaventata.
Distocia dovuta a sproporzione feto-pelvica
E’ la distocia causata da anomalie di posizione o di sviluppo del bambino, ad esempio se questo si presenta in posizione podalica o il suo peso è eccessivo.
Anomalie del bacino materno
La distocia del parto è causata in questo caso da anomalie del canale del parto o del bacino materno che rendono difficoltosa la fuoriuscita del bambino stesso.
In generale si parla di distocia dinamica quando ci si trova in presenza di difficoltà dell’utero a contrarsi, di distocia meccanica quando le difficoltà incontrate dalla mamma sono dovute a problemi di dilatazione del canale cervicale.
Quando il parto avviene in modo naturale si parla invece di parto eutocico o fisiologico.