Voi mamme parlate chiaramente ai (non con perché sto parlando di neonati che non sono ancora in grado di esprimersi) ai vostri figli oppure quando li tenete in braccio preferite optare per dei gridolini che non hanno un senso compiuto? Se appartenete a questa seconda categoria forse dovreste modificare il vostro comportamento ed il perché è presto detto.
Secondo i risultati di uno studio compiuto dalla Nortwestern University, nell’Illinois i bambini sono più intelligente se si parla loro sin dalle prime fasi di vita usando parole e frasi “vere”; questo tipo di interazione potenzia le loro capacità cognitive, migliorando lo sviluppo cerebrale. Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno esaminato 50 bambini di tre mesi a cui sono state mostrate alcune immagini raffiguranti dei pesci, accompagnati dalla parola “pesce” appunto oppure da segnali acustici.
In seguito ai bambini sono state mostrate anche alcune immagini di dinosauri; i ricercatori hanno quindi notato che i bambini che avevano udito le parole riuscivano a catalogare le immagini rispetto a quelli che invece avevano udito solamente suoni. Inoltre, si fermavano di più a guardare le foto dei pesci rispetto a quelle dei dinosauri: un’ulteriore prova a dimostrazione del fatto che li avevano già catalogati nella loro mente.
Secondo gli studiosi questi risultati sono
sorprendenti, che mostrano che già a tre mesi le parole esercitano un’influenza speciale, supportando la capacità di formare delle categorie
Via| adnkronos
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