Abbiamo parlato recentemente del vaccino per proteggere le donne dal papilloma virus, principale responsabile del tumore all’utero, e della campagna di sensibilizzazione attualmente in corso in Italia. Le bambine con meno di 13 anni hanno diritto alla vaccinazione gratuita e per adesso solo la metà è ricorsa a questa terapia. Il vero ostacolo potrebbero essere le mamme, che secondo dati recenti raccolti da Onda, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, sono poco informate sull’argomento.
Il 56% delle mamme con figlie femmine tra gli 11 e i 18 anni ha dichiarato di non avere ricevuto specifiche informazioni o di non aver sentito parlare della vaccinazione. Dato ancora più preoccupante, solo il 18,9% di loro è pienamente consapevole di che cosa sia il papilloma virus (Hpv), responsabile del carcinoma dell’utero. La prevenzione inizia dall’informazione e se viene a mancare, ovviamente, la situazione diventa molto rischiosa.
Le mamme italiane sono interessate ad avere maggiori rassicurazioni su efficacia, sicurezza e costi della vaccinazione da parte di pediatri, medici di famiglia e ginecologi. E purtroppo la maggior parte non riesce a reperire il materiale necessario. Sergio Pecorelli, Presidente AIFA, ha commentato:
Il vaccino contro l’HPV rappresenta il primo sforzo importante nella prevenzione del tumore. Occorre sensibilizzare e devono farlo in primo luogo le istituzioni, che hanno il vantaggio di poter operare all’interno delle scuole e in fasce d’età molto ricettive. Poi sta ai pediatri, medici di famiglia e ginecologi
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