Il papà in sala parto è (forse) una presenza inutile

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gravidanza e papà in sala partoPapà in sala parto sì oppure no? Come si sa accanto a uomini coraggiosi che decidono di restare con la compagna anche in sala parto ci sono altri che preferiscono non entrare. E  spesso si è discusso in merito alle eventuali conseguenze di questa presenza maschile in sala parto. Qualche mese fa il ginecologo francese Michael Odent ha dichiarato che la presenza in sala parto del proprio compagno potrebbe allungare tutta l’operazione e far aumentare il ricorso a taglio cesareo. C’è di più: secondo lui l’ambiente perfetto per dare alla luce un figlio dovrebbe essere privo di figure maschili.

Ora però è arrivata una nuova ricerca che mette un po’ tutto in discussione. Infatti, secondo i medici dell’Associazione tedesca di ginecologia e aiuto alla nascita (Dggg) la presenza del papà in sala parto non sarebbe né positiva né negativa: è “semplicemente” inutile. La sua presenza insomma non incide sul bisogno di dover somministrare alla mamma farmaci anti-dolorifici, sul rischio di eventuali complicazioni o sulla durata del parto.

Gli esperti della Dggg aggiungono anche che sarebbe il caso che i papà seguissero corsi pre-parto separati e non insieme alla compagna; in questo modo potrà avere un ricordo migliore del lieto evento. Insomma i papà dovrebbero fidarsi del personale sanitario ed evitare di elargire inutili e a volte noiosi consigli. Sarà sì presente ma non in modo “invadente”.

Achim Woeckel aggiunge

durante il travaglio una donna non ha bisogno di avere intorno un partner insicuro o nervoso

Questo perché, continuano gli esperti i papà non vivono il momento del parto in modo sereno ma sotto pressione e in un certo senso quasi obbligati, per la parità dei sessi. Infine, se nella coppia dovessero esserci dei dissapori questi entrano in sala parto creando un’atmosfera negativa per tutti, anche per la mamma.

Voi, cosa ne pensate?

Via| adnkronos

4 commenti su “Il papà in sala parto è (forse) una presenza inutile”

  1. Sono un neopapà che ha assistito la propria moglie. Bello quello che dite, ma c’è un punto su cui non mi trovo affatto d’accordo, ovvero che ci si deve fidare del personale medico! Per lo meno non negli ospedali PUBBLICI italiani, dove i medici non sono mai responsabili per i danni che commettono e si scusano l’un l’altro, come il cartello dei venditori di diamanti, che ne vuol mantenere alto il prezzo. Una donna durante il travaglio perde la lucidità: ci sono dei momenti in cui, pur di smettere di provare il dolore delle contrazioni, si farebbe amputare una gamba, se qualcuno le dicesse che in questo modo smetterebbe di soffrire.. Come può optare, in caso di problemi, su delle scelte in modo accurato??? Il mio personale consiglio è che i futuri papà si informino più che su come avviene normalmente un parto sulle varie complicaioni possibili, ovviamente senza voler dire troppo alla propria compagna, che potrebbe essere messa inutilmente in una condizione ansiolitica..

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    • @Ramon

      Ciao.

      Anzitutto auguri!

      Purtroppo per molti la scelta di una struttura pubblica diventa quasi obbligata e quindi bisogna fidarsi del personale medico.
      Detto questo bisogna sempre ricordare che i medici sono persone e quindi (anche se non dovrebbe accadere) possono sbagliare.

      Anche io sono dell’idea che i futuri papà (come le future mamme) dovrebbero informarsi su eventuali rischi e complicanze.

      a presto e grazie,

      Martina

  2. ciao a tutti. per me il papà in sala parto è stato fondamentale!però devo dire che è stato coinvolto nell’attesa e informato sin dal principio, reso consapevole del ruolo centrale della figura di papà nella vita di suo figlio sin dai nove mesi, dalle carezze sulla pancia al dialogo col bimbo prima della nascita!in questo viaggio la presenza nel momento del venire alla luce, e il supporto attivo alla mamma, cioè a me, è stato assolutamente fondamentale, mi ha aiutato e sostenuto, così invece che sentirmi abbandonata dal personale ospedaliero che aveva molto altro da fare, mi sono quasi sentita rispettata nella privacy almeno durante il travaglio, che ho vissuto in maniera attiva e serena anche grazie al papà.Credo che il travaglio e il parto siano un momento unico per la coppia, che si sente unita più che mai in un momento di grandissima realizzazione. E che soddisfazione dopo!certo, mamme e papà, arrivate al parto preparati, informati e affrontatelo con grande serenità come la natura ha previsto da migliaia di anni, spesso i problemi nascono da tensioni e paure forti che fanno contrarre il corpo della mamma ostacolando la nascita, la cosa fondamentale è essere serene e non spaventate, e affrontare il dolore con consapevolezza finalizzata ad aiutare il bambino a venire alla luce!auguri a tutti!
    Deborah

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