Nausea in gravidanza? Bambini più intelligenti

nausee in gravidanza

Siete alle prese con le tanto fastidiose nausee? Probabilmente sarete anche alla ricerca di qualche rimedio della nonna per far sì che possiate stare qualche giorno un po’ in pace. Certo è che quanto sto per riportarvi forse vi farà tirare un sospiro di sollievo e chissà .. forse vi farà pensare alle nausee come ad un qualcosa di quasi “piacevole”.

Secondo i risultati di uno studio compiuto da Irena Nulman dell’Hospital for Sick Children di Toronto le mamme che hanno la nausea in gravidanza possono avere maggiori possibilità di partorire un bebé con quoziente di intelligenza maggiore. Per arrivare a questo risultato sono stati compiuti diversi test cognitivi su tre gruppi di bambini tra i 3 e i 7 anni, le cui mamme avevano avuto nausea in gravidanza ed erano state trattate con un farmaco in uso in Canada, o avevano sofferto di nausea ma non avevano preso il farmaco, oppure non avevano sofferto di nausea tout court. Anche le mamme sono state esaminate per quoziente intellettivo e fattori socioeconomici.

La guida della gravidanza: 25esima settimana

25-settimane-gravidanzaLA VENTICINQUESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA

In questo periodo è bene che tu prenoti la visita anestesiologica presso l’ospedale in cui deciderai di partorire, è essenziale nel caso tu decida per l’analgesia epidurale. Prenota anche la serie di monitoraggi che effettuerai dalla trentaseiesima settimana, questi saranno fondamentali per valutare il benessere fetale e per capire se sei in prossimità del parto.

In queste settimane puoi iniziare a frequentare le classi pre-parto, incontri in cui avrai la possibilità di confrontarti settimanalmente con ostetriche, ginecologi, pediatri e psicologi che ti parleranno del travaglio, di come affrontarlo, delle tecniche di respirazione, di come accudire tuo figlio, degli esami che gli eseguiranno alla nascita e di molte altre informazioni importanti.

Mangiare frutta e verdura in gravidanza previene il Diabete nel bambino

verdure-in-gravidanza-1Quante volte sul nostro blog ti abbiamo raccomandato di mangiare in modo sano durante il periodo della gravidanza? Ecco una ricerca che mette nuovamente in evidenza quanto sia importante per le donne incinte mangiare cibi sani. Questo nuovo studio condotto dalla Sahlgrenska Academy sostiene che le gestanti che assumono verdure ogni giorno diminuscono le possibilità di partorire figli che sviluppino in futuro il Diabete di tipo 1.

La ricerca è stata condotta in collaborazione con la Linköping University, mentre i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Pediatric Diabetes.

La listeriosi in gravidanza: come prevenirla

listeriosi in gravidanza

La listeriosi è una malattia batterica causata da un microrganismo, detto Listeria, che si può trovare nei vegetali, nelle specie animali e nel terreno; questo batterio negli individui sani si trova nella normale flora intestinale e non provoca danni, ma con l’alterazione di alcuni funzioni gastrointestinali, può presentarsi un’infezione.

A causa delle alterazione ormonale che porta con sé, la gravidanza è il momento in cui può presentarsi più facilmente la listeriosi; nella maggior parte dei casi l’infezione avviene tramite gli alimenti, soprattutto quelli congelati, ma il germe è piuttosto diffuso anche nell’ambiente. La prima regola per combattere la Listeria è quella di cuocere bene i cibi crudi, in modo da distruggerla.

Se contratta in gravidanza, la listeriosi può essere molto pericolosa, perché si può trasmettere al feto attraverso la placenta, anche se l’infezione è asintomatica, cioè la madre non presenta segnali evidenti; questa malattia può essere trasmessa al bambino anche al momento del parto, e in questo caso si parla di listeriosi neonatale. Generalmente, l’infezione si manifesta al terzo mese di gravidanza con dei sintomi che spesso vengono scambiati per influenza, e cioè febbre malessere generale, dolori muscolari, e talvolta anche vomito e diarrea.

Il diabete gestazionale: cos’è e come si cura

diabete gestazionaleIntorno alla 26° settimana di gravidanza nel caso in cui si dovesse presentare un elevato valore di glicemia potreste essere sottoposte al Test di Carpenter (chiamato anche Mini-Curva da carico di glucosio): questo per valutare se avete sviluppato o meno il diabete gestazionale.

In caso di risposta affermativa immagino che la vostra reazione sarà, comprensibilmente, di panico: se nei 9 mesi di gravidanza accade, come in questo caso, qualcosa di non preventivato comincerete a preoccuparvi in misura maggiore sia della salute vostra che di quella della creatura che portate in grembo.

E’ pericoloso il diabete gestazionale?

Quello che posso dirvi è che il diabete gestazionale diagnosticato prevententivamente non dovrebbe dare luogo a conseguenze particolari, alle volte può accadere che il feto possa soffrire di macrosomia e cioè che sia più pesante del normale; bisogna inoltre ricordare che si tratta di una patologia molto frequente nelle donne in gravidanza.

La guida della gravidanza: 24esima settimana

24-settimane-gravidanzaLA VENTIQUATTRESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA

Quasi non sembra possibile ma fra poco tempo il secondo trimestre di gravidanza sarà finito e ti troverai ad affrontare gli ultimi tre mesi, i più lunghi e faticosi. Per questo motivo il consiglio è di fare una bella scorta di energie in queste settimane, affronta le faccende più faticose ora che ancora ti senti in forma e lasciati le cose più leggere per il termine della gravidanza.

Hai già scelto se partorire in ospedale oppure in una clinica privata? Se hai una assicurazione sanitaria probabilmente sarai più orientata vero la seconda scelta. Certo è che partorire in ospedale fornisce maggiori sicurezze per la tua salute e quella di tuo figlio, dunque una decisione giusta potrebbe essere quella di partorire in ospedale con la formula dell’intra moenia, cioè in struttura pubblica ma con erogazione privata del servizio.

I neonati piangono con l’accento della madre

pianto-neonato-2Durante la guida delle settimane ti abbiamo più volte parlato del fatto che a partire dalla metà della gravidanza e soprattutto nel terzo trimestre il tuo bambino è in grado di ascoltare, memorizzare e riconoscere la tua voce e quella di tuo marito. Ora c’è una nuova ricerca che arriva a confermare questo dato, secondo quanto rivelato da uno studio condotto dai ricercatori della University of Würzburg e pubblicato sulla rivista Current Biology, infatti, il pianto dei neonati ha le inflessioni della lingua parlata da mamma e papà, e questo perché il bimbo assimila e apprende la cadenza e l’intonazione delle voci che sente mentre si trova ancora nell’utero della madre, nell’ultimo trimestre di gravidanza.

Cerchiaggio in gravidanza: quando farlo e perchè

cerchiaggio

Il cerchiaggio è un lieve intervento chirurgico che si effettua se, durante la gravidanza, ci sono segnali di incontinenza cervicale, ovvero se il collo dell’utero inizia a dilatarsi troppo in anticipo rispetto alla data del parto. Il collo dell’utero non deve dilatarsi eccessivamente prima del momento presunto per il parto, perché altrimenti ci potrebbe essere il rischio di un parto pre-termine o di un aborto spontaneo.

Generalmente, questa complicazione si manifesta quando il canale cervicale è troppo debole per sopportare il peso di ciò che contiene l’utero, vale a dire: feto, liquido amniotico, placenta e altri annessi fetali; ciò non si verifica mai prima del secondo trimestre di gravidanza, perché prima di allora il contenuto dell’utero è ancora troppo leggero per creare dei problemi al canale cervicale.

Ma perché questo può accadere? I fattori dell’incontinenza cervicale sono diversi: un’anomalia congenita, un’alterazione causata da un intervento precedente, come un parto gemellare o traumatico. Per evitare che questa debolezza del canale cervicale crei ulteriori problemi, viene effettuato il cerchiaggio, che consiste nell’applicazione di un nastro che viene stretto intorno al collo dell’utero, e che verrà rimosso alcun settimane prima della data prevista per il parto.

Sei in travaglio? Ecco cosa fare

travaglioCon l’avvicinarsi del termine del parto probabilmente (e anche comprensibilmente) la vostra ansia aumenterà. Anzitutto bisogna ricordare che non è possibile stilare una “tabella di marcia” universalmente valida per tutte le donne; il travaglio può infatti iniziare anche due settimana prima della data presunta di parto e/o ritardare di dieci giorni. Quali sono i segnali che possono farvi capire che il momento si sta avvicinando? La perdita del tappo mucoso (che non è dolorosa) e che ha delle striature di sangue ma anche vomito e doloretti che coinvolgono la parte bassa della schiena.

A molte donne, all’inizio del travaglio viene suggerito di restare in casa; questo perché si spera che la futura mamma riesca a rilassarsi un po’. Oramai siete in dirittura d’arrivo e quindi immagino i vostri pensieri saranno tutti proiettati a quando finalmente potrete stringere a voi il vostro bambino; idee, riflessioni e domande cominceranno a susseguirsi in maniera sempre più rapida. Mai come in questi momenti dovrete cercare di restare calme.

La dieta della mamma durante l’allattamento

Breastfeeding of newborn baby

Durante l’allattamento non è necessario che la neo-mamma segua una dieta particolare anche se è più importante che mai che la sua alimentazione sia sana ed equilibrata. I pasti devono quindi essere regolari e non devono mai mancare nel corso della giornata pasta, pane, carne, pesce, latticini e, soprattutto frutta e verdura.

Utile anche bere almeno due litri di acqua al giorno e ridurre considerevolmente il consumo di caffè, tè, cioccolata e alcolici. Sicuramente avrete già sentito dire che i cibi dal gusto più deciso come aglio, cipolla, asparagi, carciofi e spezie possono influire sul sapore del latte materno. Questo è vero, ma non significa che questi alimenti debbano necessariamente essere eliminati dalla dieta della mamma che allatta; ciò dipende soprattutto dalla reazione del vostro bambino: se non si mostra infastidito continuate a mangiarli.

La guida della gravidanza: 23esima settimana

23-SETTIMANE-GRAVIDANZALA VENTITREESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA

Siamo alla ventitreesima settimana ed è giunto il momento di pensare come preparare la tua casa per l’arrivo del tuo bambino. La sua camera è da mettere a posto? Devi chiamare un pittore per dare una mano di colore? Potresti iniziare a vedere qualche catalogo di camerette, molte ditte ti danno la possibilità di acquistare coordinati molto carini fatti da lettino, armadio e fasciatoio.

Hai pensato se conservare le cellule staminali del suo cordone ombelicale? Questa procedura è ormai molto diffusa ma ha una tempistica particolarmente lunga dunque è bene che ti informi sulle banche estere che possono ricevere il sangue cordonale di tuo figlio. Una volta scelta la struttura contattala subito in modo di non trovarti al giorno del parto che non hai completato tutte le pratiche.

Il monitoraggio fetale

monitoraggio-fetaleSei quasi arrivata al termine della gravidanza e il ginecologo ti ha prescritto una serie di monitoraggi da eseguire ogni sette giorni a partire dalla 36esima settimana. Il monitoraggio è uno strumento importante per valutare il benessere del tuo bambino, è semplice da fare e non ha nessun tipo di controindicazione. Anche chiamato cardiotocografia, il monitoraggio controlla attraverso gli ultrasuoni il battito fetale e le sue variazioni in corrispondenza di eventuali contrazioni uterine.

Quando andrai ad eseguirlo ti faranno sedere in poltrona oppure ti faranno sdraiare su di un lettino e ti collegheranno al macchinario che è composto da due fasce elastiche e due trasduttori, uno serve a rilevare il battito cardiaco, e verrà collocato nel punto dove troveranno la migliore percezione del battito del feto: registrerà le variazioni delle pulsazioni e le trasmetterà all’apparecchio, che le riporterà su una striscia di carta. Il secondo strumento è un misuratore meccanico delle contrazioni uterine, che ti verrà posizionato in corrispondenza del fondo dell’utero: quando questo si contrarrà, effettuerà una pressione sul rilevatore, che la trasmetterà all’apparecchio quindi sulla striscia di carta.

Acido folico e gravidanza: una nuova ricerca

acido folico in gravidanzaSappiamo bene (e ne abbiamo parlato anche qui all’interno di Tutto Mamma) quanto sia importante per una futura mamma assumere durante il periodo della gravidanza lacido folico in modo particolare se si assumono particolari farmaci, come ad esempio quelli antiepilettici (ma non solo).

Restando proprio in tema acido folico, vogliamo rendervi partecipi dei risultati di una ricerca compiuta dall’Università di Adelaide, in Australia e pubblicata all’interno dell’ American Journal of Epidemiology. E’emerso che le mamme che avevano assunto supplementi di acido folico durante la tarda gravidanza incorrevano in un rischio maggiore del 26% di avere figli che soffrivano di asma allergico durante i primi anni di vita; per arrivare a questa conclusione hanno preso in esame 500 mamme, analizzando le loro abitudini alimentari, il vizio del fumo, gli stili di vita e, appunto l’assunzione di acido folico.

Diventare papà: un arduo ma bellissimo ruolo

papà e neonatoQuando parliamo di gravidanza dovremmo prendere in considerazione anche il ruolo del papà; proprio così, anche la vita dei maschietti (anche se non nello stesso modo di quella delle mamme) con l’arrivo di un bambino viene stravolta. Anche quello del padre è un ruolo estremamente delicato ed importante e se non si è pronti si corre il rischio di arrivare impreparati. Ansia, crisi, timore di non essere all’altezza di questo compito: tutti stati d’animo che un futuro papà può trovarsi ad affrontare.

Non penso esistano manuali (almeno secondo me) sul perfetto papà; ogni situazione è diversa dalle altre. Ecco perché non si dovrebbero stabilire delle regole generali.  Possiamo ad esempio trovare uomini che nel corso della gravidanza tendono ad allontanarsi dalla compagna con la conseguenza che la mamma si ritroverà (erroneamente) a pensare che questo voglia dire che il papà non è più interessato a lei e al bambino. La donna dovrebbe invece capire che mentre lei vive in prima persona la gravidanza e giorno dopo giorno sente crescere una nuova vita, lo stesso non può dirsi per i papà che potrebbero anche sentirsi emarginati.
Credo che come accade per altre situazioni di coppia il dialogo è fondamentale e molto spesso può rivelarsi una soluzione scaccia pensieri.