L’ecocardiografia fetale, quando è necessaria

ecocardiografia-fetaleDurante la gravidanza ci sono alcuni esami da eseguire per monitorare il feto che non sono di routine ma che vengono prescritti nel caso in cui ci siano delle particolari patologie in famiglia oppure nel caso in cui esami precedenti abbiano dato dei risultati dubbi. Un esame di questi è la ecocardiografia fetale, un esame non invasivo molto sensibile nel diagnosticare le cardiopatie fetali. Un primo studio del cuore viene fatto di norma durante l’ecografia morfologica che si esegue intorno alla ventesima settimana ed è proprio in questa sede che il ginecologo potrebbe ricevere l’indicazione per un esame di secondo livello.

Cosa è l’ecocardiografia fetale?

L’ecocardiografia permette uno studio morfologico e funzionale del cuore e verifica l’andamento del ritmo cardiaco, questo esame si può effettuare dalla ventesima settimana in poi, anche se il periodo migliore per eseguirlo è proprio dalla ventesima alla ventiduesima settimana di gravidanza, in questo periodo infatti le dimensioni cardiache e l’ecogenicità (la qualità con la quale gli ultrasuoni riescono a vedere, è come dire essere fotogenici) legata alla posizione fetale consentono una buona attendibilità dell’esame.

I dispositivi a legna fanno aumentare il numero dei casi di bronchiti

caminetto

Una nuova e preoccupante ricerca che arriva dagli Stati Uniti. A quanto pare i caminetti e le stufe potrebbero mettere in serio pericolo la vita dei bambini, facendo aumentare il numero di bronchiti.

Secondo Catherine Karr, professoressa di Pediatria presso la Università di Washington

i bambini che sono maggiormente esposti al calore di questi dispositivi a legna hanno una probabilità maggiore di essere visitati dal proprio medico o di essere ricoverati in ospedale a causa di una bronchite

Bambini e animali, un legame speciale

bambini e animali

Tutti i bambini possono trovare nel cane o nel gatto di casa un compagno di giochi, basta educare sin da subito il piccolo al rispetto dell’animale; tale rispetto deve però essere reciproco soprattutto se la bestiola era già di casa prima dell’arrivo di quello che inevitabilmente considererà un intruso venuto a spodestarlo. Lasciate quindi che l’animale domestico leghi con il bambino ma fategli capire molto chiaramente che deve mantenersi entro certi limiti; per il gatto ad esempio deve essere chiaro che non può accoccolarsi accanto al piccolo che dorme, mentre il cane deve imparare a lasciarlo in pace mentre mangia. Allo stesso tempo però il bambino deve capire che non può offrire del cibo al suo amico a quattro zampe per poi rimetterlo in bocca se questo, ma non capita quasi mai, lo rifiuta.

Il cane o il gatto devono poi essere portati regolarmente dal veterinario perchè vengano sottoposti a tutte le vaccinazioni consigliate e tenuti ben puliti così come l’ambiente che li ospita. Attenzione anche ai parassiti che inevitabilmente possono attaccarlo. Infine, anche se l’animale è tranquillo, non perdetelo mai di vista quando gioca con il piccolo, che deve guardarsi bene dal compiere atti che possono infastidirlo come tirargli le orecchie, la coda o il pelo.

Regala la magia, questo Natale visita con tuo figlio Disneyland Paris

disneyland-paris-regalo-natale-2009-1Se il Natale è la festa dei bambini cosa può esserci di più magico che regalare a tuo figlio la possibilità di vivere un sogno? Portalo a Disneyland Paris, un luogo dove le favole diventano realtà. Il parco è bello da vivere durante tutto l’anno, io ci sono stata questa estate e non lo dimenticherò mai, certo è che sotto il periodo delle feste natalizie Disneyland Paris si veste di nuovo e propone a te e alla tua famiglia una esperienza emozionante ed indimenticabile.

Andando in questo periodo troverai ogni angolo addobbato a festa, i personaggi come Minnie, Topolino, Pluto e tutta la loro banda vestiti di bianco e rosso, un’atmosfera in grado di incantare grandi e piccini. Ma vediamo cosa offre di nuovo il parco in questo Natale 2009.

Quando far mangiare il bambino da solo

quando far mangiare da solo il bambino

Molte mamme si chiedono se esista o meno un’età ideale nella quale il bambino debba iniziare a mangiare da solo; in realtà, come per le altre attività che il piccolo dovrà imparare a compiere, tutto dipende dai suoi tempi e dai segnali che manda ai genitori, come ad esempio il suo comportamento nei confronti del cibo e degli altri oggetti ad esso collegati, come posate e piatti. Se notate che il bambino è molto incuriosito da quello che lo circonda e che vuole afferrare tutto, potete iniziare a farlo provare a mangiare da solo.

Fin dallo svezzamento permettete al bambino di esplorare il cibo, non solo offrendogliene molte varietà, ma anche facendoglielo portare alla bocca da solo con le manine: è importante, infatti che conosca il cibo tramite il tatto, il gusto e l’olfatto, e che si abitui ad assaggiare di tutto. Per fargli prendere confidenza con le posate, dai sei mesi in poi potete dargli un cucchiaino, e dall’anno in poi una forchettina di quelle adatte ai bambini.

Quando il bambino avrà compiuto un anno, potrete lasciarlo mangiare da solo almeno per la prima metà del pasto e poi aiutarlo successivamente, lodandolo quando riesce portare un boccone in bocca da solo e in modo corretto.

Gran Bretagna: fecondazione gratis a chi non beve e non fuma

fecondazione assistita

La Bridge Clinic di Londra, una clinica di fecondazione assistita ha proposto un ciclo di fecondazione gratuito a chi si impegna a non fumare e a non bere prima e durante il trattamento; insomma un vero e proprio contratto per una vita sana non solo per la mamma ma anche per il nascituro.

I pazienti che vorranno sottoporsi a un ciclo di Ivf potranno decidere di sottostare a questo contratto mirato ad aumentare le chance di successo dell’intervento: in cambio, i pazienti avranno diritto a un ciclo gratuito di fecondazione se il primo dovesse fallire

Breve guida all’uso del tiralatte

uso del tiralatte

In alcune situazioni può essere necessario estrarre il latte dal seno per poi darlo al bambino con il biberon; è il caso in cui la mamma che allatta al seno debba assentarsi per lavoro oppure sia disturbata da un fastidioso ingorgo mammario. Per tirare il latte dal seno si può procedere alla spremitura manuale della mammella, ma molte mamme preferiscono oggi ricorrere al più pratico tiralatte, uno strumento di facile utilizzo comunemente in vendita presso sanitarie e farmacie.

Di seguito vedremo come si usa il tiralatte e qual è il modo migliore per conservare il latte materno:

Per prima cosa laviamo bene le mani con abbondanti acqua e sapone e prepariamo per contenitori ben sterilizzati per la raccolta del latte.

Per favorire il flusso di latte manteniamo il seno caldo; a questo scopo può essere utile praticare degli impacchi o fare una doccia calda.

Svezzamento: quando introdurre il latte vaccino

latte e svezzamento

“Il latte di mucca non va offerto al bambino prima di un anno”; questo è quanto emerge dall’ultimo congresso nazionale dei pediatri, dove è stato evidenziato come l’introduzione precoce di questo alimento sia dannoso alla crescita dei bambini.

Ma perché il latte vaccino non va offerto ai bambini in fase di svezzamento? Le motivazioni sono di carattere nutritivo: il latte di mucca contiene poche vitamine, poco ferro, molti grassi e proteine e troppo colesterolo per un bambino piccolo. Proprio per la sua ricca composizione, infatti, questo tipo di latte può esporre l’organismo del bimbo ad alcuni rischi che potrebbero compromettere la sua crescita, come aumentare la massa grassa o caricare di lavoro eccessivo i reni non ancora pronti.

Il periodo dello svezzamento, che inizia intorno ai sei mesi, è molto importante, perché garantisce al bambino i nutrienti necessari per la crescita, per lo sviluppo della massa corporea e per le funzioni del’organismo; un’alimentazione sbagliata fin da piccolo potrebbe influire sulla predisposizione allo sviluppo di alcune malattie, come diabete e obesità, in età adulta.

Il ciuccio: un amico per te e per tuo figlio

ciuccio-neonato-come-abituarloGià ti abbiamo parlato diverse volte del ciuccio, ti abbiamo descritto le varie tipologie e ti abbiamo spiegato come cercare di toglierlo, oggi invece voglio parlarti del perché dare il ciuccio a tuo figlio e il modo per cercare di convincerlo a prenderlo. In molti ti diranno che il ciuccio è solo un brutto vizio e che è meglio evitare di proporlo, io invece da mamma ti dico che il ciuccio è un importante alleato per te e un amico per il tuo neonato.

I miei bambini hanno preso il ciuccio veramente presto, sono usciti dall’ospedale che già lo succhiavano e lo hanno lasciato intorno ai due anni e mezzo. Il succhiotto prima di tutti è una forma di consolazione per il neonato, uno strumento per tranquillizzarlo quando da piccolissimo soffrirà di colichette ma anche un’arma per cercare di regolarizzare le poppate durante i primi tempi dell’allattamento. Infatti quando durante i primi mesi il tuo piccolo chiederà continuamente il seno, il ciuccio ti servirà per calmarlo e per prendere tempo fino alla poppata successiva.

Regali Natale 2009: il seggiolone Tripp Trapp e quelli M’home di inglesina

foto tripp trapp

Oggi per i consigli relativi agli acquisti di Natale voglio parlarvi di due seggioloni: Tripp Trapp di Stokke e quelli della collezione M’Home di Inglesina.

Tripp Trapp di Stokke è uno seggiolone che diventa una vera e propria sedia in grado di accompagnare vostro figlio fino all’adolescenza. E’disponibile in 12 colori con molti accessori; Tripp Trapp si adegua all’altezza del bambino e permette al piccolo di stare seduto e di interagire con voi e con il resto della famiglia. Consente una seduta ergonomica e

la piena libertà di movimento di gambe e piedi per la regolazione e lo spostamento del peso corporeo

Vaccinazioni dei bambini: l’anti pneumococco

vaccino pneumococcol

Lo pneumococco è un batterio che può determinare malattie come polmonite, otite, sinusite, fino ad arrivare, nei casi più gravi alla meningite; per questo è estremamente consigliato dai medici di vaccinare i bambini contro lo pneumococco, soprattutto quando iniziano ad andare al nido o alla materna.

Questo batterio si trasmette per via aerea e l’infezione può colpire persone di ogni età, anche se i bambini al di sotto dei due anni sono i soggetti più a rischio. Come dicevamo, le manifestazioni più importanti dell’infezione causata dallo pneumococco sono la sinusite, la polmonite e l’otite; per evitare queste malattie, l’unica soluzione è vaccinare il bambino, ed è raccomandato farlo sia che il bambino frequenti o meno l’asilo, perché il germe non colpisce esclusivamente nei luoghi affollati.

Il passaggio dal seno al biberon

passaggio latte biberon

Anche se vorrebbe allattare al seno per il maggior tempo possibile, può accadere che a un certo punto la mamma si accorga di non produrre latte a sufficienza per soddisfare le esigenze del proprio piccolo; in questo caso le richieste di essere nutrito si fanno più frequenti e la crescita ponderale rallenta. Per ovviare al problema il pediatra consiglia in genere di fare un’aggiunta di latte artificiale integrando il seno con il biberon che viene offerto al termine della poppata al seno (se il bambino è proprio affamato non avrà molte difficoltà ad adattarsi alla nuova situazione) oppure alternando i due tipi di allattamento nel corso della giornata.

Vi sono però dei casi in cui, anche se l’allattamento materno procede senza intoppi, la neomamma è costretta ad interromperlo o a variarne il ritmo perchè, ad esempio, deve tornare a lavoro; in tal caso una soluzione può essere rappresentata dall’uso del tiralatte che permette di raccogliere e mettere da parte il latte materno perchè venga somministrato con il biberon mentre la mamma non c’è.

In vacanza con i bambini, dove andare

viaggiare-bambiniChi vi scrive è la mamma di due bambini che ha sempre avuto la passione per i viaggi, la scoperta di nuove culture mi ha sempre affascinato, il visitare capitali del mondo alla ricerca di angoli particolari e suggestivi. Poi sono arrivate le mie piccole pesti e tutto è cambiato, o almeno credevo lo fosse, mi domandavo dove poter andare in vacanza con loro, per me, una mamma fissata con pappe e pappine, era perenne il pensiero che non avrei mai trovato un posto adatto per la famiglia, che non fosse un residence dove avrei dovuto fare la stessa vita che faccio in città, cucinare, pulire e via di seguito.

Ma da brava internauta un bel giorno mi sono messa alla ricerca di qualche alternativa e lì si è aperto un mondo: noi famiglie non siamo sole, c’è anche chi pensa a noi, basta non allontanarsi troppo andando alla ricerca di mete esotiche.

I bambini e i loro perchè

famiglia

Voi mamme sarete sicuramente abituate alle tante domande che i bambini mano a mano che crescono vi rivolgono. La vera novità è rappresentata dal fatto che i più piccoli non si accontentano di una risposta banale; esigono delle risposte sensate con tanto di spiegazioni.

Almeno questo è quello che è emerso da uno studio eseguito presso la University of Michigan e condotto da alcuni psicologi diretti da Henry Wellman ed i cui risultati sono stati pubblicati all’interno della rivista Child Development.