La musica di Beethoven innervosisce il feto

feto

Si sapeva già che il feto già nell’ materno fosse in grado di sentire i suoni provenienti dall’esterno; ora però ne sappiamo anche qualcosa in più. E questo grazie all’ecografia 3D e 4D di cui si è parlato nel corso nel corso del secondo congresso nazionale della Fiog, Federazione Italiana di Ostetricia e Ginecologia concluso da pochi giorni e svoltosi a Torino.

E’emerso che il suono più gradito dal feto è quello della madre ma anche che le musiche di Vivaldi e Mozart erano in grado di calmarlo a differenza di quelle di Beethoven e Brahms che invece lo innervosiscono.

Per Natale regalate i peluche Ikea e aiutate Save The Children

peluche ikea e save the children

Per questo Natale regalate ai vostri bambini un peluche Ikea e avrete due vantaggi: farete contenti i vostri piccoli e contribuirete ad aiutare Save The Children; in occasione delle prossime festività natalizie, infatti, il colosso scandinavo dei mobili low cost Ikea e l’associazione umanitaria Save The Children hanno deciso di unire le loro forze a favore dei bambini meno fortunati: dal 1 novembre al 24 dicembre 2009, infatti, in tutti i negozi Ikea sarà possibile partecipare alle iniziative di Save The Children.

Durante questo periodo sarà attiva la campagna “1 euro vale una Fortuna” che prevede la donazione di 1 euro per ogni peluche acquistato nei negozi Ikea ai progetti di Save The Children Italia a favore delle attività di educazione in Bangladesh, Russia, Albania e Vietnam. Nello stesso periodo, i collaboratori di Save The Children proporranno dei programmi di sostegno a distanza in Nepal, Albania, Uganda, Sudan e Haiti. L’iniziativa “1 euro vale una Fortuna” si colloca in una serie di iniziative internazionali che vedranno coinvolti 301 negozi Ikea in 37 nazioni europee e nord americane.

L’infezione da streptococco

gravidanza

Sebbene lo streptococco (termine completo streptococco beta-emolitico di gruppo B o Streptococcus agalactiae) non sia un batterio pericoloso né per la salute della futura mamma né per l’andamento generale della gravidanza bisogna ricordare che se presente al momento della nascita può essere trasmesso al feto causando setticemia. Ricordo anche che si tratta di un batterio che almeno all’apparenza non mostra alcun sintomo.

L’eventuale presenza dell’infezione può essere diagnosticata con un tampone vagino-rettale che la mamma può eseguire tra la 35° e la 37° di gestazione; un prelievo indolore e non invasivo.
Lo streptococco di gruppo B è la prima causa di infezione batterica da mamma a bambino e come detto può causare setticemia; non solo. Nel 10% dei casi può portare alla morte del piccolo e nel 5%-10% può causare meningite.

Non si tratta di un esame di routine ma viene comunque sia prescritto da quasi tutti i ginecologi ed anche gli ospedali, al momento del ricovero lo richiedono.

bugie

Le bugie dei bambini

bugie-dei-bambiniUno dei comportamenti più fastidiosi dei bambini è quando iniziano a dire le bugie, il compito di noi genitori comincia a diventare più difficile perché dobbiamo riuscire a capire il motivo che li porta a non essere sinceri e soprattutto dobbiamo anche scegliere il modo più giusto per punirli o sgridarli. Anche perché le bugie cambiano rispetto alle varie fasce di età in cui vengono dette.

Partiamo col dire che le bugie vere e proprie vengono dette solo verso i 5 anni, prima di questa età infatti i piccoli non riescono a distiguere la finzione dalla realtà e ciò fa si che quando mentono siano convinti di dire la verità, spesso neppure se ne rendono conto e dunque è inutile punire questo tipo di comportamento, perché il bambino non ne capirebbe il motivo. Qualche tempo fa il mio bambino di 4 anni, durante la notte ha perso del sangue del naso, al risveglio l’ho pulito bene ed è andato a scuola, quando sono andata a riprenderlo aveva ancora il naso sporco e gli ho chiesto se avesse ancora sanguinato, lui mi ha raccontato una storia molto dettagliata per la quale aveva sbattuto il naso e lo avevano medicato. Sono andata dalla maestra a chiederle se era vero e lei mi ha detto che non era accaduto niente di quello che aveva raccontato.

Ernia ombelicale e inguinale nel bambino

ernia infantile

L’ernia, ovvero la fuoriuscita di visceri attraverso un’apertura normalmente chiusa, è un disturbo piuttosto comune nei bambini appena nati. Le forme più frequenti di ernia infantile sono l’ernia ombelicale e l’ernia inguinale.

Ernia ombelicale

L’ernia ombelicale nel bambino si presenta come un piccolo rigonfiamento localizzato all’altezza dell’ombelico ed è la forma di ernia più frequente nei neonati specie se nati prematuri o sottopeso. E’ causata dalla fuoriuscita di una porzione di intestino attraverso l’anello ombelicale non ancora chiuso e, pur manifestandosi sin dalla nascita, diventa evidente solo dopo le prime settimane di vita soprattutto quando il bambino piange o è agitato. Non è pericolosa per la salute del bambino e di solito si risolve spontaneamente entro i primi tre anni di vita anche senza il ricorso ad alcuna cura incluse fasce e cerotti ombelicali; l’intervento chirurgico si rende necessario solo in un numero molto ridotto di casi quando cioè l’ernia non regredisce spontaneamente.

Navigare online in sicurezza: le regole dell’Associazione Pediatrica Americana

bambini_internetOrmai dobbiamo arrenderci all’evidenza, Internet è entrato a far parte della vita dei nostri figli ed impedire loro di usare questo strumento è pressoché impossibile. Nella mia esperienza personale posso raccontarvi che il mio piccolo di 4 anni già ha scoperto la rete (sua mamma ha un rapporto molto stretto con il PC) e spesso mi chiede se lo faccio giocare on line oppure se posso aprire Youtube e mettere qualche video dei suoi personaggi preferiti. E io cosa devo fare? Come posso fargli capire che non deve usare il computer quando la sua mamma lo usa per diverse ore al giorno? La mia soluzione è stata di essergli vicino quando gioca in rete, facendo attenzione che non passi su siti poco affidabili.

L’Associazione Pediatrica Americana in merito al rapporto tra bambini e adolescenti su Internet ha rilasciato alcune linee guida per una navigazione senza rischi, anche perché di casi di sottrazione di identità, pedofilia e quant’altro negli Stati Uniti c’è ne sono una lista infinita.

L’anemia in gravidanza

anemia in gravidanza

L’anemia, cioè la carenza di ferro nell’organismo, è un disturbo molto frequente in gravidanza: secondo alcune ricerche ben l’80% delle donne incinte ne soffre. Durante il periodo della gestazione la donna ha bisogno di una maggiore quantità di ferro, e una sua carenza può comportare dei rischi anche per il feto.

Per verificare se la donna è carente di ferro, è necessario l’esame della sideremia, il quale può verificare la presenza di un’anemia usando come parametri i valori di emoglobina inferiori ai 10 mg/dl, anche se è soprattutto la ferritina a determinare l’esito dell’esame, in quanto indica la valenza della presenza di ferro nell’organismo. In linea di massima, l’anemia può essere la conseguenza di una dieta sbagliata, di una precedente gravidanza, o dovuta alla normale perdita di ferro con il sangue delle mestruazioni, e si scatena nel momento in cui le cellule del corpo accusano la mancanza di ossigeno, indebolendo, così, tutto l’organismo.

Durante la gravidanza c’è una richiesta supplementare di ferro dovuta alla crescita del bambino e, se c’è anemia o se le riserve sono troppo basse, la crescita cerebrale del nascituro potrebbe essere più lenta, oppure, secondo una ricerca presentata di recente negli Stati Uniti, minare il rapporto affettivo con la madre, che si tradurrebbe in freddezza e in distanza nei confronti della genitrice durante la crescita.

Con il latte i bambini non ingrassano

bere latte

Il numero delle persone in sovrappeso è in costante e preoccupante crescita; per arginare questo problema sarebbe il caso di controllare l’alimentazione dei figli sin da piccoli. In particolare modo c’è un alimento che non dovrebbe mancare all’interno della dieta dei bambini proprio per aiutarli a non prendere peso: il latte. Questo almeno è quanto sostenuto da alcuni ricercatori della Sahlgrenska Academy dell’Università di Goteborg, in Svezia che hanno esaminato 120 bambini di 8 anni valutandone fra le altre cose l’alimentazione, la composizione corporea e anche il livello di mineralizzazione ossea. Oltre ad alcuni test ai bambini sono stati consegnati dei questionari per capire quali fossero i cibi che consumavano in misura maggiore; il primo risultato evidente è stata la correlazione tra il peso corporeo e il consumo di latte. I bambini che ne facevano un uso quotidiano pesavano 4 kg di meno.

Linea Respirasano Chicco, un aiuto per purificare l’aria

aria pulita

Mentre molti genitori si preoccupano, giustamente, degli effetti nocivi dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei bambini, sono ancora in pochi a nutrire la medesima apprensione circa la qualità dell’aria che i piccoli respirano ogni giorno negli ambienti domestici: in casa e nei luoghi chiusi si annidano infatti non solo agenti inquinanti come le polveri sottili, ma anche allergeni quali pollini, acari e peli di animale piuttosto che muffe e batteri; tutti fattori che possono nuocere al piccolo che non ha ancora adeguatamente sviluppato le proprie difese immunitarie.

Ma ad incidere sulla qualità dell’aria contribuisce non solo la presenza di inquinanti e allergeni, ma anche il grado di umidità degli ambienti che influenza a propria volta il proliferare dei primi. Per ovviare a questi problemi e purificare l’ambiente in cui il bambino vive, Chicco propone una linea di prodotti tutta dedicata al controllo della qualità dell’aria: Respirasano. Vediamola.

Questo Natale sostieni il Progetto Compagni di Viaggio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

donazioni-bambin-gesu-natale-2009Spesso si sente parlare del Natale come una festa che ha snaturato la sua vocazione di convivialità e di momento di riflessione per divenire un manifesto di consumismo e corsa all’acquisto. Ma non per tutti è così, per questo motivo oggi volevo presentarti una iniziativa dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ di Roma in occasione del Natale 2009, si chiama  Compagni di Viaggio e si prefigge due importanti obiettivi come leggiamo dal comunicato stampa

Il primo obiettivo è relativo all’acquisto di una Tac 64 multistrato di ultima generazione, in grado di offrire una visualizzazione tridimensionale degli organi in modo istantaneo, potenziando le attività di diagnosi e cura soprattutto in campo epatico e oncologico; il secondo obiettivo è assicurare le cure a quattro bambini provenienti dall’estero, sprovvisti di qualunque forma di assistenza, di copertura economica, affetti da gravi patologie cardiache e onco-ematologiche.

Oligoidramnios e polidramnios, le patologie del liquido amniotico

oligodramnios-polidramniosOggi voglio parlarti del liquido amniotico, il liquido che avvolge e accoglie il tuo piccolo durante tutti i nove mesi di gravidanza. Il liquido amniotico durante le prime settimane di gravidanza  viene filtrato dalla placenta e dalla membrana amniocoriale mentre a partire dalla quindicesima settimana circa, quando il piccolo comincia a mettere in moto la funzionalità renale, il liquido è composto principalmente delle sue urine. Durante la gestazione il liquido amniotico subisce un continuo ricambio, poiché viene deglutito dal feto e successivamente rigenerato attraverso le urine.

Quando andrai a fare le ecografie di controllo specialmente quelle del secondo e terzo trimestre di gravidanza, ti verrà misurato l’indice AFI, un parametro che definisce la quantità di liquido presente nel sacco amniotico.  Il valore AFI è nella norma se ha dei valori tra 80 e 220 mm. Se il liquido è tra 50 e 80 mm ci si trova di fronte ad un caso di oligoidramnios se invece il valore è tra 220 e 250 abbiamo un caso di polidramnios.

Pannolini, lavabili o usa e getta?

pannolini ecologici

Da qualche anno a questa parte si è diffusa la consuetudine fra le neo-mamme di utilizzare pannolini lavabili in luogo degli ormai tradizionali usa e getta; nulla a che vedere però con i vecchi ciripà dei quali piuttosto rappresentano l’evoluzione poichè sono più pratici da far indossare al bambino e più facili da lavare. I motivi che conducono a questa scelta sono molteplici: un’accresciuta coscienza ambientale, la necessità di ridurre le spese senza sottrarre nulla alla qualità delle cure somministrate ai propri figli e, non ultimo, la maggiore attenzione ai materiali e alle sostanze con le quali la pelle del bambino entra in contatto ogni giorno.

I pannolini lavabili detti anche ecologici o riciclabili infatti permettono ad una famiglia di risparmiare diverse centinaia di euro e, complessivamente, di ridurre di parecchie tonnellate l’immissione di rifiuti nell’ambiente; considerate infatti che ogni bambino consuma in media nei primi tre anni di vita qualcosa come cinquemila pannolini usa e getta con una spesa per le famiglie che si aggira fra le 1200 e le 1500 euro; di pannolini lavabili invece ne occorrono poche decine (una ventina secondo le testimonianze di alcune mamme che ho potuto raccogliere) con una spesa che va dalle 400 alle 800 euro a seconda del modello scelto e che non dovrà essere ripetuta all’arrivo del fratellino o della sorellina.

L’influenza A in gravidanza

influenza suina in gravidanza

Se le donne in gravidanza sono considerate dei soggetti a rischio anche durante le normali influenze stagionali, l’allarme creato da giornali e televisione circa la nuova influenza A (virus H1N1) rischia di costituire una preoccupazione in più per tutte le future mamme; e anche se il vaccino è disponibile sono ancora in molte ad essere indecise circa l’opportunità di vaccinarsi o meno per timore degli eventuali effetti collaterali che la prevenzione potrebbe avere sul feto.

In linea di massima, gli esperti concordano nel consigliare il vaccino contro l’influenza A a tutte le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza, mentre lo stesso non può dirsi per le donne al primo trimestre; questo perchè se da un lato il rischio di complicanze è più grave a gestazione avanzata, dall’altro non si conoscono ancora gli effetti collaterali della vaccinazione sul feto durante le prime dodici settimane di gravidanza.

La displasia delle anche nel neonato

ecografia-anche-displasiaIl tuo piccolo è nato e ora dovrai iniziare a preoccuparti del suo benessere e della sua salute, dopo averlo portato alla prima visita pediatrica a circa una settimana dalla nascita, l’appuntamento successivo sarà una ecografia di controllo a cui dovrai sottoporlo per verificare lo stato delle articolazioni delle sue anche. L’ecografia delle anche si esegue di solito a circa 6-8 settimane fino ad un massimo di dodici settimane ed è un esame importante perché può permettere di individuare e correggere la displasia congenita delle anche.

L’articolazione che lega la gamba al bacino è composta da due elementi, la testa del femore, cioè la sua estremità superiore sferica e l’acetabolo, la cavità dell’anca destinata a contenere la ‘sfera’ e a farla ruotare al proprio interno. Nel 2-3% dei neonati, l’incastro non è perfetto e dunque l’articolazione non garantisce una adeguata stabilità. Di norma questo è un difetto temporaneo causato da diversi motivi: la cavità non ha completato il suo sviluppo e l’acetabolo è ‘svasato’, c’è un ritardo dell’ossificazione, i legamenti sono deboli.