Hai appena partorito e sei stata dimessa dall’ospedale, ora sei in casa con il tuo cucciolo e stai iniziando a conoscerlo meglio, impresa non facile, visto che non esiste un libretto delle istruzioni per capire come funziona! In ogni caso noi siamo qui per questo, per aiutarti nel difficile mestiere della mamma. Oggi voglio parlarti del pianto del neonato e di come riuscire ad interpretarlo. Il pianto è il suo unico modo per comunicare un disagio e dunque è importante riuscire a capire quale messagio il piccolo ti sta inviando. Dalla nascita fino al terzo mese di vita gli episodi di pianto sono molto frequenti e riuscire a soddisfare l’esigenza espressa con il pianto è un modo corretto per conquistare la fiducia del piccolo e trasmettergli la sicurezza che siamo in grado a capirlo.
Anemia in gravidanza: fondamentale anche la vitamina B6
Abbiamo già parlato dell’importanza di una corretta alimentazione nel periodo della gravidanza sia per la salute della futura mamma che di quella del neonato. A questo proposito vi parlo di una recente scoperta che ha messo in luce come dietro il pericolo dell’anemia in gravidanza possa esserci non solamente una carenza di ferro ma anche una mancanza/carenza di vitamina B6. A questo risultato sono giunti i ricercatori del Dipartimento di Perinatologia del National Center for Child Health and Development di Tokyo che hanno scoperto che
le donne incinte che non rispondevano adeguatamente alla cura dell’anemia con il ferro mostravano una carenza di vitamina B6
I bambini possono mangiare i dolci natalizi?
Mancano solo quattro giorni a Natale e ormai i preparativi per pranzi e cenoni imperversano, ma non bisogna dimenticare che i piatti elaborati che vengono portati in tavola in questi giorni sono molto pesanti per i bambini, e che per questo bisogna prestare molta attenzione a quello che gli verrà offerto, soprattutto per quanto riguarda i dolci natalizi.
Secondo i pediatri, prima dei 12 mesi è sconsigliato offrire cibi e bevande zuccherate ai bambini, quindi per festeggiare date loro, come dessert, frutta e yogurt al posto di torte e biscottini molto dolci; i genitori possono invogliare il piccolo a mangiare la frutta fresca portando in tavola un cestino colorato con mele, pere e altri prodotti.
Sempre secondo i medici, per proporre le uova, e gli alimenti che le contengono sarebbe opportuno aspettare i 12 mesi; se il bambino ha superato quest’età e vedete che ne è attratto, potrete offrirgli un pezzettino di panettone che è meno elaborato del pandoro, oppure un pasticcino alla frutta molto semplice. Evitate la frutta secca prima dei 18 mesi perché può scatenare allergie nei piccoli più predisposti.
La nascita di un figlio rende più simili ai propri genitori
Non sarò mai come i miei genitori. Molti giovani pronunciano questa frase almeno una volta nella vita, ma la verità affiora quando siamo noi stessi ad avere un figlio ed inevitabilmente cominciamo ad assomigliare a loro. Un ricercatore olandese ha analizzato i dati di circa mille giovani, dei loro partner e dei loro genitori. I figli rendono sicuramente più somiglianti ai genitori, ma il compagno che non va d’accordo con i suoceri può seriamente inacidire la relazione tra un figlio e la madre ed il padre.
Freek Bucx dell’univesità di Utrecht ha scandagliato il legame tra genitori e figli in una “fase di mezzo” della loro relazione, ciò quando i figli hanno tra i 18 e i 35 anni e i genitori hanno tra i 50 e i 75 anni. Il ricercatore ha scoperto che uno dei fattori che minaccia di più i legame genitori figli è la relazione tra il partner e i suoceri, se il compagno non va d’accordo con loro molto probabilmente il rapporto (con i genitori) è destinato ad indebolirsi. La soluzione a questo problema però c’è, ed è quella di fare subito un figlio.
Biscotti di Natale: gli omini di pan di zenzero
Ormai le vacanze di Natale sono arrivate e con i bambini a casa dalla scuola o dall’asilo, potete pensare di coinvolgerli nella preparazione di piccoli dolcetti da regalate ai cuginetti o agli amichetti in occasione delle feste. Vi avevamo già presentato la ricetta dei biscotti per decorare l’albero, oggi è il turno degli omini di pan di zenzero.
Ingredienti
320 grammi di farina, un cucchiaino di lievito, 125 grammi di burro, 20 ml di latte, 100 grammi di zucchero, un cucchiaio di zenzero, un uovo, sale fino
Per la decorazione
Glasse colorate pronte, confettini argentati
Preparazione dei biscotti
Fate ammorbidire il burro, setacciate 300 grammi di farina con il lievito, lavorate il burro morbido con lo zucchero con l’aiuto di una frusta fino a renderlo liscio e gonfio. Aggiungete lo zucchero, il latte e l’uovo sbattuto continuando a gonfiare il composto con la frusta.
Il massaggio thailandese utile anche per i bambini autistici
I massaggi spesso vengono consigliati nella crescita e nello sviluppo di un bambino ed a questo proposito voglio parlarvi dei risultati a cui sono arrivati i ricercatori del Rehabilitation Centre della Thai Red Cross Society in Thailandia. Secondo il loro studio il massaggio tradizionale tailandese (MTT) è utile anche nei bambini affetti da autismo (il massaggio thai così come riportato nel sito thaiacademy.it oltre appunto a favorire la crescita fisiologica e comportamentale, sviluppa anche l’interazione tra neonato e genitori); si tratta della prima ricerca che ha studiato gli effetti del MTT sui disturbi comportamentali ed emotivi dei bambini autistici.
Il reflusso gastroesofageo nei neonati
Noi mamme abbiamo mille timori e tantissime paure, soprattutto quando ci troviamo ad accudire il nostro primo figlio, ci chiediamo sempre se sia normale che accadono determinate cose oppure se è il caso di consultare il pediatra. Uno di questi timori riguarda il rigurgito nel neonato, in particolare la preoccupazione di comprendere se è un fenomeno fisiologico o se il nostro piccolo soffre di reflusso gastroesofageo.
Tutti i neonati durante il primo hanno di vita rigurgitano spesso e ciò è dovuto al fatto che l’apparato digerente del piccolo è ancora immaturo, nello specifico il cardias la valvola che impedisce al cibo di risalire dallo stomaco all’esofago non riesce a contrarsi in modo corretto. Ma come poter capire se il rigurgito rientra nella normalità oppure ci troviamo di fronte al reflusso grastroesofageo?
Mal di schiena in gravidanza: quali sono le posture giuste
Con il progressivo aumento del peso del pancione, uno dei disturbi più frequenti durante la gravidanza è il mal di schiena; questo disturbo inizia a manifestarsi intorno al quarto o quinto mese di gestazione e il dolore si concentra nella parte bassa della schiena, all’altezza dei reni, ma può interessare anche le ossa del bacino, la zona delle scapole e le gambe.
Il mal di schiena in gravidanza dipende dal fatto che con la crescita del feto il bacino si sposta in avanti per mantenere l’equilibrio, e questo spostamento causa una forte e continua tensione ai muscoli della schiena che, per via dello sforzo, fanno male. Inoltre, nel mal di schiena influisce anche la dilatazione dell’utero che preme sul nervo sciatico procurando forti dolori alla schiena e alle gambe.
Un’altra ragione del mal di schiena in gravidanza è la produzione di un ormone che rilassa i muscoli della zona lombare e li prepara all’elasticità che servirà per espellere il feto durante il parto; questo allentamento ostacola la funzione di sostegno dei muscoli alla colonna vertebrale, caricando troppo le ossa e provocando, quindi, un forte dolore.
L’Associazione Peter Pan: per le famiglie con bambini malati di cancro
Oggi vi parlo di Peter Pan, un’Associazione Onlus nata nel 1994; si tratta di un’Associazione creata e voluta da genitori di bambini malati di tumore per aiutare altre famiglie a vivere nel miglior modo possibile la dura esperienza della malattia.
Un’idea a mio parere molto utile: infatti Peter Pan offre ospitalità all’intero nucleo familiare. E dal 2000 ad oggi Peter Pan ha accolto più di 400 bambini malati di cancro insieme ai loro familiari.
Le linee dei pannolini Pampers
Oggi voglio parlarti dei pannolini, una voce importante nel benessere di tuo figlio ma anche un costo piuttosto gravoso da sostenere, gia abbiamo trattato l’argomento dei pannolini ecologici e d’ora in poi cercheremo anche di segnalarti le migliori promozioni nazionali per risparmiare sul loro prezzo. Ma torniamo a noi, le marche in commercio non sono molte ma io in questa occasione vorrei illustrarti tutte le linee di pannolini Pampers, uno dei marchi leader nel settore della puericultura.
Ne esiste un tipo per ogni esigenza, per chi desidera risparmiare, per chi vuole un prodotto che segua la crescita del bambino e la assecondi nelle sue esigenze e anche per chi ha la necessità di un prodotto che vesta i bimbi prematuri, ma vediamo nel dettaglio le linee che si chiamano Pampers Micro, Pampers Progressi, Pampers Easy Up, Pampers Baby Dry e Pampers Sole e Luna.
Angiomi nel bambino, ovvero le voglie
Quelle che un tempo venivano chiamate “voglie” del bambino e la cui comparsa veniva attribuita alla mancata soddisfazione di un desiderio della mamma durante la gravidanza sono in realtà angiomi, ovvero anomalie vascolari che possono essere presenti alla nascita o comparire un po’ dopo e che hanno caratteristiche differenti: gli angiomi possono essere piatti o in rilievo e presentarsi di colore rosso più o meno intenso.
Più precisamente, gli angiomi vengono suddivisi in due categorie: gli emangiomi infantili e le malformazioni vascolari. I primi fanno la propria comparsa già alla nascita o durante le prime settimane di vita e vanno incontro ad una regressione spontanea al massimo entro i nove anni di età senza lasciare alcuna traccia. In caso di emangioma si interviene solo se questo si presenta “problematico” ovvero è localizzato sugli occhi, sul naso, sulle labbra o sul cuoio capelluto. La terapia iniziale è cortisonica, mentre si passa all’intervento chirurgico nella ridotta percentuale di casi in cui questa non ha successo.
Rispettare la fascia d’età consigliata nei giocattoli: perché è importante
Nei nostri post dedicati ai giocattoli abbiamo più volte sottolineato l’importanza di scegliere giochi sicuri e consoni all’età del bambino a cui è destinato; proprio quest’ultimo punto è, a detta degli esperti, troppo sottovalutato e, spesso, è proprio il mancato rispetto della fascia d’età consigliata a far diventare un giocattolo da innocuo a pericoloso.
Tutti gli esperti sono d’accordo nel sostenere che dare a un bambino un giocattolo destinato a una fascia d’età superiore può avere conseguenze impreviste; i bambini piccoli mettono in bocca qualsiasi cosa che gli capita sotto mano, perché è il loro modo di esplorare il mondo. Quindi, soprattutto se il bambino ha meno di 36 mesi, bisogna prestare particolare attenzione alle indicazioni della fascia d’età.
La congiuntivite nei bambini
Parliamo di congiuntivite fornendo anzitutto una definizione che vale sia per gli adulti che per i bambini.
E’ un’infiammazione che va ad interessare la congiuntiva, ossia la membrana che riveste l’interno della palpebra e la cornea, la parte bianca dell’occhio (via| saninforma.it)
Così come accade per gli adulti anche la congiuntivite nei più piccoli può avere diverse origini/cause. Eventuali trattamenti e cure mediche devono essere prescritte solo ed esclusivamente dal medico. Sappiamo bene che la congiuntivite è contagiosa; occorre prestare quindi particolare attenzione a basilari quanto importanti regole. Anzitutto visto che può diffondersi con facilità tra i membri della famiglia (ma anche all’asilo o scuola materna) dovrete evitare che altri bambini o membri della famiglia si avvicinino eccessivamente a vostro figlio. Attenzione anche alla biancheria; cercate inoltre per quanto possibile di fare in modo che il piccolo tocchi il meno possibile gli occhi con le mani.
L’asma nei bambini, una malattia cronica o temporanea?
Nel nostro paese un bambino su 10 soffre di asma, ma eseguire una diagnosi definitiva di questa malattia non è facile visto che fino ad una certa età episodi asmatiformi possono presentarsi senza la necessità che in futuro la patologia si cronicizzi. Alcuni bambini infatti hanno problemi respiratori nei primi sei mesi di vita, quando il calibro dei bronchi è più piccolo rispetto alla norma e infiammandosi, impedisce un regolare passaggio dell’aria. Altri bambini invece iniziano a manifestare problemi respiratori se si ammalano di bronchiolite, problemi che ritorneranno nel caso di infezioni virali, ma che tenderanno a scomparire verso i 12-13 anni. Per finire poi esiste una fascia di bambini che sviluppa delle allergie che li porterà ad a convivere con l’asma per tutta la vita.