Quando dare il pesce al bambino

quando dare il pesce al bambino

Secondo consiglio del pediatra, il bambino può cominciare a mangiare il pesce nel periodo dello svezzamento sin dall’età di sette mesi. Il pesce è infatti senza dubbio un alimento di fondamentale importanza perchè ricco di acidi grassi , in particolare omega 3, in grado, fra l’altro, di regolare la pressione arteriosa, favorire lo sviluppo della retina e abbassare il colesterolo, proteggendo così il bambino, una volta divenuto adulto, dal rischio di sviluppare ipertensione e malattie vascolari. Il pesce inoltre è ricco di proteine, vitamine e sali minerali, quali fluoro, ferro, calcio e, soprattutto, iodio, indispensabile per il corretto funzionamento della tiroide e per lo sviluppo del sistema nervoso.

Tuttavia, nonostante gli omega-3 siano contenuti soprattutto nel pesce azzurro (tonno, sgombro, sardine, acciughe) è più opportuno introdurre il pesce nell’alimentazione del bambino cominciando con le qualità più magre e leggere come il merluzzo, la sogliola, il palombo, la platessa. Inoltre, il pesce va offerto al piccolo solo a svezzamento iniziato, dopo i primi pasti a base di carne, e liofilizzato od omogeneizzato; solo in un secondo momento potrà essere offerto sminuzzato e triturato.

L’età del no: come affrontarla

bambino-testardo-dice-noSei mamma di una piccola peste che dice sempre di no? Stai seriamente pensando di chiamare S.O.S Tata? Non ti abbattere oggi cercheremo di vedere come gestire il comportamento di tuo figlio. Solitamente l’età del no corrisponde ai 24 mesi, ma in alcuni bambini arriva anche verso i tre anni e si manifesta con atteggiamenti di negazione, irritabilità, impulsività. In questa fase i bambini non giocano allo stesso gioco per più di pochi minuti e i nostri tentativi di interagire con loro e dialogare falliscono miseramente.

Ma cosa rappresenta questo atteggiamento per la crescita e lo sviluppo della personalità dei nostri figli? Il no è sintomo della loro ricerca di indipendenza, è un modo per affermare il loro essere e delimitarlo, creando una distanza tra loro e noi. La buona notizia è che questo periodo che solitamente dura un anno, rappresenta un momento di transizione che passa, lasciando spazio poi ad un bambino più malleabile e disposto al dialogo.

Maschi o femmine? Femmine se si spegne un gene

gravidanzaSarà maschio oppure femmina? A quanto pare non dipende solamente dall’ assortimento dei cromosomi sessuali XX o XY. Infatti a stabilire se sarà il piccolo che nascerà sarà un maschietto oppure una femminuccia è un gene ben specifico situato su un cromosoma non sessuale: se attivo significa che il fiocco sarà blu, se invece spento il fiocco sarà rosa.

La scoperta è stata fatta da alcuni ricercatori studiosi del Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL) di Heidelberg, in Germania, e del Medical Research Council’s National Institute for Medical Research (NIMR) di Mill Hill, nel Regno Unito. Si tratta di una scoperta molto importante e che permetterà di fare luce su importanti argomenti come ad esempio i disordini di differenziazione sessuale ma che aiuterà anche a comprendere meglio il meccanismo della menopausa.

La lombalgia in gravidanza

lombalgia gravidanza

Secondo recenti ricerche, l’80% della popolazione soffre di lombalgia, ovvero di un dolore che si localizza attorno alla zona lombare della colonna vertebrale; in gravidanza la possibilità di soffrire di questo disturbo è maggiore, e c’è pure la possibilità di risentirne anche dopo il parto. In genere, il dolore si presenta intorno alla diciottesima settimana di gravidanza, e raggiunge il culmine tra la ventiquattresima e la trentaseiesima settimana.

Non si può individuare una causa precisa ai dolori lombari in gravidanza, anche se di sicuro influisce l’aumento del volume e del peso dell’utero, nonché il cambiamento della postura per sopportare tale carico. Nel caso in cui compaia questo disturbo, la cosa migliore da fare è evitare uno stile di vita troppo sedentario, quindi, via libera alla ginnastica in acqua oppure a tecniche dolci per controllare il dolore; anche l’agopuntura può rivelarsi utile in questi casi.

Uovo crudo, perchè non si da ai bambini

uova bambini

L’uovo è senza dubbio un alimento sano; pur non contenendo zuccheri, vitamina C e fibre, è infatti in cima alla scala degli alimenti ad alto valore biologico, grazie al suo contenuto di amminoacidi essenziali in forma utilizzabile dall’organismo, ed apporta una giusta quantità di grassi cui si aggiunge una dose adeguata di vitamine e sali minerali.

Tuttavia, viene spesso “accusato” di contenere troppo colesterolo e viene normalmente tenuto ben lontano dalla dieta dei più piccoli perchè ritenuto responsabile di problemi di salute quali allergie, intolleranze e problemi intestinali. In realtà però è solo l’albume che, ricco com’è di proteine nobili, può dare luogo a fenomeni di allergia o di intolleranza se dato al bambino sotto l’anno di vita, mentre il tuorlo in piccole dosi può essere aggiunto all’alimentazione già verso gli otto mesi.

L’impetigine: cos’è e come curarla

impetigine-bambinoCi sono alcune malattie infettive meno conosciute, una di queste è l’impetigine, una patologia molto diffusa nei bambini in età pre-scolare che prende più facilmente nella stagione estiva, quando si frequenta la spiaggia. L’impetigine è un’infezione superficiale della pelle causata da batteri come lo streptococco emolitico di gruppo alfa e lo stafilococco aureo, questi batteri che normalmente popolano la nostra pelle si approfittano di lesioni dell’epidermide per attaccarla ed infettarla.

L’impetigine è davvero molto contagiosa perciò richiede che il piccolo sia allontanato da altri bambini per evitarne la diffusione. Ma come si presenta questa malattia e come facciamo a diagnosticarla? Assolutamente no al fai da te, se non sai cosa ha tuo figlio consulta subito il pediatra che ti dirà come curarlo. In ogni caso l’impetigine si manifesta con la comparsa di piccole zone rosse della pelle in rilievo che si trasformano prima in vescicole contenenti un liquido torbido e poi in croste marroncino-giallastre.
Le lesioni appaiono di solito intorno alla bocca e la naso, sulle gambe e sulle braccia e possono provocare prurito. Prima viene diagnosticata la malattia e migliore è la prognosi, infatti nel caso venga presa in tempo il decorso sarà breve e senza conseguenze, in caso contrario le lesioni potrebbero diffondersi su tutto il corpo e in casi estremi provocare ascessi o danneggiare i reni.

L’agopuntura durante la gravidanza

agopuntura in gravidanza

L’agopuntura è una terapia della medicina cinese che ha il compito di migliorare il benessere dell’organismo nel caso in cui venga a mancare; l’agopuntura è una pratica priva di controindicazioni e che, per questo, è particolarmente utile durante la gravidanza perché aiuta a risolvere i problemi che si presentano durante la gestazione e che quindi possono essere risolti senza farmaci. La terapia dell’agopuntura avviene utilizzando dei sottili aghi, ovviamente monouso, che possono far provare diverse sensazioni e che, comunque, non provocano mai un dolore vero e proprio.

I disturbi tipici della gravidanza che possono essere contrastati con l’agopuntura sono: la cefalea, la nausea, le gambe gonfie e la lombosciatalgia. Generalmente la cefalea, e quindi il mal di testa, migliora durante la gravidanza , ma nel caso in cui continuasse, l’agopuntura aiuta a risolvere il problema senza ricorrere all’uso dei farmaci; la nausea, che è uno dei disturbi più fastidiosi della gravidanza viene alleviata dall’agopuntura sollecitando un punto che si trova nella parte centrale e interna del braccio, magari associandolo ad altri due punti su gambe e tronco.

Da un ormone un nuovo contraccettivo

pillola

Torniamo a parlare di metodi contraccettivi; dopo avervi illustrato le principali caratteristiche delle pillole anticoncezionali ed illustrato anche i difetti relative ad alcune delle ultime pillole anticoncezionali oggi voglio parlarvi di quello che forse diventerà “il contraccettivo del futuro”. Si tratta sì di una novità ma solamente in parte; infatti, la scoperta che riguarda l’ormone GnIH che è stato individuato 10 anni fa negli uccelli si è osservato essere presente anche nell’uomo.
Questo ormone si caratterizza per la capacità

di inibire l’ormone gonadotropina agendo come opposto. La gonadotropina, infatti, rilascia un ormone, il GnRH, importante per la riproduzione

Le fontanelle craniche nel neonato

fontanelle-neonatoQuante volte avete sentito dire alle nonne stai attenta a toccare la testa dei neonati che hanno la fontanella, è pericoloso. In realtà la fontanella del neonato è molto resistente ed il timore di poter far male al piccolo è assolutamente ingiustificato, la paura è solo dettata dalla suggestione di pensare che in quel punto il cervello non abbia una adeguata copertura.

Quando si parla di fontanella si pensa sempre all’avvallamento che si trova subito al di sopra della fronte del neonato ma in realtà c’è da dire che le fontanelle sono sei: due mediane, anteriore e posteriore e quattro laterali, simmetriche, sempre due anteriori e due posteriori.

Le fontanelle sono degli spazi membranosi fisiologicamente presenti nel cranio del feto e del neonato verso i quali convergono le ossa craniche nel corso del loro sviluppo durante il processo di ossificazione che termina mesi dopo la nascita.

Il passeggino: fino a che età usarlo

passeggino

Sfogliando il settimanale Viversani & Belli mi è caduto l’occhio su un articolo particolarmente interessante e che rispecchia la realtà almeno italiana; i protagonisti sono i bambini ed il passeggino. A quanto pare quest’ultimo mezzo di trasporto viene usato anche da bambini di 5-6 anni. Gli esperti ritengono che un uso eccessivo e quindi prolungato del passeggino rischia di fare perdere ai bambini l’istinto di giocare e correre. E quindi sarebbe forse il caso che qualche genitore cominciasse a ragionare ed agire in modo diverso.

Come per tutte le cose e come viene ricordato nell’articolo basterebbe evitare eccessi sia dall’una che dall’altra parte. Non dimentichiamo infatti che ci sono determinate situazioni in cui il passeggino risulta essere comunque sia utile come quando i genitori (o chi si occupa dei bambini) hanno i minuti contati e quindi non hanno il tempo materiale di seguire per tempi prolungati i piccoli. Tuttavia sempre gli stessi genitori non dovrebbero vedere il passeggino come la soluzione più semplice ai loro problemi perché altrimenti si finisce con il ricorrere a questo mezzo di trasporto anche quando non se ne avrebbe reale necessità. Insomma il passeggino deve essere utile ai bambini e non ai genitori.

Gli ormoni della gravidanza

ormoni della gravidanza

Durante la gravidanza gli ormoni sono molto importanti perché preparano il corpo della donna alla gestazione stessa e al parto, e hanno una funzione fondamentale anche a livello emotivo perché, grazie ad un processo di adattamento, la preparano psicologicamente.

Gli ormoni principali che agiscono durante la gravidanza sono il progesterone, la gonadotropina corionica umana (beta HCG), la prolattina e gli estrogeni. Il progesterone assicura il normale svolgimento della gestazione e stimola la funzione mammaria, ma per contro aumenta la temperatura corporea e può provocare la stitichezza; la gonadotropina corionica umana è l’ormone della gravidanza per eccellenza perché si presenta solo in questa condizione, ed è fondamentale nella prima fase; il beta HCG agisce sullo sviluppo della placenta e delle pareti dell’utero e sostiene la crescita dell’uovo fecondato.

L’igiene: come insegnarla al bambino

igiene bambino

E’ importante insegnare al bambino ad avere cura di se stesso; questo vuol dire anche spiegargli ed insegnargli cosa si intende per corretta igiene.

Una doverosa premessa: l’igiene non deve assolutamente diventare un qualcosa di ossessivo. I bambini devono capire che si tratta di semplici quanto fondamentali gesti importanti per il loro futuro. Potete aiutarvi anche con dvd di cartoni animati se il vostro piccolo dovesse mostrarsi particolarmente reticente.

I vantaggi di portare il bambino nella fascia

fascia neonati

Una delle domande più frequenti che si fanno le neomamme è se è più comodo portare in giro il proprio bambino con il marsupio oppure con la fascia. Oggi analizzeremo tutti i vantaggi della fascia che, a detta di molte mamme, è decisamente più comoda del marsupio, e che è possibile trovare in diverse misure e realizzata in stoffe diverse.

Nella fascia i neonati si sentono in un ambiente molto simile a quello della pancia della mamma, e questo li aiuta a superare lo shock di trovarsi in un ambiente nuovo; inoltre, i bambini che vengono portati nella fascia sono più tranquilli e rilassati e piangono di meno, sia quando vi sono dentro, sia quando sono nella culla. Secondo alcune ricerche, usare la fascia aiuta a diminuire le coliche del neonato, in quanto il contato con la mamma risolverebbe il disturbo senza bisogno di farmaci.

Faire Dodo, il premaman alla moda

premaman-faire-dodoIeri sera ero a cena con due coppie di miei cari amici, una delle ragazze aspetta un maschietto per la fine di febbraio, tra una chiacchera e l’altra al momento di andare via le ho visto indossare un piumino veramente bello, che si adattava perfettamente al suo stato (nella gallery potete vedere un’immagine del piumino). Nero, opaco, in piuma d’oca ma soprattutto tagliato sotto il seno, pratico per il suo stato ma anche estremamente femminile. Io che sono una curiosa per vocazione le ho chiesto dove lo avesse comprato e lei mi ha risposto: ovviamente da Faire Dodo! Ed io le ho risposto ma come ho fatto a non pensarci.