Cosa fare se il bebè non arriva

coppia che desidera un figlio

Sono diverse le coppie che desiderano un figlio ma che nonostante ripetuti tentativi non riescono a coronare questo sogno. Perché?
Anzitutto è bene non farsi prendere dall’ansia e cercare di restare il più tranquilli e calmi (questo vale sia per la donna che per l’uomo). Cercate poi di fare l’amore nel periodo giusto ossia durante l’ovulazione (all’incirca a metà del ciclo); prestate inoltre attenzione all’eventuale uso di alcol, fumo e anche al sovrappeso.

Spesso la difficoltà di concepimento viene associata alla donna; sappiate che non è così. O meglio non solo. Infatti il problema può essere dovuto anche all’uomo o addirittura ad entrambi. Se dopo circa 12 mesi di rapporti non protetti con il vostro partner il bebè tanto atteso non dovesse arrivare allora si può parlare di infertilità.

Il meconio, cos’è

meconio

Con il termine meconio si indica il materiale contenuto nell’intestino del feto; è costituito sia da secrezioni intestinali che da cellule epiteliali e liquido amniotico e viene espulso dal bambino nei primi giorni dopo la nascita presentandosi vischioso e di colore bruno-verdastro.

In genere tutti i bambini eliminano il meconio entro le prime 24-48 ore di vita, se questo non avviene si parla di ileo da meconio, una sindrome occlusiva dell’intestino del neonato che rappresenta il primo segno di fibrosi cistica. Nel 10-15% dei bambini però il meconio può essere espulso prima o durante il parto, soprattutto quando questi nascono oltre il termine della quarantaduesima settimana di gravidanza, ed è segno di sofferenza fetale.

Quando il meconio viene espulso prima del parto e si disperde nel liquido amniotico può essere aspirato dal bambino e accumularsi nei polmoni dando luogo, nei casi più gravi, alla cosiddetta Sindrome da aspirazione da meconio (indicata con l’acronimo SMA); oltre che dal parto oltre termine, questa sindrome può insorgere anche a seguito di un parto difficile e di una condizione di ipossia intrauterina (quando cioè il bambino non ha sufficiente ossigeno) cui seguirebbe un’aumentata peristalsi intestinale.

Le curve di crescita del bambino: l’aumento di peso fino a 2 anni

peso-neonati-crescitaCome capire qual’è il giusto aumento di peso nei bambini in rapporto all’età?

Uno dei più grandi crucci di noi mamme riguarda il peso dei nostri bambini, siamo sempre alla ricerca spasmodica di conferme sul loro benessere e non sappiamo mai se sono troppo magri oppure se la loro costituzione li fa più snelli degli altri. Per questo motivo oggi vorrei parlarti del peso dei bambini in rapporto all’età.

Quanto può crescere di peso un neonato nei primi tre mesi di vita?

Come abbiamo detto diverse volte un neonato alla nascita può pesare dai 2,5 a 4 kilogrammi, un peso inferiore può essere dovuto a caratteristiche ereditarie (tu e tuo marito pesavate poco alla nascita) ad una nascita pre-termine oppure ad un cattivo funzionamento della placenta. Se il bambino pesa più di 4 chilogrammi può essere dovuto sempre ad un fatto ereditario oppure al fatto che la mamma ha sofferto di diabete gestazionale. Subito dopo la nascita i neonati effettuano un calo fisiologico, il loro peso diminuisce nei primi tre giorni di vita a causa della scarsa produzione di latte e dell’emissione del meconio e delle urine per poi aumentare di nuovo a circa una settimana dal giorno del parto.

La pressione bassa in gravidanza

pressione bassa in gravidanza

La pressione bassa è un disturbo che colpisce spesso durante la gravidanza, ma per fortuna non è particolarmente grave, in quanto i sintomi, generalmente, si manifestano con capogiri e senso di stanchezza.

La pressione viene definita bassa, oppure si parla di ipotensione, quando la pressione arteriosa è inferiore ai 110/60 mm Hg; per registrare la pressione si devono sempre misurare due valori: quelli della pressione sistolica, cioè la massima, e quelli della pressione diastolica, ovvero la minima. Soprattutto durante i primi mesi della gravidanza è normale registrare una diminuzione dei valori che oscilla tra i 5 e i 10 punti rispetto a quelli normali.

Per fornire dei numeri di riferimento si può dire che i valori compresi tra 90/140 e 70/120 indicano un perfetto stato di salute della mamma e del feto, mentre possono raggiungere i sintomi dell’ipotensione quando i valori scendono al di sotto di 100/50. I malesseri che compaiono in caso di pressione bassa sono capogiri, perdita del senso dell’orientamento e svenimenti, ma con il progredire della gravidanza andranno attenuandosi, in particolare dalla ventiquattresima settimana in poi, quando i valori della pressione ritorneranno normali.

Usa: al via uno studio per capire gli effetti dei farmaci in gravidanza

farmaci in gravidanzaSappiamo bene che durante il periodo della gravidanza si possono assumere farmaci ma sempre dietro prescrizione medica e prestando particolare attenzione. Ora voglio comunicarvi che la Food and Drug Administration (FDA) e l’Health Maintenance Organization (HMO) hanno lanciato una serie di studi proprio per cercare di capire gli effetti dei farmaci comuni in gravidanza, che come ben sappiamo rappresenta un momento particolarmente delicato sia per la mamma che per il bambino.

Purtroppo, è ancora prassi comune prescrivere nel caso in cui la donna presenti problemi di salute dei farmaci anche durante la gravidanza anche quando questi farmaci non siano stati testati nelle donne incinte lasciando quindi aperti molti dubbi sulla loro eventuale pericolosità.

Nuova ricerca sul giusto peso in gravidanza

peso in gravidanzaSecondo i risultati di una ricerca compiuta da alcuni ricercatori di Monaco di Baviera a quanto pare durante la gravidanza si può acquistare qualche chilo in più o in meno senza che questo comporti delle conseguenze per il bambino. In Italia, le linee guida consigliano di acquistare circa 12-15 chili rispetto al peso ideale; invece negli Stati Uniti, l’Institute of Medicine (Iom) consiglia alle donne normopeso di aumentare tra gli 11 e i 16 chili circa.

Ora però questo nuovo studio ha osservato che le donne normopeso hanno portato a termine la gravidanza e dato alla luce bambini normali mettendo su anche qualche chilo in meno rispetto a quello consigliato dall’ Institute of Medicine. Sempre lo studio tedesco avrebbe osservato che le donne e obese era possibile senza alcun rischio perdere peso in gravidanza; viceversa le donne sottopeso possono guadagnare chili in più rispetto a quanto consigliato dall’Iom e far nascere il bambino di dimensioni normali.

La lallazione del bambino, perchè è importante

lallazione

Ieri vi abbiamo parlato dello sviluppo del linguaggio nel bambino; oggi approfondiremo una delle tappe di tale prodigioso percorso cui già avevamo fatto cenno, ovvero la cosidetta lallazione che fa la propria comparsa intorno al 4°- 5° mese di vita quando il bambino comincia ad emettere le prime sillabe e a ripeterle in serie. Anche in questo caso importante tenere presente che ogni bambino ha i propri tempi e quindi questo tipo di attività verbale può fare la propria comparsa anche più tardi senza che questo debba rappresentare una preoccupazione per mamma e papà.

Nonostante i suoni emessi durante la lallazione non abbiano un significato reale, questa è molto importante per lo sviluppo delle capacità comunicative del bambino poiché, attraverso le variazioni del ritmo e del tono con le quali vengono prodotti, diventano funzionali alla espressione di stati d’animo quali gioia, dolore e rabbia. In realtà però il piccolo comincia la lallazione solo in maniera casuale, quando cioè scopre non solo che riprodurre un suono può essere piacevole di per sè, ma può anche servire ad attirare l’attenzione gioiosa e giocosa di tutti coloro che lo circondano.

Le lochiazioni dopo il parto

lochiazioni dopo il parto

Ieri abbiamo affrontato uno dei disturbi più comuni nel puerperio, il periodo immediatamente successivo al parto, e cioè i morsi uterini; oggi è la volta delle lochiazioni. Le lochiazioni, chiamate anche lochi, sono delle perdite che si hanno subito dopo il parto, e che sono dovute all’eliminazione di alcuni strati della mucosa uterina cresciuti durante la gravidanza per nutrire il feto.

Queste perdite durano circa tre settimane, durante le quali si modificano nel colore e nella consistenza; all’inizio sono rosse a causa dell’elevata componente sanguigna e poi si fanno chiare fino a diventare cremose. Le lochiazioni sono così intense che attraverso la loro espulsione l’utero perde circa 20 volte il proprio peso; proprio per la loro abbondanza sono necessari dei particolari assorbenti post parto dalle dimensioni piuttosto grandi e anallergici per evitare arrossamenti della pelle. È importante cambiare spesso l’assorbente e curare l’igiene intima con prodotti delicati, mentre sono da evitare gli assorbenti interni perché potrebbero ostacolare il flusso.

Lo sviluppo del linguaggio: dal pianto alle prime frasi

sviluppo-linguaggio-bambinoOrmai il tuo piccolo ha circa sei mesi e tu sei in trepida attesa della sua prima parola, le tue amiche ti fanno racconti da guinness dei primati sui loro figli che già parlano e sono poco più grandicelli del tuo e tu pensi ma cosa avrà il mio piccolo? Partiamo con il dire che ogni individuo è diverso dall’altro che le tappe dello sviluppo del linguaggio, come quelle dello sviluppo motorio, non seguono un calendario preciso, ma variano da bambino a bambino. Non ce n’è uno più o meno intelligente, è solo una questione di tempi, mio figlio non ha proferito parola fino a circa ventuno mesi, poi un giorno all’improvviso ha iniziato a parlare e non ha più smesso!

I morsi uterini durante il puerperio

puerperio

Il puerperio è il periodo che inizia dopo l’espulsione della placenta e che finisce dopo circa 4 o 6 settimane, durante il quale l’apparato genitale femminile riprende le sue normali funzioni; questa fase è accompagnata da alcuni disturbi, tra i quali il più conosciuto è il baby blues, ovvero la depressione post-parto.

Un malessere piuttosto comune durante il puerperio è dato dai morsi uterini, ovvero dei dolori simili ai crampi all’utero, spesso molto intensi, che si verificano perché l’utero, dopo la nascita del bambino inizia a contrarsi per ritornare alle dimensioni che aveva prima della gravidanza, dando vita a un processo che si chiama involuzione uterina.

Il rapporto nonni-nipoti

nonni e nipotiIl rapporto nonni-bambini un po’ come accade più in generale alla società sta mutando; in un’epoca in cui i genitori sono spesso impegnati al lavoro e se non si ha la possibilità di una baby-sitter sono infatti loro che spesso  si prendono cura dei nipoti (con un conseguente risparmio da parte dei genitori).

Occorre ricordare che il modo di educare i nipoti spetta ai genitori e non ai nonni; ecco perché questi ultimi non dovrebbero mai stravolgere i ritmi e le abitudini dei più piccoli. Certo i nonni tenderanno a viziare un po’ i nipoti (è sempre stato così e dubito che questa specie di “consuetudine” cambierà mai) ma non devono diventare dei “sostituti” di mamma e papà. Ecco perché i vari divieti che i genitori hanno “creato” per i figli devono essere rispettati anche dai nonni per far sì che non si crei troppa confusione. Sarà sufficiente chiarire che ognuno ha un ruolo ben specifico: così si eviteranno anche inutili litigi.

Come scegliere la babysitter

scegliere-babysitterOrmai sono trascorsi i mesi del congedo di maternità e tu devi trovare la soluzione migliore per lasciare il tuo piccolo, la mattina hai scelto per un nido, mentre il pomeriggio esclusa la possibilità di poterlo fare accudire dai nonni che ancora lavorano, stai valutando l‘idea della baby sitter. Scegliere qualcuno che stia con tuo figlio è un’impresa ardua, mille sono le domande che ti passano per la testa, sarà una persona responsabile? Lo accudirà con attenzione? Ci metterà la stessa pazienza che ho io nel dargli la pappa? Di certo non potrai mai avere la certezza di avere davanti una novella Mary Poppins, però per aver qualche certezza in più puoi chiamare delle tue amiche per farti dare qualche nominativo oppure puoi rivolgerti alle agenzie specializzate che selezionano le persone e che, prendendo una commisione al momento dell’assunzione garantiscono una maggiore professionalità.

Le origini della festa dell’Epifania e della Befana

Befana

Fra pochi giorni sarà la festa dell’Epifania caratterizzata dall’arrivo della Befana, ovvero la vecchietta che, secondo la tradizione, porta i dolci ai bambini che sono stati buoni e che si sono comportati bene, e che dà il carbone a quelli che sono stati un po’ bricconcelli. Di solito la Befana viene rappresentata a metà tra la vecchietta di brutto aspetto e la strega, con tanto di scopa e cappello appuntito.

Le origini di questa festa sono cristiane e precisamente relative alla nascita di Gesù; i tre Re Magi, che stavano andando alla grotta per potare i doni a Gesù Bambino, durante la strada chiesero indicazioni ad una vecchietta che però non seppe aiutarli; i Magi le chiesero di unirsi a loro per andare da Gesù ma lei si rifiutò. In seguito si pentì di non essere andata con loro e decise di partire per raggiungerli distribuendo doni a tutti i bambini che incontrava per strada, e da allora, per redimersi continua a portare regali.

Come scegliere le scarpine per bambini

scarpa da bambino

L’altro ieri abbiamo parlato dei primi passi dei bambini ed abbiamo accennato al discorso scarpa; oggi voglio quindi parlarvi di come scegliere la scarpa giusta.

Anzitutto è bene ricordare che almeno nei primi mesi di vita il piede non dovrebbe avere alcun tipo di costrizione e quindi potete tranquillamente lasciare vostro figlio scalzo il più a lungo possibile; questo anche per far sì che le ossa crescano nella maniera corretta e il bimbo acquisisca una giusta postura. Questo vale anche nel periodo del gattonamento; se la scarpina dovesse operò essere necessaria dovrete acquistarne una particolarmente morbida. La scarpa dovrà anche consentire al piccolo di muovere i primi passi in equilibrio; per questo la suola dovrà avere dei tasselli antiscivolo. Ricordatevi anche che la tomaia della scarpa dovrà permettere la traspirazione del piede.