Secondo uno studio condotto qualche anno fa dallo statunitense National Institutes of Health di Bethesda e dalla britannica Bristol University, i frutti di mare, grazie al loro elevato contenuto di acidi grassi omega 3, incidono positivamente sullo sviluppo intellettivo del nascituro; in altre parole, se la mamma mangia le cozze in gravidanza il bebè sarà più intelligente.
Peccato però che le condizioni in cui versano i nostri mari rendano questa affermazione, sulla cui fondatezza scientifica non vogliamo nutrire alcun dubbio, quantomeno azzardata: tutti i ginecologi raccomandano infatti alle donne in gravidanza di evitare accuratamente il consumo di cozze, vongole, fasolari, patelle, calamari, seppie e polpi, soprattutto crudi, e questo a prescindere dalle loro indiscutibili proprietà nutritive.
Il motivo di tale divieto ce lo spiega il dottor Ferdinando Carollo, medico ginecologo, intervistato di recente sul nostro blog “Dietaland”: