Il body scanner in aeroporto è pericoloso per le donne in gravidanza?

body scanner aeroporto e gravidanza

Negli ultimi giorni abbiamo sentito molto parlare di body scanner negli aeroporti, ovvero di quei macchinari che sarebbero in grado di scoprire se i passeggeri di un aereo portano con se oggetti o sostanze pericolose; entro aprile verranno installati dei body scanner anche negli aeroporti italiani, e più precisamente a Malpensa, a Fiumicino e a Venezia.

Oltre ai leciti imbarazzi legati al fatto di farsi vedere nudi e all’annullamento della privacy, le perplessità di tutti sull’utilizzo dei body scanner sono quelle legate alle ripercussioni che l’uso di questi macchinari potrebbe avere sulla salute di ci si sottopone allo scanner, e in particolare per le donne in stato di gravidanza. Secondo gli esperti, non si devono valutare i rischi legati alla quantità di emissioni di radiazione, bensì quelli legati alla loro accumulazione, in quanto quelle prodotte dai body scanner degli aeroporti si andranno ad aggiungere quelle dovute alle visite mediche e dentistiche, ai sistemi antitaccheggio dei negozi e a quelle dei telefonini.

Il sushi in gravidanza

sushi in gravidanza

Oggi vi parlo di sushi in gravidanza; spulciando un po’ nel web ho trovato diverse donne che chiedevano se si può continuare a mangiare sushi durante i 9 mesi di gestazione (potete leggere una domanda di questo genere andando a questo link).

Sarebbe opportuno evitare di mangiare pesce crudo o affumicato in gravidanza perché potrebbe esporvi al rischio di contrarre infezioni da parassiti (in modo particolare se le cozze e/o le ostriche dovessero provenire da acque contaminate) quindi almeno per un po’ dovrete dimenticarvi di sushi, surimi e sashimi.

La pelle del neonato, proteggiamola dal freddo

proteggere pelle neonato dal freddo

Sappiamo molto bene che pelle del bambino, del neonato soprattutto, è molto più delicata di quella dell’adulto poichè più sottile; questo la rende maggiormente vulnerabile non solo alle tanto temute irritazioni da pannolino e ai segni degli sfregamenti, ma anche agli attacchi degli agenti atmosferici come il freddo e il vento. Inoltre, la lanugine che ricopre il corpo del piccolo appena nato cade nel giro di pochi giorni, privandolo di questa sorta di protezione ed esponendolo, insieme alla progressiva scomparsa della pellicola lipidica residuo della vita nel grembo materno, all’attacco (comunque del tutto normale) di batteri che vanno a colonizzare la pelle.

Ma torniamo al nostro argomento: è facile che la pelle dei nati in questo periodo, in cui il freddo e il maltempo sferzano un po’ tutta la penisola, sia interessata, oltre che dalla normale secchezza, da screpolature e arrossamenti dovuti all’abbassamento delle temperature. Anche per loro vale il consiglio di non usare detergenti troppo aggressivi (che oltre ad essere superfluo può risultare controproducente), ma soprattutto, e questa è una tentazione alla quale noi mamme difficilmente sappiamo resistere, quello di non coprirli eccessivamente.

Le ultime novità per i nostri bambini

novità-prodotti-bambiniOggi vi voglio parlare di alcune novità nei prodotti per la cura e il benessere dei nostri bimbi che ho trovato navigando in rete, prodotti geniali nella loro semplicità e utilissimi nella loro praticità. Dimenticavo di dirvi che i siti su cui ho trovato queste novità effettuano la vendita online e che cliccando sui link potrete acquistare direttamente i prodotti che avete scelto.

Su Ninna Oh ho trovato Duo Bloom di Joolz un nuovo coloratissimo passeggino  olandese che promette di essere comodo, ultraleggere e molto maneggevole. Ma vediamone insieme le caratteristiche:

  • Seduta del passeggino ad altezza di un tavolo
  • Possibilità di montare il passeggino “faccia-mamma” e “faccia-strada”.
  • Leggerezza (Peso completo: 8.4 Kg. Peso senza ruote: 7.3 kg. Peso seduta passeggino: 3.2. Peso carrozzina: 3.7 kg).
  • Comodità (Dimensioni da chiuso: 39 cm di lunghezza, 62 cm profondità, 89 cm altezza. Dimensioni da chiuso senza ruote: 68 cm lunghezza, 55 cm profondià, 28 cm altezzza)
  • Seduta ergonomica e poggiapiedi allungabile del passeggino
  • Possibilità di chiudere il telaio senza smontare il passeggino
  • Design originale ed innovativo

Dopo il salto puoi vedere un video che riguarda questo passeggino/culla.

Secondo una ricerca, i bambini un po’ sporchi sono più sani

bambini sporchi più sani

Se siete una di quelle mamme che appena i bambini si sporcano un po’ corrono a lavarli dovete rivedere le vostre convinzioni: secondo uno studio realizzato dall’Università di San Diego ha dimostrato come batteri e germi non sono solo una fonte di malattie, ma anche un aiuto per il corretto funzionamento della reazione immunitaria dell’organismo. La ricerca ha evidenziato che in caso di ferite cutanee, la pelle reagisce meglio se non è troppo pulita.

Secondo le analisi condotte dal team di esperti, gli stafilococchi presenti nella microflora della pelle hanno una funzione lenente nei confronti della reazione immunitaria in caso di ferite; insomma: i batteri che sono considerati pericolosi aiutano a regolare il sistema immunitario, in quanto gli stafilococchi producono un acido che agisce sulle cellule dell’epidermide che evita che il sistema immunitario risponda in maniera eccessiva all’infezione esterna.

In Italia si ricorre troppo spesso al parto cesareo

cesareoO.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna) nel corso di una tavola rotonda organizzata a Napoli ha lanciato un pericoloso allarme relativo ai parti cesarei; secondo i dati che hanno fornito in Italia si ricorre troppo spesso al cesareo.
O.N.Da come si legge all’interno del sito

con il supporto dell’OMS, sta portando avanti una iniziativa con due obiettivi: 1) sensibilizzare le Istituzioni regionali sulle azioni da intraprendere per un appropriato ricorso al parto con taglio cesareo; 2) informare la popolazione sui vantaggi e sugli svantaggi di questa modalità di parto

Ecco qualche dato emerso:

nel 2007 i parti cesarei sono arrivati 39% delle nascite; si tratta del tasso più alto registrato in Europa, a fronte del 15% raccomandato fin dal 1985 dall’Organizzazione mondiale della Sanità e del 20% chiesto dal ministero della Salute

Le malattie infettive in gravidanza

malattie infettive in gravidanza

Come tutte le mamme in attesa, avrete sentito senz’altro parlare degli eventuali rischi legati al contrarre alcune malattie infettive durante la gravidanza; per una futura mamma, bisogna ammetterlo, non è un argomento piacevole, lo so bene perchè quando ho scoperto di aspettare mio figlio prima ancora di farmi gli auguri più di una persona ha ritenuto opportuno mettermi in guardia, con mio grande disappunto, dal rischio di contrarre la toxoplasmosi.

Tuttavia, credo sia molto importante affrontare l’argomento perchè una maggiore informazione in proposito può essere utile sia ad evitare inutili allarmismi, sia a trovare qualche spunto da discutere più approfonditamente con il proprio ginecologo di fiducia. E’ importante infatti per una donna vivere la propria gravidanza nel modo più sereno possibile.

L’intolleranza al lattosio nei bambini

intolleranza al lattosio

L’intolleranza al lattosio si ha quando l’organismo non riesce a produrre il lattasi in quantità sufficiente, ovvero l’enzima necessario per digerire il lattosio, il principale zucchero contenuto nel latte, sia vaccino che umano, e negli altri prodotti da esso derivati. Non essendo digerito, il lattosio rimane nell’intestino, provocando dei problemi gastrointestinali che sono fastidiosi ma non pericolosi.

Non c’è un motivo specifico per cui alcune persone sono intolleranti al lattosio e altre no, ma è un disturbo che negli ultimi tempi sta diventando piuttosto frequente; sicuramente la mancanza di lattasi dipende da un fattore congenito, ma anche il gruppo etnico di appartenenza ha il suo peso: pare infatti che circa il 90% degli asiatico-americani e il 75% degli afro e degli ispano-americani soffrano di questo disturbo, il 50% dei popoli mediterranei e solo il 15% di quelli nord europei.

È raro che un bambino nasca già intollerante al lattosio, perché tutti e due i genitori avrebbero dovuto trasmettergli i geni di questo disturbo, e poi fin dalla nascita dovrebbe soffrire di una forte diarrea; eppure, proprio l’intolleranza al lattosio è una delle cause più frequenti della diarrea nei bambini.

Il bambino ha spesso la diarrea, potrebbe essere Giardia

diarrea-bambino-giardiaOggi ho deciso di parlarvi di una malattia dell’apparato digerente molto diffusa ma altrettanto sconosciuta da molti, la Giardiasi meglio conosciuta come Giardia. Questa patologia è causata da un parassita chiamato appunto Giardia Lamblia e colpisce molto i bambini, soprattutto quelli da 1 a 4 anni, pensa che i piccoli sono tre volte più a rischio degli adulti di sviluppare questa malattia. La Giardia si trasmette come la Toxoplasmosi, infatti il contagio avviene con l’ingestione di acqua o alimenti contaminati dal parassita o dalla feci di un individuo malato, negli asili ad esempio se ci sono diversi piccoli che hanno contratto la malattia è facile che il parassita si trasmetta anche agli altri. Il parassita si attacca alla parete interna dell’intestino tenue del bambino impedendo il normale assorbimento dei grassi e dei carboidrati, che avviene durante la digestione.

Uova e pancetta per lo sviluppo del cervello del feto

uovaCome ben sappiamo una delle paure che hanno le donne incinte è quella di poter contrarre la toxoplasmosi; per questo cercano di non mangiare determinati alimenti come ad esempio gli insaccati. Ora però a seguito dei risultati di una ricerca coordinata dal dottor Steven Zeisel dell’Università del Nord Carolina (Usa) la certezza di non mangiare gli insaccati per timore di danneggiare il feto potrebbe essere messa in discussione.

La diarrea nei bambini

diarrea nei bambini

La diarrea nei bambini, spesso accompagnata anche dal vomito, è un disturbo molto frequente sotto ai 4 anni, è ha quasi sempre un’origine virale, non a caso il rotavirus e l’adenovirus sono responsabili di oltre il 50% dei casi di diarrea nei piccoli; anche i batteri, però, hanno la loro parte di colpa: ne sono un esempio la Salmonella, l’Escherichia Coli, la Shigella e altri.

Esistono, poi, le diarree causate da intolleranze alimentari come nel caso dei bambini allergici al lattosio o al glutine, o addirittura diarree provocate da colpi di freddo. La Salmonella è il principale responsabile della diarrea, ed è un batterio che contamina soprattutto le uova, i loro derivati e la carne cruda, ma essendo molto sensibile alla temperatura, basta cuocere gli alimenti per eliminarlo.

Nella maggior parte dei casi non serve un cura antibiotica per fermare la diarrea, in quanto bastano i fermenti lattici assunti sotto forma di polvere, fiale o supposte in caso di febbre alta. Pur essendo molto frequente, in Italia non c’è pericolo per i bambini colpiti da diarrea, mentre c’è per quelli che abitano nei paesi dove le condizioni igieniche sono precarie. Attenzione poi ai sintomi che manifesta il bambino, ovvero se c’è anche febbre e vomito; una normale diarrea virale dura al massimo un paio di settimane, e quindi, se prosegue, potrebbe trattarsi di un’intolleranza o di un’allergia.

I gemelli, come crescerli al meglio

gemelli

Come vi abbiamo già detto, la gravidanza gemellare ha un’incidenza relativamente modesta con un caso ogni 90/100 gestazioni; forse anche per questo i gemelli non mancano mai di suscitare grande curiosità e interesse in chi si imbatte in una coppia di genitori che li portano orgogliosi a passeggio, se poi sono più di due figuriamoci! Come è facile immaginare però avere dei gemelli, oltre ad essere una grande gioia, comporta un po’ di impegno in più rispetto alla nascita di un solo figlio e i neo-genitori corrono il rischio di ritrovarsi davvero schiacciati dai numerosi impegni e compiti che ogni giorno si ritrovano a dover affrontare. Che fare allora per garantire ai propri figli, ma anche a sè stessi una buona qualità della vita?

Sicuramente in questi casi può essere utile attingere dall’esperienza di chi ci è già passato (in proposito vi segnaliamo il sito Gemellit.org), ma è soprattutto nella efficiente organizzazione della propria routine familiare e di coppia che è possibile rintracciare la ricetta magica per riuscire al meglio nel proprio compito; gli esperti ad esempio consigliano di far coincidere i tempi in cui ci si prende cura dei bambini (poppate, bagnetto e cambi) in modo da avere poi un momento di tregua quando entrambi (poniamo il caso si tratti di una coppia) siano ben sistemati.

Come interpretare i disegni dei bambini

disegni-bambini-interpretazioneA volte capire i nostri piccoli risulta difficile, ci sono alcuni bambini che riescono ad esprimere le loro emozioni, altri che invece sono più chiusi. Un buon metodo per cercare di capire cosa provano i nostri bambini può essere quello di farli disegnare e poi osservare le loro creazioni, infatti attraverso il disegno nostro figlio racconta qualcosa di sé, esprime i propri stati d’animo e il modo in cui vede gli altri e se stesso. L’importante è lasciare che il piccolo si esprima in libertà sulla carta, senza la nostra pressione, noi dobbiamo fornirgli un foglio e dei colori e lasciarlo tracciare i suoi pensieri.

Ma come interpretare i disegni del nostro piccolo? Secondo due parametri, il primo è come riempie lo spazio del foglio, il secondo quali colori usa per disegnare.

Gravidanza e epilessia

gravidanza ed epilessiaL’epilessia sebbene sia una malattia molto diffusa (sono circa 500 mila le persone affette da questa patologia) è ancora in parte sconosciuta; o meglio, le cause che scatenano l’epilessia non sono ancora del tutto chiare. Ed è anche per questo che esistono tanti, troppi pregiudizi su questa malattia; malattia con cui si può (e si deve) convivere bene.

Anzitutto: è possibile una gravidanza per una donna epilettica?

La risposta è sì; tuttavia sarebbe opportuno programmarla e seguire un adeguato controllo medico. Sono molte le donne epilettiche che sebbene desiderino diventare mamme desistono temendo conseguenze per il feto. A questo proposito occorre ricordare che sono possibili maggiori rischi di malformazione nel feto in una donna epilettica rispetto ad una donna che non soffre di questa patologia ma sono sempre contenuti.