La marsupioterapia: un aiuto per i prematuri e le loro mamme

marsupioterapiaIeri ti ho parlato della notizia che la musica può aiutare i neonati prematuri a prendere peso più velocemente e quindi a superare prima la fase più critica del loro sviluppo. Oggi sempre a proposito di bambini nati prima del termine voglio parlarti della Marsupioterapia, una tecnica nata in Colombia ed ideata dai neonatologi Edgar Rey e Hector Martinez per supplire alle poche incubatrici disponibili negli ospedali. La pratica rimasta invariata nel tempo, consiste nel tenere il bambino prematuro in posizione eretta tra i seni nudi della mamma (stomaco a stomaco) con la testa girata in modo che l’orecchio poggi sul petto per poter sentire i battiti del cuore della mamma.

Questa terapia molto diffusa in tutto il mondo con il nome di Kangaroo Mother Care (Metodo della mamma canguro) permette ai neonati innanzitutto di rafforzare il legame con la mamma, di fornirgli una regolazione della temperatura corporea ma soprattutto di trasmettere amore e serenità.

Idee per mascherare i bambini per Carnevale

costumi carnevale bambiniOgni anno per Carnevale, tutte le mamme si domandano quale costume scegliere per il proprio bambino; se quelli più grandicelli si orientano sui costumi ispirati ai protagonisti dei loro cartoni animati preferiti, per quelli più piccoli è la mamma che deve sbizzarrire la propria fantasia.

Per i bambini piccoli, a farla da padroni, in genere sono i costumi ispirati agli animali, come i gatti, i cagnolini, gli orsetti e i pulcini per i maschietti, le apette, le coccinelle le ranocchiette oppure gli angioletti e le fatine per le femminucce. Ci sono molte mamme che quando i bambini sono piccoli preferiscono dipingere solo il visino con gli appositi trucchi atossici per bambini; questa è l’idea più semplice ed economica: con una matita nera possono essere disegnati naso e baffi e trasformare il piccolo in un gattino, oppure usare tanti colori per trasformare il viso di una bambina in una variopinta farfalla.

Bambini, quando iniziare con lo spazzolino da denti?

quando cominciare a lavare i denti

La gran parte dei bambini mette il primo dentino intorno ai sei mesi di vita e completa la prima dentizione verso i due anni e mezzo, età in cui il piccolo dovrebbe contare almeno 20 dentini: 10 nell’arcata superiore e 10 nell’arcata inferiore. All’età di sei anni circa comincia invece la seconda dentizione, il bambino cioè comincerà gradualmente a perdere i cosiddetti denti da latte per far posto ai denti permanenti.

Mentre nei primi mesi è possibile prendersi cura dell’igiene orale del neonato passandogli sulle gengive un batuffolo di garza inumidita, già dalla comparsa dei primi dentini è possibile cominciare a usare uno spazzolino da denti che naturalmente, ma di questo vi abbiamo già parlato,  dovrà essere idoneo all’età e alle esigenze del bambino.

Esistono sostanze tossiche che possono intaccare il latte materno

latte maternoIndubbiamente il latte materno è un’importante fonte in grado di offrire al neonato tutto quello di cui necessita; eppure secondo una nuova ricerca a volte insieme al latte si possono trasmettere anche sostanze potenzialmente tossiche. Questo è quanto sostengono alcuni esperti come la dr.ssa Gina Solomon, Direttore scientifico del “Natural Resources Defense Council” (Usa).

Sembrerebbe che il numero di possibili fonti di contaminazione sia molto elevato e che spesso le stesse fonti non vengano riconosciute come un pericolo. Alcune fonti di contaminazione? Pesce e crostacei, con il loro possibile contenuto di metallo (che come ben sappiamo è altamente tossico) ma anche molti solventi che possiamo trovare sia nei cosmetici che nell’arredamento. Ed ancora: alcol, nicotina, i pesticidi che possiamo trovare in frutta e verdura. Insomma un quadro decisamente preoccupante e di cui sarebbe il caso di tenere conto.

Mozart e i prematuri: una sinfonia al giorno toglie il medico di torno

prematuri.crescita.mozart 1Oggi voglio presentarvi questa notizia che viene direttamente da Israele e che parla di bambini prematuri e del loro rapporto con la musica, infatti secondo i ricercatori dell’università di Tel Aviv, i prematuri cui viene fatta ascoltare la musica di Mozart sembrano prendere peso più velocemente e fortificarsi maggiormente rispetto i piccoli non esposti alle melodie del genio del 18esimo secolo. Questo nuovo studio condotto dal dottor Dror Mandel e dal dottor Ronit Lubetzky del Tel Aviv Medical Center ha messo in evidenza che i neonati pretermine esposti per 30 minuti al giorno alla musica di Mozart consumano meno energie e perciò hanno bisogno di meno calorie per crescere.

Il metodo Billings

metodo billings

Avete mai sentito parlare di metodo Billings? Se non lo conoscete, il metodo dell’ovulazione Billings è un sistema naturale di regolazione delle nascite, ovvero uno strumento cui si può ricorrere sia nel caso si cerchi una gravidanza, sia a scopi anticoncezionali; questo sempre attraverso l’osservazione del muco vaginale. Quest’ultimo infatti durante l’ovulazione si modifica diventando più denso e filante per facilitare l’ascesa degli spermatozoi verso l’ovulo della donna; ne consegue che attraverso la sua osservazione è possibile capire qual è il momento esatto in cui si sta ovulando.

Più precisamente, secondo gli esperti, il momento di massima fertilità è quello che si colloca tra il primo giorno della presenza di muco filante e i quattro giorni la sua scomparsa. Se una donna è abile nell’osservare i mutamenti del proprio corpo, dovrebbe essere quindi in grado di individuare tale momento e tenerne conto se vuole rimanere incinta, oppure evitare una gravidanza indesiderata.

Ma cosa si deve fare per mettere in pratica il metodo Billings?

Cosa fare se il bambino è geloso del nuovo arrivato

bambini gelosi dei fratellini

L’arrivo di un fratellino o di una sorellina può provocare una reazione di gelosia nel primogenito: questo è perfettamente normale, ma non per questo i genitori non devono prestare attenzione alle manifestazioni di disagio del bambino.

Nella gelosia nei confronti del fratellino si possono individuare tre fasi: una iniziale, nella quale il nuovo arrivato è appena nato e necessita soprattutto di cure fisiche e nella quale il più grande non si sente minacciato, una intermedia in cui il maggiore si rende conto del cambiamento, ovvero quando il piccolo inizia a catturare di più l’attenzione dei genitori, e l’ultima, ovvero quella in cui il neonato inizia ad esplorare il mondo circostante, alla quale il più grande risponde con scatti di gelosia manifestata tramite capricci ed insofferenza.

In seguito possono manifestarsi episodi in cui il bambino più grande si comporterà “da piccolo”, ovvero tornare a bagnare il letto, chiedere di nuovo il ciuccio, oppure pretendere di essere imboccato come il fratellino; questi atteggiamenti servono per richiamare su di sé l’attenzione dei genitori che, agli occhi del maggiore, appaiono troppo occupati dal nuovo arrivato per prendersi cura di lui.

Il metodo contraccettivo Persona

persona metodo contraccettivo

Tra i vari metodi contraccettivi uno in particolare ha catturato la mia attenzione: quello chiamato Persona. Sembra essere molto semplice da usare ed agisce in armonia con il corpo; controllando i livelli ormonali è in grado di “dire” quali sono i giorni fertili (l’affidabilità del metodo Persona risulta essere molto alta: circa il 94%, sempre che il contraccettivo venga usato nel modo giusto) e quindi quando la possibilità di restare incinta risulti essere maggiore oppure minore.

Persona è formato da stick monouso e un piccolo monitor portatile; gli stick servono per raccogliere gli ormoni della prima urina del mattino; informazioni che poi vengono elaborate. Successivamente si ha la possibilità di leggerle sul monitor. Persona archivia le varie info ed è quindi in grado di dire se si è a rischio gravidanza (giorno rosso) oppure se si possono avere rapporti sessuali senza contraccettivo (giorno “verde”). A questo proposito vi ricordo che i contraccettivi non proteggono dalle malattie sessualmente trasmissibili: quindi attenzione.

Il cerotto anticoncezionale

cerotto_evra5Il cerotto contraccettivo è stato introdotto da pochi anni in Italia, ma ha già riscosso molto successo come alternativa alla pillola anticoncezionale. Si tratta di un dispositivo che si applica sul corpo come un vero e proprio cerotto e contiene progestinici, (norelgestromina) ed estrogeni (etinilestradiolo), che rilascia gradualmente nell’organismo attraverso l’epidermide. Poichè i principi attivi in esso contenuti arrivano direttamente nel sangue senza passare per gli organi interni si stima che il cerotto anticoncezionale abbia minori effetti collaterali della pillola a parità di copertura anticoncezionale (la sicurezza nel prevenire la gravidanza è infatti stimata al 99%).

Il cerotto può essere applicato sulla parte bassa dell’addome, su una natica, oppure sul braccio; in ogni caso è fondamentale che la pelle sia pulita, priva di peli e asciutta al momento dell’applicazione. Quindi bisogna sostituirlo una una volta ogni sette giorni, per tre settimane consecutive, cui segue una settimana di pausa durante la quale si verifica una pseudo-mestruazione analoga a quella determinata dalla sospensione della pillola e dall’estrazione dell’anello vaginale. Il nuovo cerotto andrà poi applicato in un posto diverso da quello dove si trovava in precedenza.

Gli omega 3 in gravidanza

Pregnant woman in kitchen eating a salad smiling

Le ultime ricerche scientifiche hanno evidenziato l’importanza degli acidi grassi omega 3 in gravidanza, sia per la salute della mamma che del bambino. Gli omega 3 sono dei acidi grassi polinsaturi, essenziali per la salute dell’organismo, che però non vengono sintetizzati dal corpo e che, quindi, devono essere introdotti tramite l’alimentazione o mediante l’assunzione di integratori.

Un giusto apporto di omega 3 è utile per mantenere la produzione di prostaglandine, delle sostanze simili agli ormoni che servono a regolare funzioni importanti dell’organismo; in particolare, questi acidi grassi sono molto utili in gravidanza; purtroppo, però, nelle donne in gestazione essi sono piuttosto scarsi perché quelli della madre li usa il feto per lo sviluppo del proprio sistema nervoso; inoltre, dopo il parto, vengono usati per la produzione del latte materno.

Gli effetti del terremoto sui bambini, una nuova ricerca

terremoto-bambini-effettiIn questi giorni drammatici in cui abbiamo assistito alla catastrofe umanitaria avvenuta ad Haiti in cui migliaia di bambini hanno perso la vita e altrettanti sono rimasti feriti fisicamente e traumatizzati da ciò che hanno dovuto sopportare, mi sembra interessante riportarvi un progetto di ricerca che sta iniziando con il coordinamento scientifico dell’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù di Roma.

Meno di un anno fa la terra tremò in Abruzzo dove il sisma provocò 308 morti, oltre 1600 feriti, 30 mila sfollati
. E’ proprio su 7 mila bambini abruzzesi che si svolgerà uno studio denominato Progetto Rainbow, la ricerca è nata per portare alla luce le cicatrici psichiche dei piccoli terremotati, con l’obiettivo di riconoscere tempestivamente, affrontare e risolvere tutta quell’ampia gamma di disturbi che vanno sotto il nome di Sindrome Postraumatica da Stress.

Haiti: come adottare i bambini

adozione bambini haiti

L’emergenza nella martoriata Haiti continua; accanto ai tanti morti purtroppo c’è un’altra tragedia, quella dei tantissimi bambini che sono rimasti orfani. Bambini che hanno negli occhi la tristezza, bambini che se riusciranno a sopravvivere non potranno mai dimenticare questa tragedia che ha portato via i loro cari per sempre.

Bambini feriti, affamati ma anche e soprattutto soli; bambini che cresceranno troppo in fretta. In questi giorni all’interno dei vari telegiornali scorrono le immagini dei piccoli che in fila ordinata proprio come se fossero degli adulti aspettano la loro razione di cibo.

Ed ora si teme anche per quei piccoli che erano in procinto di essere adottati; perché? Il terremoto ha spazzato via anche le varie scartoffie ed è stata proprio la direttrice del più grande orfanotrofio a lanciare l’allarme.

Streptococco e altri batteri: i tamponi vaginali in gravidanza

tamponi-vaginali-gravidanza-streptococcoI tamponi vaginali fanno parte degli esami essenziali durante la gravidanza e di solito si eseguono soprattutto all’inizio della gestazione, in prossimità del parto oppure nel caso ci siano dei sintomi che possano fare pensare ad una infezione vaginale. Il tampone vaginale è un’esame semplicissimo ed assolutamente indolore che si effettua prelevando della secrezione vaginale tramite un cotton fioc.

Il tampone durante la gravidanza serve per escludere o confermare la presenza di infezioni come la Candida che provoca notevoli fastidi ma non ha conseguenze particolari o il Trichomonas che secondo dati recenti, può provocare un rischio notevole di parto pretermine ed un aumento dell’incidenza di rottura prematura delle membrane. Nel caso in cui il tampone confermi la presenza dell’infezione, il tuo ginecologo ti prescriverà degli candelette vaginali oppure degli antibiotici per via orale.

L’anello vaginale

anello vaginale

L’anello vaginale è un metodo anticoncezionale definibile di “nuova generazione”; si tratta infatti di un dispositivo che, inserito in vagina, rilascia quantità ben precise di due ormoni femminili, etonogestrel ed etinilestradiolo, al fine di prevenire il concepimento. Ma come si presenta e come funziona esattamente? Vediamolo in sintesi:

Come è facile immaginare, l’anello vaginale ha la forma di un anello flessibile, trasparente e presenta un diametro esterno di 54 mm ed un diametro della sezione trasversale di 4 mm. Ha il pregio di essere meno invasivo della spirale e di presentare meno effetti collaterali della pillola e, in più, può essere inserito ed estratto dalla vagina direttamente dalla donna. Una volta applicato, l’anello deve però essere mantenuto in posizione ininterrottamente per 3 settimane, al termine delle quali deve essere estratto per osservare una settimana di pausa durante la quale si verificherà regolarmente il ciclo mestruale (esattamente come quando si interrompe la pillola). L’anello va estratto dopo tre settimane esatte, lo stesso giorno della settimana in cui era stato inserito, quindi, terminata la pausa, dovrà essere sostituito da un nuovo anello.