L’uso dei farmaci in gravidanza

farmaci in gravidanza

Come avrete sicuramente notato, nei foglietti illustrativi di quasi tutti i farmaci c’è scritto di prestare attenzione all’uso di quel medicinale durante la gravidanza; questo fatto non è casuale, infatti assumendo determinati farmaci potrebbero proporsi effetti collaterali sul feto al quale la medicina arriva attraverso la placenta. 

Se state assumendo dei farmaci per una terapia prolungata e decidete di avere un bambino, chiedete consiglio al vostro medico sulle eventuali controindicazioni, perché, se ci sono dei farmaci che vengono eliminati dall’organismo nel giro di un paio di giorni, ce ne sono alcuni che invece richiedono mesi se non addirittura anni. Il periodo più delicato della gravidanza è quello dei primi tre mesi, durante i quali sarebbe opportuno non assumere farmaci, ma se questo non è possibile, è necessario avvertire il ginecologo.

Per i disturbi lievi come vomito, nausea o stitichezza, è meglio non prendere medicinali, perchè la nocività dei farmaci in gravidanza è legata soprattutto alle dosi e al trattamento per lunghi periodi, e questo vale anche per i comuni antidolorifici e antipiretici, come l’Aspirina o la Novalgina. Anche gli psicofarmaci, compresi sonniferi e tranquillanti, sono pericolosi se assunti in gravidanza, perché sono in grado di passare velocemente la barriera placentare; quindi, anche in questo caso, l’insonnia e l’ansia andrebbero curate in modo non farmacologico.

Niente fecondazione assistita a donne fumatrici, che bevono o che sono obese

fecondazione assistita

Non ci stancheremo mai di ripetere che un corretto stile di vita anche e soprattutto in gravidanza è fondamentale; la Società europea di riproduzione umana ed embriologia (Eshre) in una dichiarazione pubblicata dalla rivista Human Reproduction afferma a questo proposito che la fecondazione assistita dovrebbe essere proibita alle donne che fumano, bevono o che soffrono di obesità. Questo a meno che non decidano di modificare i propri stili di vita.

Stili di vita sbagliati possono avere effetti negativi sulla corretta procedura della fecondazione assistita.

Le vertigini nei bambini

vertigini nei bambini

Capita più frequentemente di quanto non si creda che i bambini in tenerà età soffrano di vertigini; spesso quindi i piccoli non sono assolutamente in grado di verbalizzare agli adulti cosa stanno provando e questo, oltre a spaventare molto i genitori, rende un po’ più difficoltoso giungere ad una diagnosi, tanto più che la cause di tale disturbo possono essere le più svariate:

Tra le vertigini più diffuse in età pediatrica troviamo la vertigine parossistica dell’infanzia (VPI); si tratta di un disturbo che interessa bambini fra 1 e 4 anni ed è caratterizzato da episodi della durata di pochi minuti in cui il bambino si immobilizza, impallidisce e assume un’aria piuttosto spaventata, ma al termine dei quali riprende le proprie normali attività come se nulla fosse accaduto.

Il 50% dei bambini affetti da VIP appare del tutto sano alla visita neurologica e anche la Risonanza Magnetica Encefalica appare nella norma; molti di essi d’altra parte crescendo non presentano più il disturbo, mentre altri sviluppano da adulti l’emicrania classica. Attualmente non si conoscono le cause che determinano la vertigine parossistica dell’infanzia, ma si ritiene che sia un sintomo causato da una predisposizione ereditaria all’emicrania (un cosiddetto equivalente emicranico).

Travaglio: una ricerca dimostra che si può mangiare e bere

mangiare e bere durante travaglio

Di solito, durante il travaglio, ovvero il momento che precede il parto, la donna non viene alimentata; presto, però, questo potrebbe cambiare. Secondo una nuova ricerca condotta dall’East London Hospital Complex in Sudafrica, mangiare e bere durante il travaglio non apporta complicazioni al parto; considerando la durata di certi travagli, questa notizia può contribuire a tranquillizzare tutte le future mamme che si stanno preparando al parto.

Secondo i medici che hanno condotto la ricerca, il divieto alla partoriente di mangiare e bere durante il travaglio non ha nessun fondamento scientifico se la donna non necessita di anestesia.  In passato, l’assunzione di cibo durante il travaglio veniva considerata molto pericolosa per la possibile insorgenza della sindrome di Mendelson, una polmonite che può verificarsi a causa dell’inalazione del cibo rigurgitato a causa dei succhi gastrici, in caso di anestesia.

La nuova pillola efficace fino a 5 giorni dopo dal rapporto a rischio

pillola dei 5 giorni dopo

Secondo i risultati di una ricerca pubblicata all’interno del Journal of Obstetrics and Ginecologics la pillola del giorno dopo di ultima generazione può essere presa addirittura fino a 120 ore dal rapporto a rischio invece delle 72 di quella tradizionale.

Questa nuova pillola risulta quindi essere efficace fino a 5 giorni dopo dal rapporto e sembra non avere effetti collaterali gravi.

Il regolo ostetrico

regolo ostetrico

Cos’è il regolo ostetrico?

Il regolo ostetrico è uno strumento utilizzato da ginecologi e ostetriche per calcolare la data presunta del parto e del concepimento e tenere il conto del numero di settimane a cui è giunta la gravidanza; tuttavia, è alla portata di tutte poichè è possibile scaricarlo gratuitamente da molti di siti sia in versione elettronica che in versione stampabile, oppure ritirarlo presso alcuni negozi specializzati che lo regalano alle nuove clienti in dolce attesa (in questo caso si tratta in genere del classico formato a rotelle sovrapposte del tutto simile a quello usato dal medico).

L’amniocentesi è più sicura con gli antibiotici

amniocentesi e antibiotici

Abbiamo già affrontato il tema dell’amniocentesi, ovvero quell’esame che permette di diagnosticare se nel feto ci sono delle anomalie a livello dei geni o dei cromosomi; purtroppo, però, l’amniocentesi è un esame invasivo, in quanto viene eseguita introducendo un ago nell’addome della futura mamma, che raggiunge il sacco amniotico per prelevare alcuni millilitri di liquido che contiene delle cellule che poi saranno analizzate in laboratorio. Il maggiore rischio legato all’amniocentesi è che può provocare degli aborti che, secondo una ricerca italiana, si possono stimare nella percentuale dello 0,2%, ovvero un caso su 500.

Sempre questo studio, condotto dal Centro di medicina materno fetale “Artemisia” di Roma, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Prenatal diagnosis, la percentuale di rischio di aborto diminuisce se la donna prima dell’amniocentesi segue una profilassi a base di antibiotici.

Il Belly Mask: ovvero il calco della pancia in gravidanza

belly-maskNon so quante volte mi è capitato di parlare con delle donne che avevano partorito da poco che mi hanno confessato quanto mancasse loro il pancione, quella sensazione magnifica di poter accarezzare il proprio cucciolo nel grembo. Alcune dicono, sai che proprio non mi ricordo di che forma fosse la mia pancia?

Se sei ancora incinta e vuoi avere un ricordo indelebile del tuo stato, ho trovato in rete qualcosa che fa al caso tuo, la Belly Mask, il calco della pancia in gravidanza. Ti sembra una follia? Io lo trovo divertente e inusuale, in poche parole unico. Ho scoperto sul sito alwaysremember.it che questa pratica è nata in Olanda e si è poi diffusa a macchia d’olio, soprattutto negli States dove è diventato un vero cult.

Fumare in gravidanza causa problemi alla pressione sanguigna del nascituro

fumo in gravidanza e pressione sanguigna nascituro

Che fumare in gravidanza non sia un gesto salutare lo sappiamo bene e ne abbiamo già parlato in diverse occasione all’interno di Tutto Mamma. Ora però secondo i risultati di una ricerca compiuta dall’istituto Karolinksa di Stoccolma sembrerebbe che fumare il gravidanza

manda in tilt il meccanismo di controllo della pressione sanguigna del nascituro

Questo potrebbe avere una conseguenza disastrosa ed irreparabile: la morte in culla.
I piccoli che erano stati esposti al fumo di sigaretta, anche quando dormivano nel letto, avevano sbalzi anomali di pressione e quindi il cuore era costretto a pompare più velocemente. Lo studio è stato condotto su 36 neonati , di cui 17 figli di donne fumatrici.

Metodi anticoncezionali, la spirale

spirale anticoncezionaleLa spirale anticoncezionale o IUD (IntraUterine Device) è un dispositivo per la prevenzione delle gravidanze indesiderate che viene inserito dal ginecologo direttamente in vagina e mantiene la propria efficacia contraccettiva per un periodo di tempo piuttosto lungo (fino a cinque anni); sia l’inserimento che l’estrazione della spirale si svolgono in ambulatorio e non necessitano di anestesia.

Attualmente esistono due tipi di IUD: la spirale al rame e la spirale al levonogersterl; entrambe sono di piccole dimensioni (4 cm di lunghezza e pochi grammi di peso), ma mentre la prima esplica la propria attività anticoncezionale proprio grazie al rame, che è un potente spermicida, la seconda rilascia gradualmente l’ormone che agisce sull’endometrio, sulla motilità delle tube e sul muco cervicale rendendoli non idonei alla fecondazione.

Il metodo Nidcap per i prematuri al Policlinico di Modena

prematuri-nidcap1Ti abbiamo parlato ormai molte volte dei piccoli prematuri, della loro fragilità e di quante cure e di quanto amore hanno bisogno per crescere e superare tutti i problemi legati alla loro nascita anticipata. Negli ultimi anni si è scoperto e sperimentato che i prematuri non sono dei soggetti passivi ma che attraverso i loro comportamenti mandano dei segnali che possono permettere di comprendere meglio come curarli e come farli stare meglio.

Su questo presupposto si fonda il metodo “Nidcap”, che, partendo da un’osservazione sistematica dei comportamenti spontanei del neonato, mira ad offrirgli un’assistenza  meno medicalizzata e più coccolata. In Italia è stato avviato un progetto dal reparto di neonatologia del policlinico di Modena per diventare il primo centro Nidcap del Paese. Tutte le cure di cui ha bisogno un prematuro, che per settimane si trova in terapia intensiva lontano dai genitori, stressano il fisico e il benessere del piccolo. Per evitare questi problemi è stata avviata la sperimentazione del metodo Nidcap che sta per Newborn Individualized Developmental Care and Assessment Program (programma di assistenza e cura individualizzata per lo sviluppo del neonato), sperimentazione che terminerà proprio quest’anno.

Tacchi alti: si possono portare in gravidanza?

tacchi alti in gravidanza

Per tutte le donne che amano i tacchi alti, durante la gravidanza si apre un inevitabile interrogativo: fa male portare i tacchi alti in gravidanza? Secondo i medici, il tacco 12 deve essere dimenticato durante i 9 mesi della gestazione perché aument l’incurvatura della colonna vertebrale, aggravano il mal di schiena e peggiorano il gonfiore delle gambe e dei piedi.

Poi c’è il rischio di una caduta, che in gravidanza è particolarmente pericolosa e, inoltre, pare che il bambino possa risentire della stanchezza della mamma aumentata dal peso della pancia e della difficoltà di camminare sui tacchi alti. Dal secondo trimestre in poi il pancione costringe la donna a stare con il bacino in avanti e la schiena all’indietro, costringendo i muscoli a una contrazione che può infiammare le terminazioni nervose, e per questo, è necessario un buon equilibrio che di certo non può essere raggiunto con un tacco alto.

I racconti del parto: Enrica e la nascita di Fabio

racconti-partoCiao a tutte le mamme e le neomamme!
mi chiamo Enrica, ho 22 anni e da 4 mesi sono mamma di Fabio. Non ho perso tempo a scrivervi perchè l’esperienza del parto è una cosa che rivivo con immenso piacere ogni volta che mi è possibile. Ho partorito con parto spontaneo il 09/09/09 alle ore 17:55 di 38 settimane. L’ 08/09 alle 20 circa compaiono le prime contrazioni, che si fanno più intense e ravvicinate attorno alle 24. Alle 2:00 di notte, le contrazioni dolorose compaiono ogni 6-8 minuti e così sveglio mio marito per avere un po’
di sostegno morale.

E’ arrivato il Bonus bebè

fondo credito nuovi nati

Finalmente una bella notizia! Infatti, come ho già scritto qualche giorno fa in questo articolo è stato istituito un fondo di credito per tutti nuovi nati che come si legge anche all’interno del sito web creato ad hoc (fondonuovinati.it) è destinato a tutte le famiglie con bambini appena nati o adottati negli anni 2009 e 2010 e 2011 (senza limitazioni di reddito).

Questo fondo consente ai genitori che ne faranno richiesta di usufruire di un prestito fino a euro 5000, da restituire entro 5 anni, ad un tasso particolarmente agevolato. Il prestito può essere usato per qualsiasi tipo di spesa.