Gestosi e ipertensione

gestosi e ipertensione

Con il termine gestosi, o preeclampsia, si fa riferimento ad una condizione clinica che può interessare le future madri dopo la ventesima settimana di gravidanza ed è caratterizzata da un aumento della pressione arteriosa materna, gonfiori ai piedi e alle mani e perdita di proteine attraverso le urine (la cosiddetta proteinuria), cui possono accompagnarsi diminuzione delle piastrine, emolisi (ovvero la rottura dei globuli rossi) e problemi di coagulazione.

Sembra che le cause della gestosi siano da ricercare in alterazioni della placenta, la cui origine è sconosciuta, a causa delle quali questa comincia a rilasciare sostanze tossiche con conseguente costrizione delle piccole arterie (da cui l’ipertensione) e danni ai capillari (da cui la proteinuria) con un notevole aumento del rischio di distacco della placenta.

Il latte in polvere contiene troppe calorie: lo dice una ricerca europea

latte in polvere e obesità

Secondo una ricerca condotta dall’Helmholtz Zentrum München in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione e parte del progetto europeo CASCADE, i cui risultati d sono stati pubblicati sull’International Journal of Food Sciences and Nutrition, i neonati allattati con latte artificiale potrebbero assumere più calorie di quelle veramente necessarie. L’analisi è stata condotta su 22 formulazioni di latte in polvere di diversi tipi, e il risultato emerso è che ogni giorno il bambino potrebbe assumere il 24% di calorie in più rispetto al fabbisogno quotidiano raccomandato.

La ricerca ha fatto emergere che anche il misurino delle confezioni di latte in polvere non è adatto, in quanto ha una capacità maggiore rispetto a quella dichiarata di ben 0,5 g a misurino: insomma, ogni volta che viene preparato il biberon, il bambino riceve un surplus di prodotto, e quindi di calorie, di circa il 7% rispetto al reale fabbisogno.

 La dottoressa Raffaella Piccinelli, la nutrizionista che ha realizzato il campionamento dei prodotti, suggerisce di verificare, quando viene preparato il biberon, che l’insieme dei misurini usati corrisponda veramente alla formula lattea prescritta dal pediatra; inoltre la dottoressa ha spiegato che, nelle etichette dovrebbe essere indicato che il misurino va riempito “raso” e non compresso di prodotto, come spesso accade con la convinzione di nutrire meglio il neonato.

Le bibite zuccherate aumentano il rischio di diabete gestazionale

diabete-gestazionale-bibite-zuccherateBuongiorno mamme, la notizia del giorno riguarda le bibite gassate e zuccherate in gravidanza, il fatto che quest’ultime non siano propriamente benefiche per la salute è assolutamente assodato ma in questo caso si parla della possibilità che il consumo di bibite a base di cola e affini possa condurre le mamme in attesa al diabete gestazionale. Questa ipotesi è alla base di una ricerca americana che ha coinvolto circa 13.500 donne e che si è svolto nel corso di 10 anni sotto il nome di Nurses’ Health Study II. I dati analizzati da Liwei Chen, epidemiologa dell‘Università di New Orleans hanno evidenziato risultati sconfortanti, si sono verificati 860 casi di diabete gestazionale ed anche valutando tutte le altre variabili che potevano influenzare il sorgere della patologia, l’assunzione delle bevande zuccherate ha giocato un ruolo fondamentale.

Bere latte in gravidanza riduce rischi di sclerosi multipla nel bebè

bere latte in gravidanzaSecondo i risultati di una ricerca compiuta da alcuni ricercatori dell’Harvard School of Public Health di Boston (Usa) le donne che durante il periodo della gravidanza bevono 3 o 4 bicchieri di latte hanno meno probabilità di far nascere bambini che potrebbero soffrire in futuro di sclerosi multipla.

Lo studio ha coinvolto 35794 infermiere donne le cui madri hanno fornito informazioni sulla loro dieta durante la gravidanza; delle infermiere che hanno partecipato a questo studio 199 hanno sviluppato la sclerosi multipla nel corso di un periodo di 16 anni.

La minaccia di parto pretermine

minaccia di parto pretermine

Il parto pretermine o parto prematuro è una condizione che si presenta nel 5-10% dei casi di gravidanza e si verifica quando il piccolo viene al mondo prima della trentasettesima settimana di gestazione compiuta; purtroppo, come tutte noi ben sappiamo, è un problema ostetrico molto importante poichè associato ad elevata mortalità e morbilità infantile; ovvero non sempre i piccoli nati prematuramente riescono a sopravvivere e talvolta la loro nascita precoce ne segna profondamente le condizioni di salute.

In caso di parto prematuro spontaneo non è sempre possibile stabilire le cause che lo hanno determinato, ma sembra esistano diversi fattori di rischio sia materni (primiparità, basso peso pre-gravidico, precedenti sanguinamenti, anomalie cervicali e uterine, anemia, stress psicologico, fumo, uso di droghe o alcol, patologie quali diabete e ipertensione, attività lavorativa pesante o stressante), che legati alla gravidanza in atto (gravidanza gemellare, gestosi, ritardo di crescita fetale, malformazioni fetali, insorgenza di attività contrattile).

Fertility Day allo European Hospital di Roma, per controllare gratuitamente la fertilità di coppia

Locandina FERTILITY DAY Check UpIl problema dell’infertilità affligge moltissime coppie che a volte brancolano nel buio alla ricerca di qualcuno che dia delle risposte ai numerosi dubbi e alle tante domande che queste si pongono. Secondo l’OMS l’infertilità colpisce 1 coppia in età fertile su 5 e si stima che nei prossimi anni il problema riguarderà ben 1 coppia su 3. Oggi vi presento una bella iniziativa che si svolgerà a Roma e che si chiama Fertility Day Check Up: controlla la tua fertilità! Sabato 6 marzo e sabato 27 marzo  presso il Centro di Medicina della Riproduzione dell’European Hospital di Roma ci si potrà sottoporre ad alcuni esami per verificare la fertilità di coppia ed anche ricevere notizie e consigli su come preservarla al meglio. Durante queste giornate di prevenzione l’equipe medica del professor Greco effettueranno visite e metteranno a disposizione delle coppie anche uno psicologo ed un genetista. Il controllo prevede che per le donne sia effettuata la valutazione della riserva ovarica, della cavità uterina, della pervietà tubarica, mentre che gli uomini siano sottoposti all’esame del liquido seminale.

Come scegliere l’acqua giusta per il neonato

acque per neonati

I neonati hanno bisogno di bere molti liquidi durante la giornata e sebbene essi siano dati soprattutto dal latte, la scelta dell’acqua è fondamentale; ovviamente non tutte le acque sono adatte ai neonati, in quanto ce ne sono alcune più appropriate di altre.

Nei primi mesi di vita il bambino ha bisogno di un’acqua con pochi sali minerali perché nel latte della mamma o in quello artificiale, sono già presenti le giuste dosi di minerali; l’eccessiva introduzione di sali minerali può provocare un sovraccarico di lavoro per i reni che ancora non sono del tutto maturi e quindi potrebbero non riuscire a filtrare i minerali in eccesso. In genere, per il neonato, l’acqua giusta è quella oligominerale naturale con un residuo fisso non superiore ai 140 mg/l, per questo è molto importante leggere l’etichetta sulla bottiglia dell’acqua al momento dell’acquisto. Questo tipo di acqua è indicata anche per la preparazione del latte in polvere.

In arrivo test genetico per scoprire malformazioni

test genetico per malattie figli

A quanto pare molto presto le coppie che desiderano sapere se i propri figli possono sviluppare malattie genetiche come la fibrosi cistica, l’atrofia muscolare spinale o l’anemia falciforme potranno acquistare al costo di 700£ alla Bridge Fertility Clinic di Londra un test genetico che permetterà loro appunto di sapere se i figli rischiano di nascere con una di queste malformazioni.

La Consyl, la company statunitense che lo ha prodotto ha annunciato di voler vendere il test addirittura on line. Un test che ha già scatenato diverse polemiche in quanto secondo alcuni medici questo test “gioca”

sulle paure dei futuri genitori e che il rischio rasenterà l’eugenetica

Le minacce d’aborto

minaccia d'aborto riposo

Come è facile intuire, con il termine minaccia d’aborto si fa riferimento al rischio, per la futura mamma, di andare incontro entro breve tempo all’interruzione spontanea di gravidanza (aborto spontaneo). Si tratta di una condizione piuttosto frequente e rappresenta sempre motivo di grande preoccupazione per la gestante, tuttavia, parlo in base alla mia personale esperienza, avere delle minacce d’aborto all’inizio della gravidanza non significa assolutamente che questa venga necessariamente pregiudicata; io stessa ho temuto di perdere il mio bambino nelle prime settimane, ma grazie alla terapia prescrittami dal ginecologo e a qualche giorno di riposo tutto è andato per il meglio.

Ciò premesso, è possibile riconoscere una minaccia d’aborto in atto dai tipici sintomi che consistono in perdite ematiche vaginali e dolori al basso ventre e a livello della regione lombo-sacrale:

Bonus famiglia, quello che si è fatto e ciò che si farà

bonus-famigliaEssere genitore significa sacrificio ma quando la difficoltà diventa di ordine economico i problemi si amplificano, sentiamo ancora di più la responsabilità nei confronti dei nostri bambini e cerchiamo in ogni modo di fronteggiare il momento negativo. Oggi la crisi economica è davvero grave e molte famiglie hanno delle serie difficoltà ad arrivare alla fine del mese, il governo in questi anni ha attuato e sta attuando delle politiche di sostegno ai nuclei più disagiati attraverso l‘erogazione di bonus e prestiti agevolati in modo da arginare le difficoltà e cercare anche di rimettere in moto l’economia del paese.

L’uso dei farmaci durante l’allattamento

farmaci durante allattamento

Come avevamo già spiegato a proposito dell’utilizzo dei farmaci in gravidanza, anche durante l’allattamento è necessario limitare il più possibile l’uso dei medicinali, perché passano nel latte e quindi, attraverso la suzione, al bambino. Se proprio non è possibile, cercate di limitarne il più possibile l’uso e consultate sempre il vostro medico prima di assumerli e non superate le dose che vi indicherà. Di rado i principi attivi dei farmaci sono così alti da essere dannosi per il neonato, ma visto che comunque una parte arriva al latte, è meglio essere prudenti.

Anche nel caso in cui il medico prescriva una medicina che non presenta controindicazioni per il piccolo è meglio prenderla almeno 30 minuti dopo la poppata e far passare 3 ore prima di allattare di nuovo. La quantità di principio attivo del farmaco che arriva nel latte dipende da diversi fattori, come la dose, la via di somministrazione, la durata attiva del medicinale nel sangue della mamma e il rapporto che si crea tra la quantità presente nel latte e quella nel sangue della madre; inoltre anche lo stato di salute del bambino è importante: ad esempio, i neonati pre-terimine hanno il fegato e i reni più delicati.

Infine, è importante sapere se quel farmaco è stato approvato per l’uso nella popolazione pediatrica: se la riposta è affermativa, la presenza del medicinale del latte non comporta rischi per il bambino.

Le neomamme alla guida sono (forse) un pericolo

neomamme alla guida

Il detto “Donne al volante, pericolo costante” corrisponde a realtà? Forse sì, forse no. Quel che invece pare essere certo, perché frutto del risultato di un’analisi, è che sarebbero le neomamme ad essere estremamente pericolose quando si trovano al volante. Almeno questo è quanto sostenuto dai ricercatori del Queensland University of Technology, di Brisbane che hanno esaminato 24 neomamme di età compresa tra i 22 e i 29 anni.

Questo perché le neomamme dormirebbero poco e male; inoltre, pensano di continuo al loro essere madri. Questo fa sì che abbiano dei disturbi simili a quelli dell’ebbrezza, con la conseguenza di mettere in serio pericolo sia la loro vita che quella degli altri.

Esami pre-concezionali: il pap-test

pap test

Tra gli esami pre-concezionali consigliati la donna, ovvero quelli che dovrebbero essere effettuati prima di concepire un bambino, uno molto importante da eseguire è il pap-test, che serve per scoprire se ci sono alterazione delle cellule sulla mucosa della cervice uterina e della vagina.

Il pap-test viene effettuato prelevando un campione di muco cervicale dal collo dell’utero che poi verrà analizzato in laboratorio. Il paptest è consigliato dalle linee guida Commissione Oncologica Nazionale, in quanto riconosce il tumore delle collo dell’utero anche se non ci sono sintomi ma solo delle lesioni che potrebbero diventare pericolose. Non a caso il pap-test andrebbe eseguito anche se non sia ha intenzione di concepire un bambino: secondo i medici tutte le donne con età compresa tra i 25 e i 64 anni dovrebbero effettuare un pap-test ogni tre anni, in modo da monitorare adeguatamente il loro stato di salute.

Padri separati, l’esercito dei nuovi poveri

padri-separatiQuesta mattina stavo vedendo il telegiornale e una notizia ha colto la mia attenzione, un padre separato si è trovato costretto a vivere come un clochard perché non riusciva più a pagare l’affitto della sua casa, dovendo far fronte alle spese degli alimenti che doveva alla moglie e al mantenimento dei figli. Mi sono documentata ed ho scoperto che purtroppo il fenomeno dei padri separati caduti in miseria è davvero diffusissimo, genitori costretti a vivere come senza tetto e che frequentano le mense per i poveri. Un dramma da non sottovalutare per questi padri che fingono normalità davanti ai figli ma che non riescono più a condurre una vita normale.

Il fenomeno è davvero inquietante e molti padri sulla scia delle manifestazioni avvenute in tutta Europa e soprattutto a Londra, si sono riuniti in associazioni per la tutela dei loro diritti economici e di affido. In Italia esiste Padri Separati Onlus e Papà Separati Onlus che fornisce sostegno agli uomini in difficoltà sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista legale. I nuovi poveri, questa categoria sociale emergente, per fortuna inizia a far parlare di se tanto che a Roma già è stata inaugurata la Casa dei papà, una struttura in grado di ospitare i genitori in difficoltà fornendo loro un tetto sotto cui dormire ma soprattutto uno spazio da condividere con i figli, in un ambiente sereno e soprattutto idoneo ai più piccoli.