Le infezioni alle vie urinarie in gravidanza

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Qualche tempo fa avevamo affrontato l’argomento cistite in gravidanza, un disturbo piuttosto diffuso tra le gestanti e anche molto fastidioso; purtroppo, però, la cistite non è l’unica infezione delle vie urinarie che può colpire una donna in gravidanza, già sottoposta ad una diversa situazione ormonale e ad un tono muscolare dell’apparato urinario più ridotto.

La prima cosa da fare in questi casi è rivolgersi al medico che, innanzi tutto, dovrà accertare se la paziente aveva già sofferto in passato di queste patologie; il primo consiglio utile in caso di infezioni è quello di urinare spesso, evitando di farlo solo quando il bisogno diventa impellente; questo è importante perché si evita che l’urina ristagni nella vescica. Anche dopo i rapporti sessuali è bene urinare in modo da non fare arrivare i batteri all’uretra.

Un nuovo studio sulla rottura prematura delle acque e complicanze future

rottura prematura delle acque

Secondo i risultati di uno studio condotto dagli scienziati del Kaiser Permanente Southern California Medical Group di Pasadena circa il 5% delle gravidanze si conclude con una rottura delle acque prematura e  se le donne restano di nuovo incinte prima che siano trascorsi perlomeno 18 mesi si espongono ad ulteriori complicanze.

Non solo. Secondo dr. Darios Getahun che ha coordinato lo studio la rottura anticipata delle acque non solo potrebbe causare parto prematuro ma potrebbe anche esporre sia la madre che il piccolo al pericolo di infezioni. Quindi, sebbene ancora ad oggi non sia del tutto chiaro il motivo per cui le acque si rompano prima del previsto sembra invece essere chiaro che incorrere in una gravidanza pochi mesi dopo l’accaduto possa essere pericoloso.

La gravidanza protratta

gravidanza protratta

Si parla di gravidanza protratta quando il periodo di gestazione supera le 42 settimane complete, ovvero 294 giorni; esistono due tipi di gravidanza prolungata: quella biologicamente protratta, cioè quando è prolungata sia l’età gestazionale che quella concezionale, e quella cronologicamente protratta quando è solo l’età gestazionale ad essere prolungata.

Nel primo caso, il protrarsi della gestazione si ricollega ad anomalie dei fattori che provocano l’inizio del travaglio, e anche a causa di una predisposizione genetica; nel caso della gravidanza cronologicamente protratta, il prolungarsi della gestazione avviene spontaneamente, soprattutto nelle donne con cicli mestruali irregolari.

Il falso travaglio, come riconoscerlo

falso travaglio

Complice l’avvicinarsi della data presunta del parto è piuttosto comune che la futura mamma scambi per vere e proprie contrazioni le cosiddette contrazioni preparatorie o contrazioni di Braxton Hicks, che, come abbiamo visto, rappresentano un fenomeno del tutto fisiologico nelle fasi finali della gestazione. In questi casi accade che ci si rechi in ospedale armati di valigia, opportunamente preparata in anticipo, per poi sentirsi dire che si è trattato “solamente” di un falso travaglio.

Per non incorrere in questo equivoco è opportuno imparare a riconoscere i segni di falso travaglio e a distinguerli, in tal modo, dall’inizio del travaglio di parto vero e proprio:

Il falso travaglio, i segnali

A differenza di quanto accade durante il travaglio, le contrazioni nel falso travaglio sono irregolari e imprevedibili;

La intensità e frequenza delle contrazioni non aumentano con il passare delle ore;

Un nuovo prodotto contro i pidocchi, non tossico e dall’efficacia garantita

pediculosiQualche tempo fa ti abbiamo parlato dei pidocchi e di quanto questi animaletti siano diffusi nelle scuole; è di questi giorni la notizia che forse non sarà più necessario ricorre alle maniere forti per eliminare i pidocchi, cioè usare prodotti che risultano tossici e dannosi. Una nuova soluzione chiamata BAL 5% è stata studiata e testata con risultati decisamente positivi, la non tossicità è infatti garantita e il risultato è positivo nel 91,2% dei casi di pediculosi.

Il problema dei prodotti per i pidocchi oltre al fatto di essere potenzialmente nocivi, è quello di non fornire una soluzione definitiva, infatti questi antipatici animaletti hanno imparato il più delle volte a resistere agli shampoo, proteggendo il loro apparato respiratorio chiudendolo all’ingresso di sostanze estranee. Quando il prodotto viene lavato via, i pidocchi ritornano a respirare sopravvivendo all’attacco.

Moms@Work: per favorire il rientro al lavoro delle mamme

moms@work

Maternità e lavoro: un tema molto importante e di cui forse si parla ancora troppo poco. Pensate che nel nostro paese circa una donna su tre dopo la nascita di un figlio abbandono il posto di lavoro e si tratta di un dato fra i più alti in Europa.

Per questo voglio informarvi di un’iniziativa ideata da Gi Group (primo gruppo italiano nei servizi per il mondo del lavoro) che ha deciso di ha deciso di sostenere il progetto pilota Moms@Work coordinato da Cecilia Spanu e Anna Zavaritt. Si tratta di un progetto che ha un duplice e lodevole obiettivo: sia quello di cercare di aiutare le mamme (molto spesso qualificate) a rientrare nel mondo del lavoro ma anche quello di cercare di far comprendere alle varie aziende l’utilità (ed i conseguenti benefici) che potrebbero trarre dal lavoro flessibile.

Le contrazioni di Braxton Hicks

contrazioni di braxton hicks

Le contrazioni di Braxton Hicks devono il proprio nome al medico che le identificò per primo, nel lontano 1872: John Braxton Hicks. Esse rappresentano un fenomeno del tutto fisiologico man mano che si avvicina la data del parto e fanno la propria comparsa durante il terzo trimestre di gravidanza; proprio per questo motivo vengono spesso confuse dalla gestante con le contrazioni del travaglio vero e proprio. In realtà però si tratta di contrazioni preparatorie che possono fare la propria comparsa in corrispondenza dell’accrescimento fetale o di un suo movimento, ma possono insorgere anche in seguito a uno sforzo fatto dalla futura mamma.

Questo tipo di contrazioni consiste in indurimenti del ventre non necessariamente dolorosi, al punto che non sempre vengono avvertite; il loro grado di dolorosità dipende infatti da una serie di fattori tra i quali la costituzione della donna e la sua capacità di sopportare il dolore. Ciò che le differenzia dalle contrazioni vere e proprie è inoltre la loro irregolarità: mentre le contrazioni di Braxton Hicks possono presentarsi per giorni e giorni, mantenendo sempre la medesima intensità, per poi dileguarsi per giorni interi, le contrazioni del parto consistono in movimenti regolari dell’utero ed hanno intensità crescente la quale, dopo aver raggiunto il picco, diminuisce fino a sparire completamente.

Le contrazioni: come e perché

monitoraggio-fetaleOggi voglio parlarti delle contrazioni, la manifestazione più concreta del fatto che stai per raggiungere il momento del parto. Molte donne non riescono durante la gravidanza a capire veramente come si presentino le contrazioni, infatti alcune lamentano degli indurimenti momentanei della pancia, altre non capiscono se è il loro utero che si contrae oppure se i disagi che sentono sono dovuti ai movimenti troppo bruschi del bambino. In realtà non esiste una regola vera e propria per capire se si tratta di contrazioni ma vediamo di cercare di capire meglio di cosa parliamo, innanzi tutto dobbiamo distinguere tra le contrazioni da travaglio e le cosiddette contrazioni di Braxton Hicks, quest’ultime iniziano di solito nell’ultimo trimestre di gravidanza, appunto si verificano con degli indurimenti della pancia, e servono per prepare l’utero al lavoro del parto, non sono dolorose ne regolari.

L’artrite reumatoide in gravidanza non è un problema se è controllata

artrite reumatoide gravidanza

Le donne che soffrono di artrite reumatoide possono tirare un sospiro di sollievo: secondo un recente studio, se la patologia è ben controllata, la gravidanza procederà in maniera normale. I rischi concreti per un bambino la cui madre è affetta da artrite reumatoide sono la nascita prematura e un peso più basso rispetto alla norma; tuttavia, uno studio pubblicato sulla rivista Arthritis and Rheumatism, questo avviene solo se la madre assume cortisonici e se la malattia non è controllata. 

I medici dell’Erasmus MC, University Medical Center di Rotterdam hanno esaminato 152 donne affette da artrite reumatoide e hanno rilevato che l’età gestazionale era più bassa nelle gestanti che assumevano prednisone e che il grado di attività della patologia influiva direttamente sul peso del bambino alla nascita; nelle donne in cui la malattia era ben controllata, la gravidanza proseguiva normalmente come per le donne sane.

Niente stress in gravidanza: potrebbe nuocere al feto

stress gravidanza problemi cognitivi nascituroSecondo i risultati di uno studio condotto da homas O’Connor, professore di psichiatria e psicologia all’università di Rochester e direttore del Wynne Center for Family Research il nervosisimo in gravidanza potrebbe avere spiacevoli conseguenze sullo sullo sviluppo cognitivo del bambino.

Problemi che potrebbero riguardare la capacità di risolvere i problemi o il livello di attenzione; a quanto pare questo può essere un fenomeno reversibile ma solo se la mamma nei primi mesi di vita del piccolo è in grado di stabilire un legame molto forte con il nuovo arrivato.

Consulenza genetica, le fasi

consulenza genetica fasi

Come vi abbiamo già detto ieri, la consulenza genetica è un accertamento informativo che può rendersi necessario in fase pre o post natale, o già dal momento di pianificare una gravidanza, per valutare l’eventuale rischio corso da una coppia di trasmettere al proprio bambino anomalie ereditarie. Abbiamo anche precisato che non si tratta di un accertamento di routine, quanto piuttosto di una consulenza che può essere richiesta e viene erogata solo in presenza di determinate situazioni (tipicamente patologie familiari pre-esistenti) che rappresentano un campanello d’allarme per la salute del nascituro.

Vediamo adesso, in cosa consiste la consulenza genetica:

La consulenza genetica viene svolta in fasi diverse:

Raccolta delle informazioni

Nella fase di raccolta delle informazioni il consulente vi farà tutte le domande necessarie alla vostra anamnesi personale e familiare: le informazioni raccolte potranno essere supportate da cartelle cliniche e, più in generale, da documenti sanitari.

Ricostruzione dell’albero genealogico

In questa fase le informazioni di carattere genetico riguardanti i membri della famiglia vengono sintetizzate mediante un grafico.

Il fluoro nei dentifrici può essere dannoso per i bambini

bambini-fluoro-dannosoSpesso abbiamo parlato dell’importanza di una corretta igiene dentale sin da quando i bambini sono piccoli, ma da oggi forse dovremmo fare attenzione al tipo di dentifricio che acquistiamo per i nostri figli. Si è creata infatti una accesa disputa sul contenuto di fluoro presente nelle paste dentali, una ricerca inglese condotta dal Cochrane Oral Health Group londinese sostiene che una quantità maggiore di fluoro possa non solo prevenire la carie ma anche ridurla, mentre il Codacons invece chiede chiarimenti al Ministero della salute in merito alla concetrazione di fluoro nei dentifrici sostenendo che quest’ultima possa essere dannosa per i bambini.

Curare l’infertilità: forse sarà possibile con le erbe

fertilità e erbe

Le cure contro l’infertilità sono piuttosto costose, per fortuna, secondo uno studio, i problemi di fertilità possono essere trattati con le erbe, con l’agopuntura e con la moxibustione. Lo studio è stato effettuato su 104 donne con un’età media di 32 anni, alle quali da tempo era stata diagnosticata la sterilità e le cure alle quali si erano sottoposte non avevano fatto effetto; le donne sono state sottoposte ad alcuni trattamenti a base di agopuntura, moxa ed erbe coreane, per 6 cicli mestruali.

Dopo il periodo di trattamento hanno proseguito lo studio 23 donne, 14 delle quali sono rimaste incinte e 10 di loro hanno portato a termine la gravidanza con successo; tradotto in percentuale, lo studio ha avuto il 60% di esito positivo.

Boom di richieste per la pillola del giorno dopo nei weekend

pillola del giorno dopo boom richieste weekendInutile negarlo il numero di giovanissime che pratica sesso senza precauzioni è in costante e preoccupante crescita. Secondo i dati della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), presentati a Milano lo scorso 4 febbraio,  il 37% delle giovanissime non utilizza nessuna protezione (17%) o semplicemente il coito interrotto (20%). E se vogliamo c’è un dato ancora più preoccupante: le giovanissime che di domenica e lunedì si recano al Pronto Soccorso per la pillola del giorno dopo sono tantissime. Almeno negli Ospedali di Milano in questi due giorni si assiste ad un boom di richieste per i farmaci progestinici che bloccano eventuali gravidanze.

Pensate che in un anno le richieste nella sola città di Milano per questi farmaci toccano quota mille e una richiesta su due viene da under 18; questo perché l’età in cui avviene il primo rapporto sessuale si sta abbassando sempre di più. Per quanto riguarda la Clinica Mangiagalli di Milano nel corso della settimana la richiesta per la pillola del giorno dopo è di una/due al giorno; la domenica e il lunedì si arriva a cinque/sei.