L’igiene del biberon

igiene del biberon

Mantenere il biberon assolutamente pulito e igienizzato è la prima regola da rispettare quando si allatta il piccolo con il latte adattato; se così non fosse infatti, il neonato verrebbe pericolosamente esposto al rischio di contrarre infezioni cui per altro nei primissimi mesi di vita è particolarmente vulnerabile.

Vediamo quindi cosa bisogna fare per garantire ai nostri figli la massima igiene e sicurezza:

Anzitutto dopo ogni pasto biberon, tettarelle e tutto ciò che è stato utilizzato per preparare la poppata va accuratamente lavato sotto l’acqua calda con il detersivo e avvalendosi dell’aiuto di una spazzola (le spazzole apposite si trovano in vendita in qualunque sanitaria e negozio per bambini). I fori delle tettarelle che vi sembrano ostruiti possono essere “liberati” usando con molta cautela una spilla da balia, pulita e sterilizzata anch’essa, s’intende!

Una volta sciacquati abbondantemente sotto l’acqua biberon e tettarella (assicuratevi che ogni traccia di detersivo sia stata lavata via) è possibile procedere alla sterilizzazione che può avvenire sia a caldo che a freddo:

Utero (forse) setto e la gravidanza da programmare

utero setto e gravidanzaIeri, per me, è stata una giornata un po’ strana. E’iniziata con la piacevole visita di una mia amica che mi ha mostrato la sua ecografia; lei aspetta una bimba e vedere in 3D la forma di questa piccola (che è ancora minuscola) mi ha commosso.

Nel pomeriggio invece sono andata io dalla mia ginecologa: non aspetto un bambino ma volevo avere spiegazioni circa la durata del mio ciclo che negli ultimi mesi è stato brevissimo. Mi ha tranquillizzata dicendo che è normale soprattutto nei mesi freddi avere il ciclo di una durata più breve rispetto al solito (e che comunque sia è meglio averlo breve che lungo).

Come cambia la sessualità dopo il parto

sessualità dopo il parto

Dopo il parto è inevitabile che il rapporto con il sesso sia diverso da prima: nonostante il desiderio della coppia sia quello di riprendere presto l’attività sessuale, pare che questo non sia possibile a causa dei disturbi derivanti dalla gravidanza, che, secondo uno studio coinvolgerebbero una donna su due.

Nei primi mesi dopo il parto può succedere che la donna si accorga di aver perso il desiderio sessuale a causa della variazioni degli ormoni, che dopo la gravidanza sono coinvolti nel processo dell’allattamento. Il ritorno alla normalità avviene nel giro di sei o sette mesi dopo il parto, quindi è necessario rendersi conto fin da subito, che nei primi mesi è normale avvertire un minor desiderio sessuale.

I no che aiutano a crescere

i no che aiutano a crescere

Mi sono ispirata al famoso libro della psicoterapeuta di origine inglese Asha Phillips, I no che aiutano a crescere, per dare il titolo al mio post perchè oggi voglio riflettere insieme a voi su quanto sia importante dare dei limiti ai nostri figli imponendo loro, oltre che precise regole, anche dei divieti. Ho un figlio di due anni e so molto bene quanto a volte sia difficile per noi genitori contenere un bambino di questa età negandogli ciò che chiede con risolutezza e quanto sia facile cadere nella tentazione di cedere e concedergli ciò che vuole pur di mettere fine a un comportamento che ci snerva o ci imbarazza (mi riferisco alle classiche scene al supermercato, ad esempio).

Certo questa è una via facile da percorrere; dai al piccolo ciò che chiede e smetterà di strillare, ma credo che non bisogni essere degli esperti per capire quanto questo possa rivelarsi dannoso, a breve e lungo termine, per lo sviluppo dei nostri figli. I “no” infatti oltre ad avere una funzione educativa e di protezione della salute del piccolo, svolgono un ruolo fondamentale per un sano sviluppo psichico: solo se al bambino non verrà concesso tutto infatti sarà in grado di imparare a fare leva sulle proprie risorse per superare le difficoltà  e tollerare le frustrazioni che la vita adulta ci impone, nonchè a cercare soluzioni alternative ai propri problemi.

Sindrome della morte in culla (forse) causata da anomalia battito cardiaco

SIDS forse causata da anomalia battito cardiaco

La SIDS (sindrome della morte improvvisa del lattante) o sindrome della morte in culla è purtroppo sempre un argomento di attualità; pensate che viene classificata tra le principali cause di morte dei piccoli dal primo al dodicesimo mese di vita.

In linea di massima avviene tra i due e i quattro mesi e colpisce circa 1 neonato ogni mille; purtroppo le cause sono ancora sconosciute ma esistono dei fattori di rischio. Sono ad esempio il dormire a pancia in giù, coperte, fumo di sigaretta dove dorme il piccolo …

Ora però a queste cause forse se ne deve aggiungere un’altra, suggerita dal professor Pascal Bousquet, della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ospedale Universitario presso l’Università di Strasburgo (Francia); secondo lui la sindrome della morte in culla potrebbe essere causata da un’anomalia nel battito cardiaco.

Erbe medicinali contro coliche e acidità di stomaco in gravidanza

erbe contro coliche in gravidanza

La crescita dell’utero durante la gestazione mette a dura prova l’apparato gastrointestinale della futura mamma, provocando coliche stitichezza, problemi digestivi, e accumulo di gas. Per fortuna, un aiuto contro questi fastidi arriva dalle erbe medicinali utili per combattere i problemi digestivi e di acidità di stomaco. Per facilitare la digestione in gravidanza è bene anche seguire un’alimentazione sana senza cibi troppo grassi o fritti, e bere latte o prodotti alcalini per contrastare l’acidità di stomaco.

Come dicevamo in precedenza, la fitoterapia propone diversi rimedi naturali contro questi disturbi, grazie alle erbe medicinali in grado di contrastare coliche e bruciori di stomaco; tra le erbe migliori per questa funzione ci sono: la camomilla, dalle proprietà calmanti e antinfiammatorie, e la cedrina, utile per alleviare i problemi digestivi.

In alternativa a queste due erbe, potete ricorrere, sempre previa approvazione del medico, agli infusi, come quelli a base di finocchio e melissa e di finocchio e camomilla.

Collezione benetton neonati e bambini primavera estate 2010

benetton

Nella collezione Benetton Baby (0-1 anno) primavera estate 2010 troviamo deliziosi abitini di cotone con stampe floreali, microcardigan di cotone tricot, pantaloncini a quadretti, pagliaccetti; polo e pantaloni sportivi. Una splendida collezione molto vivace (proprio come i piccoli che cominciano a gattonare) e coloratissima.

La collezione  BenettonToddler (1-5 anni) invita i piccoli a giocare e lo fa con capi comodi: romantici per le bambine che indosseranno abitini con glitter e sportivi per i bambini che invece indosseranno t shirt e felpe per imitare i loro campiono di calcio o di basket preferiti.

Quattro gemelli ma una è nata tre anni prima

fecondazione assistita 4 gemelli ma una nata tre anni primaEcco una di quelle notizie che sembrano provenire direttamente da qualche film di fantascienza ed invece è realmente accaduta. La protagonista è una donna, Helen Baxter che lo scorso mese di gennaio ha dato alla luce 3 gemellini e fin qui nulla di strano; la particolarità è che in realtà i gemelli sono 4! Solo che una, Alice, è nata tre anni fa. Facciamo un passo indietro.

La mamma che aveva problemi di gravidanza si era rivolta alla Care Fertility clinic di Nottingham ed aveva appunto deciso di portare avanti la gravidanza di Alice e di congelare gli embrioni restanti.

Ogni minuto una donna muore di parto

morire durante il parto

Quello di cui vi sto per parlare, le donne che muoiono per parto, è un argomento molto triste; credo però sia giusto sensibilizzare l’opinione pubblica e magari anche le istituzioni affinché trovino al più presto una soluzione.

Pensate che  nel mondo ogni minuto una donna perde la vita a causa di complicazioni legate alla gravidanza e al parto. Non solo. Anche l’aborto clandestino o comunque sia praticato in condizioni non sicure provoca moltissimi decessi: ben 68 mila. Questi sono soltanto alcuni dei dati presentati a Roma, presso la sede dell’Enciclopedia italiana, da ActionAid, Aidos e Cestas che hanno curato il rapporto 2010 La salute materna dai finanziamenti al campo. Le politiche che fanno la differenza.

Le infezioni alle vie urinarie in gravidanza

infezioni vie urinarie in gravidanza

Qualche tempo fa avevamo affrontato l’argomento cistite in gravidanza, un disturbo piuttosto diffuso tra le gestanti e anche molto fastidioso; purtroppo, però, la cistite non è l’unica infezione delle vie urinarie che può colpire una donna in gravidanza, già sottoposta ad una diversa situazione ormonale e ad un tono muscolare dell’apparato urinario più ridotto.

La prima cosa da fare in questi casi è rivolgersi al medico che, innanzi tutto, dovrà accertare se la paziente aveva già sofferto in passato di queste patologie; il primo consiglio utile in caso di infezioni è quello di urinare spesso, evitando di farlo solo quando il bisogno diventa impellente; questo è importante perché si evita che l’urina ristagni nella vescica. Anche dopo i rapporti sessuali è bene urinare in modo da non fare arrivare i batteri all’uretra.

Un nuovo studio sulla rottura prematura delle acque e complicanze future

rottura prematura delle acque

Secondo i risultati di uno studio condotto dagli scienziati del Kaiser Permanente Southern California Medical Group di Pasadena circa il 5% delle gravidanze si conclude con una rottura delle acque prematura e  se le donne restano di nuovo incinte prima che siano trascorsi perlomeno 18 mesi si espongono ad ulteriori complicanze.

Non solo. Secondo dr. Darios Getahun che ha coordinato lo studio la rottura anticipata delle acque non solo potrebbe causare parto prematuro ma potrebbe anche esporre sia la madre che il piccolo al pericolo di infezioni. Quindi, sebbene ancora ad oggi non sia del tutto chiaro il motivo per cui le acque si rompano prima del previsto sembra invece essere chiaro che incorrere in una gravidanza pochi mesi dopo l’accaduto possa essere pericoloso.

La gravidanza protratta

gravidanza protratta

Si parla di gravidanza protratta quando il periodo di gestazione supera le 42 settimane complete, ovvero 294 giorni; esistono due tipi di gravidanza prolungata: quella biologicamente protratta, cioè quando è prolungata sia l’età gestazionale che quella concezionale, e quella cronologicamente protratta quando è solo l’età gestazionale ad essere prolungata.

Nel primo caso, il protrarsi della gestazione si ricollega ad anomalie dei fattori che provocano l’inizio del travaglio, e anche a causa di una predisposizione genetica; nel caso della gravidanza cronologicamente protratta, il prolungarsi della gestazione avviene spontaneamente, soprattutto nelle donne con cicli mestruali irregolari.

Il falso travaglio, come riconoscerlo

falso travaglio

Complice l’avvicinarsi della data presunta del parto è piuttosto comune che la futura mamma scambi per vere e proprie contrazioni le cosiddette contrazioni preparatorie o contrazioni di Braxton Hicks, che, come abbiamo visto, rappresentano un fenomeno del tutto fisiologico nelle fasi finali della gestazione. In questi casi accade che ci si rechi in ospedale armati di valigia, opportunamente preparata in anticipo, per poi sentirsi dire che si è trattato “solamente” di un falso travaglio.

Per non incorrere in questo equivoco è opportuno imparare a riconoscere i segni di falso travaglio e a distinguerli, in tal modo, dall’inizio del travaglio di parto vero e proprio:

Il falso travaglio, i segnali

A differenza di quanto accade durante il travaglio, le contrazioni nel falso travaglio sono irregolari e imprevedibili;

La intensità e frequenza delle contrazioni non aumentano con il passare delle ore;

Un nuovo prodotto contro i pidocchi, non tossico e dall’efficacia garantita

pediculosiQualche tempo fa ti abbiamo parlato dei pidocchi e di quanto questi animaletti siano diffusi nelle scuole; è di questi giorni la notizia che forse non sarà più necessario ricorre alle maniere forti per eliminare i pidocchi, cioè usare prodotti che risultano tossici e dannosi. Una nuova soluzione chiamata BAL 5% è stata studiata e testata con risultati decisamente positivi, la non tossicità è infatti garantita e il risultato è positivo nel 91,2% dei casi di pediculosi.

Il problema dei prodotti per i pidocchi oltre al fatto di essere potenzialmente nocivi, è quello di non fornire una soluzione definitiva, infatti questi antipatici animaletti hanno imparato il più delle volte a resistere agli shampoo, proteggendo il loro apparato respiratorio chiudendolo all’ingresso di sostanze estranee. Quando il prodotto viene lavato via, i pidocchi ritornano a respirare sopravvivendo all’attacco.