Il pianto del bambino, ciascuna mamma impara a capirlo

pianto del bambino

Il pianto è per il bambino molto piccolo un vero e proprio mezzo di comunicazione; mentre nei primi mesi di vita questo però non è intenzionale e, potremmo dire, serve al bambino per segnalare alle proprie figure di accudimento condizioni fisiologiche come fame, dolore, freddo, caldo o disagio (ad esempio perchè è sporco o bagnato) man mano che cresce il piccolo impara a usarlo in maniera sempre più mirata per attirare su di se l’attenzione di chi si prende cura di lui e ottenere un preciso risultato.

Alcune ricerche hanno poi evidenziato, ma molte mamme se ne erano già accorte, che il pianto del bambino assume caratteristiche differenti a seconda delle cause che lo determinano; naturalmente molte di queste sono rilevabili soltanto attraverso appositi strumenti, ma gli studi in questione, uniti, ci permettiamo di aggiungere, appunto all’esperienza di ciascuna madre, hanno permesso di giungere ad alcune indicazioni di massima utili nel quotidiano.

La prima stanza al mondo per i “bambini farfalla” è all’Ospedale Bambino Gesù di Roma

bambini farfalla

Finalmente è stata inaugurata a Roma, presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, la prima struttura al mondo pensata per accogliere i fragili “bambini farfalla”, ovvero i piccoli affetti da Epidermolisi Bollosa Ereditaria, un termine con il quale si indicano un gruppo di rare malattie genetiche fortemente invalidanti.

Questa malattia, che in Italia colpisce circa 1.100 persone e nel mondo addirittura 500mila, consiste in un’estrema fragilità della pelle e delle mucose con la comparsa di bolle in seguito a qualsiasi trauma, anche piccolissimo; i danni possono estendersi anche ad altri organi provocando delle gravi disfunzioni che oltre ad essere invalidanti, possono addirittura risultare mortali, soprattutto in età neonatale o giovanile.

Il fumo passivo in gravidanza

fumo passivo in gravidanza

Che in gravidanza non si deve assolutamente fumare credo sia assodato per tutti. Ne sono ben consapevoli moltissime future mamme (non tutte purtroppo, ma moltissime) che seppure forti fumatrici mettono da parte sigarette e accendino almeno per tutta la durata di gravidanza e allattamento. Peccato però che tutti i loro sforzi per tutelare la salute del bimbo che verrà siano vanificati, insieme a quelli delle future mamme che non hanno mai fumato, da chi continua imperterrito a fumare vicino a loro o negli ambienti da loro frequentati.

Inalare fumo passivo durante la gravidanza infatti non solo può causare una scarsa ossigenazione del feto compromettendone lo sviluppo generale (esattamente come avverrebbe se la mamma fumasse), ma espone il bambino a un rischio maggiore di incorrere nel disturbo dell’attenzione e dell’iperattività. Questo secondo i dati di  una ricerca dell’Università di Washington, che ha preso in esame un campione di 304 bambini e ragazzi dai 7 ai 15 anni, le cui madri erano state esposte a fumo passivo in gravidanza.

La Sindrome della Couvade

sindrome della couvade

Gli esperti l’hanno definita Sindrome della Couvade, ma dietro ad un nome così particolare si nasconde un comportamento simile a molti uomini che li porta, durante la gestazione della loro compagna, ad avvertire i sintomi e i malesseri, proprio come se fossero loro a vivere in prima persona la gravidanza.

Uno studio dell’Università neozelandese di Waikatoha, condotto dalla Dottoressa Irene Lichtwark, ha scoperto come, spesso, gli uomini durante la gestazione della propria partner soffrano degli stessi disturbi, ovvero quelli tipici della gravidanza quali nausea, vomito, voglie e dolori addominali.

Problemi di memoria in gravidanza? La causa è degli ormoni

perdita di memoria in gravidanza causata da ormoniA quanto sembra durante il periodo della gravidanza le future mamme possono essere un po’ più smemorate del solito e la “colpa” pare sia da attribuire agli ormoni sessuali che nei nove mesi di gestazione impazziscono.

Questo almeno è quanto sostenuto da alcuni scienziati dell’Università di Bradford (Uk) che hanno esaminato 23 donne in gravidanza mettendole a confronto con altre 24 non in gravidanza; questo allo scopo di verificare la memoria di tipo spaziale (quella che tanto per intenderci dovrebbe farci ricordare dive abbiamo appoggiato le chiavi di casa).

A queste partecipanti è stato distribuito un questionario su cui appuntare per poter essere valutato in seguito lo stato dell’umore ed i livelli d’ansia; contemporaneamente sono stati esaminati anche i livelli ormonali. Ed al termine i risultati sono stati raffrontati con quelli delle donne non incinte.

Oppio durante il parto: la risposta della Società Italiana di Anestesia

oppio-parto-epiduraleQualche giorno fa vi ho riportato una interessante notizia pubblicata dal Corriere della Sera riguardo l’uso di un oppiaceo in sala parto da usare in sostituzione dell’epidurale nelle donne con problemi di coagulazione. Sembra che nella comunità scientifica ci sia stato un grosso fermento attorno a questa notizia e che la Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva abbia ritenuto opportuno scrivere un comunicato per chiarire la sua posizione in merito a questo tema. Ovviamente mi sembra doveroso riportare la risosta nella sua interezza vista la delicatezza del tema ed anche la sua rilevanza per tutte le mamme che hanno magari intravisto nella notizia una possibilità nuova rispetto all’analgesia nel parto.

Fumo passivo, quanto è nocivo per i bambini

fumo paasivo nei bambini

Secondo la definizione del Ministero della Salute si può parlare di fumo passivo quando una persona respira involontariamente il fumo di tabacco consumato da altri; questo tipo di esalazioni nocive rappresenta uno dei principali agenti inquinanti degli ambienti chiusi e contiene diverse migliaia di sostanze chimiche irritanti e/o cancerogene.

Purtroppo fra le vittime del fumo passivo troviamo soprattutto i bambini; questi infatti quando uno o entrambi i genitori fumano respirano essi stessi il fumo di sigaretta; questo vale, non solo quando si fuma in loro presenza, ma anche, come vi ha già raccontato Micol nel suo post sul fumo di “terza mano”, anche quando i piccoli frequentano degli ambienti in cui si fuma solo quando sono assenti a causa delle altrettanto nocive particelle combuste che rimangono intrappolate nei tessuti. Ragione per cui anche questo può definirsi a buon diritto fumo passivo.

Depressione post partum: si può combattere con esercizio fisico

l'esercizio fisico combatte la depressione post partum

Torniamo nuovamente a parlare di depressione post partum, un disturbo che si calcola colpisca il 13% delle neomamme e che se trascurato può purtroppo portare anche a terribili gesti.

A quanto sembra un gruppo di ricercatori dell’Università di Melbourne sarebbero arrivati alla conclusione che con un po’ di esercizio fisico e colloqui con esperti la depressione post partum si possa evitare. Per arrivare a questo risultato hanno esaminato 161 pazienti; li hanno divisi in tre gruppi. Dopo il parto 62 hanno fatto esercizi fisici con il bambino per circa un’ora e mezz’ora di educazione parentale con una terapista per due mesi; a 73 pazienti invece hanno consegnato della documentazione cartacea su quegli stessi argomenti mentre 26 non hanno ricevuto nulla.

Il bambino sta male, quando è il caso di chiamare il pediatra?

quando chiamare il pediatra

Prima o poi tutti i bimbi si ammalano; che ci piaccia o no anche il nostro pargoletto finirà per accusare disturbi come tosse, febbre, diarrea e così via.  Non sempre però è facile capire se il piccolo sta davvero poco bene, perchè talvolta i bambini manifestano il proprio stato di malessere con comportamenti insoliti come pianto eccessivo, irrequietezza, irritabilità, rifiuto del cibo, sonnolenza. Ma quando è il caso di rivolgersi immediatamente al pediatra? Sicuramente questo va chiamato subito quando il piccolo ha meno di tre mesi, anche se ha solo la febbre, mentre se il bambino è più grandicello è possibile aspettare qualche ora prima di allertare il medico giusto il tempo di osservare se i sintomi persistono.

Sesso in gravidanza: non influisce negativamente sulla gestazione

sesso in gravidanzaTorniamo a parlare di sesso in gravidanza o meglio di quello che pensano le donne; questo grazie ai risultati di uno studio compiuto da un gruppo di ricercatori del Santa Maria University Hospital di Lisbona che ha distribuito a 188 donne in gravidanza (di età compresa tra i 17 ed i 40 anni) un questionario relativo alle loro abitudini sessuali in gravidanza.

Cosa è emerso dai risultati? Molte donne (un quarto) hanno paura che avere rapporti sessuali possa danneggiare il feto ma ben due donne su tre praticano qualsiasi tipo di attività sessuale.

Le regole per prendere il sole in gravidanza

sole-abbronzatura-gravidanzaLa primavera sembra essere arrivata, almeno dal punto di vista del calendario e io che sono una che guarda lontano voglio pensare all’estate, oggi ti darò qualche consiglio su come prendere il sole in gravidanza e con quali cautele. Partiamo dal presupposto che il bambino è già al calduccio nel tuo pancione e che dunque è bene tu non surriscaldi troppo il tuo corpo per non trasmettere eccessivo calore al tuo cucciolo, dunque non esporti ai raggi solari negl orari più caldi della giornata. Per i primi giorni di esposizione al sole sarà bene che tu metta una crema ad altissimo fattore protettivo e che metta un capello per evitare un colpo di sole.

Tante volte abbiamo parlato degli ormoni in gravidanza, beh è a causa loro che dovrai fare particolarmente attenzione a proteggere il tuo viso infatti la pelle in questa fase è molto delicata e soggetta all’insorgere della maschera gravidica, una serie di macchie scure che appunto possono apparire sul volto, prendere il sole in modo sconsiderato può peggiorare le macchie e renderle maggiormente visibili.

Secondo una ricerca, la dieta mediterranea favorirebbe la fertilità

dieta mediterranea e fertilità

Secondo un’ipotesi formulata dall’Erasmus University Medical Center di Rotterdam, in Olanda, la dieta mediterranea sarebbe in grado di favorire la fertilità, anche per le donne sottoposte a trattamenti contro la sterilità. La ricerca, condotta dalla Dottoressa Regine P.M. Steegers-Theunissen e pubblicata su Fertility and Sterility, ha preso in esame 161 coppie che si erano rivolte al centro per sottoporsi a trattamenti anti-sterilità.

Prima di iniziare le terapie, i ricercatori si erano informati sulle abitudini alimentari dei pazienti, e avevano notato come si potessero riassumere in due gruppi: l’alimentazione mediterranea, composta da molti vegetali, pesce, legumi e poche merendine, e l’alimentazione consapevole, composta da frutta, verdura, cereali e poca carne.

Chicco e i corsi gratuiti Diventare Genitori

Chicco corso Diventare GenitoriVi segnalo una serie di incontri chiamati “Diventare Genitori” ed organizzati da Chicco in diverse città italiane.

Questi incontri sono stati creati con lo scopo di fornire ai futuri genitori ma anche ai nonni dei consigli pratici per far sì che siano pronti quando la famiglia si allargherà.

I vari incontri che si svolgono all’interno dei punti vendita Chicco (a questo link l’elenco) sono gratuiti e durano circa un’ora.

Ecomiqui: abbigliamento per bambini biologico

eco miqui

Oggi vi parlo di un sito web un po’ particolare; si chiama ecomiqui ed è un vero e proprio negozio on-line creato con l’intento di far conoscere i benefici dell’abbigliamento ecologico. Ecomiqui è nato dall’idea di una mamma olandese Saskia Markestein.

Vediamo anche grazie a quanto contenuto nel sito i vantaggi del cotone biologico. Anzitutto è puro, maggiormente traspirante e quindi più adatto alle pelle sensibile dei bambini; infatti i vestiti trattati con sostanze chimiche possono bloccare l’equilibrio della pelle e causare eritemi ed eczemi.