Eccoci di nuovo a parlare di prematuri, leggendo questa notizia sul Corriere.it devo confessare di essermi commossa, perché questa notizia parla di amore per la medicina, di dedizione per il lavoro ma soprattutto amore per i neonati e per i loro genitori. Ho potuto conoscere tramite questo articolo una donna che è stata la pioniera della cura dei neonati prematuri in Italia e che è diventata una scienziata di fama mondiale, si chiama Iolanda Minoli ed ha creato e diretto dal 1960 l’Unità di terapia intensiva per nati prematuri della Macedonio Melloni, centro di riferimento internazionale della neonatologia perinatale di Milano, una donna che pur non avendo avuto figli suoi ha visto nascere circa 30 mila piccoli che ha accudito amorevolmente assieme alla sua equipe.
Kiwi omnicup, la ventosa soft
In Italia si fa uso della ventosa ostetrica solo in una percentuale piuttosto irrisoria di casi (il 5-10%) quando cioè il parto naturale non potrebbe concludersi felicemente senza l’intervento del medico; tuttavia, è possibile farvi ricorso solo quando sono presenti le seguenti condizioni: la testa del bambino abbia già attraversato la gran parte del canale del parto, la grandezza della testa del piccolo gli permette di passare attraverso il bacino materno, la dilatazione è completa e le membrane sono rotte.
Mentre fino a una decina di anni fa però veniva utilizzata una ventosa metallica del diametro di circa 5-7 centimetri che richiedeva un tempo variabile da 10 a 20 minuti per adattarsi alla testa del bambino (tardando ulteriormente il momento del parto), oggi questo modello è stato progressivamente sostituito con una ventosa più moderna, la kiwiomnicup appunto, che essendo realizzata in plastica aderisce immediatamente al cuoio capelluto del bambino abbreviando sensibilmente i tempi.
Un test per scoprire la melamina nel latte
Sicuramente ricorderete lo scandalo del latte alla melamina che nel 2008 ha portato anche alla morte di alcuni bambini, soprattutto in Cina. Ora fortunatamente l’ingegnere Na Li e colleghi dell’Università di Miami (Usa) hanno creato un test efficace, economico e veloce proprio per rilevare l’eventuale presenza di questa sostanza nel latte.
In pratica vengono usate alcune nanoparticelle d’oro e un test a precipitazioni e due colori; la rilevazione della presenza o meno di melamina avviene in meno di 15 minuti.
Il dottor Li ha spiegato che
Gli attuali metodi di rilevazione della melamina nel latte sono costosi e richiedono tempo. Il nostro lavoro rappresenta un passo significativo verso la rapida individuazione della melamina, e risolve un problema globale importante
Abbigliamento per neonati: la collezione Milk Collection di Prénatal
Dopo esserci occupati degli abiti ispirati al film Alice in Wonderland, eccoci di nuovo a presentarvi una collezione del brand Prénatal, questa volta dedicata ai neonati fino ai 12 mesi. La collezione si chiama Milk Collection perché è realizzata con la fibra del latte, un filato che rende i capi morbidi e leggeri, e quindi comodissimi per i vostri bambini.
La fibra del latte è il tessuto ideale per la pelle dei neonati perché è delicata, idratante, anallergica e antibatterica; inoltre è un filato completamente ecologico, in quanto derivante dalla caseina.
L’importanza della vitamina D per i bambini
La funzione principale della vitamina D è quella di favorire la mineralizzazione delle ossa e per questo la sua presenza è importante fin da quando il piccolo si trova nel pancione della mamma; è indispensabile nella fase della crescita, ovvero quando il bambino sviluppa la sua struttura ossea: infatti una carenza di vitamina D può portare al rachitismo, una malattia che comporta l’arresto della crescita e la deformazione delle ossa.
Molti pediatri consigliano un’integrazione di vitamina D in virtù del fatto che il latte materno ne sarebbe povero, mancanza che invece non c’è nel latte artificiale, già integrato di questo prezioso componente. È vero anche, però, che se la mamma che allatta segue un’adeguata dieta a base di latte, uova, formaggi, burro e pesci grassi, e uno stile di vita che comprende una normale esposizione al sole, non è necessario assumere integratori.
Parto dolce nelle case maternità
Le Case Maternità sono nate negli Stati Uniti negli anni Settanta, ma sono ancora poco diffuse in Italia. Si tratta di vere e proprie abitazioni gestite da ostetriche e dotate di tutti i comfort per l’accoglienza delle future mamme che proprio in questo tipo di struttura, alternativa a clinica e ospedale, decidono di mettere al mondo il proprio cucciolo.
In altre parole, è come partorire in casa con l’aiuto di un’ostetrica, proprio come si faceva una volta, ma con una marcia in più: i tempi e gli spazi sono infatti organizzati non solo in funzione del fisiologico andamento del parto perchè questo momento fondamentale possa essere vissuto dalla donna, e dalla coppia, con serenità e consapevolezza e senza alcun tipo di stress ma anche con la certezza di essere seguite per tutto l’arco della gravidanza da personale specializzato.
Dopo il parto il sonno peggiora e può portare alla depressione
E’abbastanza risaputo che dopo il parto riuscire a dormire tranquillamente sia un qualcosa di veramente difficile. Non è solo la quantità del sonno che si modifica ma anche la qualità e tutto questo può portare anche alla terribile depressione post parto.
La gravidanza è un momento unico, magnifico ma come sostiene uno studio dei ricercatori dell’Università di Melbourne a Victoria è anche molto stressante. I ricercatori che hanno esaminato alcune donne sono giunti alla conclusione che
dopo il parto il tempo soggettivo e oggettivo di sonno notturno è significativamente peggiorato, con una conseguente riduzione del tempo totale e della qualità del sonno stesso
quello che, secondo i ricercatori, era maggiormente predittivo di eventuali disturbi dell’umore è la percezione soggettiva durante la giornata dei problemi correlati ai disturbi del sonno
il tempo totale soggettivo di sonno notturno nelle donne esaminate era sceso da 437 minuti a 348 minuti e la qualità soggettiva del sonno è scesa dal 79% al 66%
Il cervello dei bimbi è unisex, siamo noi che lo coloriamo di rosa o celeste
Abbiamo appena saputo di aspettare un bambino e già nella nostra mente ci chiediamo se sarà maschio oppure femmina, poi passano le settimane e ci finalmente ci rivelano il sesso e noi iniziamo a fantasticare, cosa farà da grande, che studi affronterà, sogniamo di segnarlo a calcio se è un maschio oppure a danza se è una bambina. Si avvicina il parto e già abbiamo comprato il corredino in tinta e decorato la cameretta a seconda del sesso, magari con Hello Kitty o Topolino. Noi tutti pensiamo che il cervello dei nostri bambini, sia già orientato verso certi comportamenti tipici dell’essere maschio o femmina ed invece da molte ricerche emerge che invece il cervello è inizialmente neutro e siamo noi genitori che lo coloriamo a seconda del sesso, cioè li stimoliamo ad assumere certi comportamenti stereotipati come ad esempio farli giocare o con le macchinette oppure con le bambole.
Travaglio e parto, raccomandazioni OMS
Nel 1985 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stilato un documento dal titolo Tecnologia appropriata per la nascita nel quale sono contenute una serie di fondamentali indicazioni cui dovrebbero fare riferimento tutti gli operatori sanitari che ogni giorno aiutano le mamme a mettere al mondo i propri piccoli.
Si tratta di un documento di fondamentale importanza del quale tutte le donne dovrebbero essere a conoscenza poichè basato sul principio che ciascuna di noi ha diritto a un’adeguata assistenza prenatale e che di tale esperienza della nostra vita dobbiamo essere protagoniste attive e partecipi.
Vediamolo:
- Per il benessere psicologico della donna deve essere assicurata la presenza di una persona, che può essere scelta da lei, e poter ricevere tutte le visite nel periodo post-natale;
- Ad una donna che partorisce in una struttura deve essere garantito il rispetto dei suoi valori e della cultura;
- Il travaglio può essere indotto solo in specifici casi, ossia riservati a determinate indicazioni mediche e non deve superare il tasso del 10% in nessuna regione geografica;
- Non c’è nessuna prova che dopo un precedente cesareo sia richiesto un ulteriore cesareo per la gravidanza successiva. Parti vaginali, dopo cesareo, dovrebbero venire incoraggiati;
- Non c’è nessuna indicazione per la rasatura del pube e per il clistere prima del parto;
- La rottura artificiale delle membrane, fatta di routine, non ha nessuna giustificazione scientifica e, se richiesto, si raccomanda solo in uno stadio avanzato del travaglio;
La collezione Prénatal ispirata al film “Alice in Wonderland”
Se a voi e alle vostre bambine è piaciuto il film Alice in Wonderland e volete rivivere le atmosfere della storia, non dovete far altro che andare dal 20 aprile in poi nei punti vendita Prénatal; a partire da questa data, infatti, sarà disponibile la collezione Alice in Wonderland by Disney, creata sull’onda del successo del film.
La collezione propone abitini e magliette pensate per le bambine ma anche per le mamme in modo da poter sfoggiare lo stesso look e per rivivere insieme le emozioni del mondo di Alice.
Genitori troppo protettivi e cervello dei figli meno sviluppato
Essere genitori iperprotettivi potrebbe essere molto dannoso per la crescita del cervello dei figli; questo almeno è quanto ha stabilito una ricerca condotta da Kosuke Narita dell’università di Gunma in Giappone.
Gli esperti hanno visto che la corteccia prefrontale dorsolaterale ha meno materia grigia nei ragazzi che dichiarano di aver avuto genitori eccessivamente protettivi, che non volevano farli crescere e ne impedivano lo sviluppo di autonomia e indipendenza
“420 grammi” la storia del piccolo Federico e dei suoi genitori.
Quante volte abbiamo parlato di prematuri, di quanto ogni giorno guadagnato prima della nascita possa essere determinante per la loro sopravvivenza, di quanto le cure si stiano perfezionando e perciò stiano garantendo una migliore prospettiva di vita. Ma cosa significa essere genitori di un piccolo prematuro? Cosa comporta a livello psicologico per un genitore dover accudire a distanza un figlio che si trova intubato in una incubatrice e quante complicazioni possono avvenire a mettere in difficoltà una piccola vità già in pericolo?
Due genitori di Milano hanno raccontato la storia del loro piccolissimo Federico in un libro intitolato 420 grammi (Urra edizioni, 15 euro), proprio come il peso del neonato alla nascita, neppure mezzo chilo a 27 settimane di gestazione, una storia di vita che vede protagonista la voglia di vivere di un bimbetto che oggi ha quasi due anni e sembra un piccolo come tanti. Spesso quando si vivono certe esperienze si sente la necessità di raccontare e condividere con gli altri la propria storia, e così hanno fatto Peter Durante ed Elide Esposito.
Cola: forse fa diminuire gli spermatozoi
Parliamo della cola una delle bevande più bevute al mondo e non solo dai ragazzi ma anche dagli adulti. A quanto pare secondo i risultati di uno studio danese gli uomini che fanno uso di questa bevanda dovrebbero cominciare a preoccuparsi: chi ne abusa potrebbe avere dei problemi a livello di fertilità.
Riportando qualche dato, questi ricercatori danesi coordinati dal dottor Kold Jensen al termine del loro studio sarebbero giunti alla conclusione che gli uomini che
bevevano circa 1 litro di cola al giorno presentavano circa il 30% in meno di spermatozoi rispetto a coloro che invece non bevono cola
A Roma il primo Centro italiano per i bambini autistici e le loro famiglie
Ieri 2 aprile 2010 si è svolta la Giornata Mondiale dell’Autismo, una malattia che insorge di solito verso i tre anni di età e che poi accompagna il bambino in tutta la sua vita, una malattia che non colpisce nel fisico ma nelle facoltà cognitive e nella capacità di interagire con gli altri, associata spesso a schemi comportamentali ripetitivi e a routine molto rigide. Chi soffre di autismo ha necessità di essere affiancato assieme alla famiglia in un percorso formativo del comportamento e di come esso va gestito. Per questo motivo è stata accolta con piacere la notizia della nascita del Primo Centro italiano a favore dei bambini autistici e delle loro famiglie, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Handicap Dopo di Noi, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Opera don Calabria di Roma.
Ma vediamo meglio di cosa si occupa il Centro dal comunicato stampo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù: