Allattare i gemelli, come e perché

AA045234Allattare i gemelli al seno: missione possibile?

Questo articolo è dedicato a tutte le mamme che aspettano gemelli ed in particolare a Giulia che dalla fan page di Facebook mi ha confidato la sua voglia di allattare al seno i suoi piccoli ma anche la sua paura di non riuscire a farlo. Allora iniziamo!
Tutte noi sappiamo quanto allattare il proprio figlio sia importante, salutare per noi e anche per loro. Ma allattare i gemelli è ancora più importante perché di frequente nascono con un grado di prematurità e devi sapere che il latte prodotto dalle mamme dei bimbi nati prima ha una composizione diversa, più nutriente “creata” appositamente per acellerarne la crescita ma anche per fornirgli una buona dose di anticorpi.

Avrai un mondo di domande per la testa vediamo se sono le stesse che ho pensato io.

Allattare due gemelli è più faticoso che allattare un solo bambino?

Se rispondessi di no direi una bugia, è faticoso sia dal punto di vista fisico, visto che il tuo corpo deve produrre latte a sufficienza per due bambini e ciò richiede tantissima energia, sia dal punto di vista del tempo da ritagliarsi per fare questa magnifica operazione. Anche se li allatterai contemporaneamente avrai come la sensazione, soprattutto nelle prime settimana di rodaggio, di non fare altro che allattare, cambiare pannolini e di nuovo alllattare. Il consiglio è cercare di trovare una tua routine nel fare le cose, di fare più tentativi di incastrare i tuoi impegni casalinghi finché non troverai la giusta via. I problemi che potresti incontrare allattando i gemelli sono gli stessi che incontreresti allattando un bimbo solo: mastite, ragadi al seno, difficoltà di trovare la posizione giusta. Ma con un pò di sana pazienza e tranquillità vedrai che si può fare.

Le donne italiane sono più consapevoli della maternità: lo dice un’indagine dell’ISS

maternità

Qualche giorno fa vi avevamo presentato i risultati di uno studio condotto dall’Università di Washington secondo il quale l’Italia sarebbe il posto più sicuro per partorire; oggi vi presentiamo quelli dell’indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, dalla quale emergono segnali positivi.

L’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità raccoglie i dati di 25 ASL di undici regioni italiane, nell’ambito del progetto “Percorso nascita” iniziato circa dieci anni fa; dalla ricerca è emerso che le donne in gravidanza hanno capito i rischi del fumo durante la gestazione, e che quindi consumano meno sigarette: il 68,1% delle donne in gravidanza smette di fumare e non riprende se allatta al seno. In più, sempre più donne assumono acido folico, in una percentuale quantificabile nel 20,8%, ben il 16,8% in più rispetto al 2004, e seguono i corsi di preparazione al parto.

Inoltre, i dati rilevano che l’82% delle donne viene assistita da un ginecologo, che nel 72% dei casi si tratta di un medico privato, il 15,2% da un consultorio familiare e il 3% da un’ostetrica. Unica tendenza negativa è l’aumento dei parti con taglio cesareo: dal 32% del 2002 al 33,8% del 2008.

Proteine nelle urine, possibile segnale di gestosi

proteine nelle urine in gravidanza

L’esame delle urine viene eseguito con un certa frequenza durante la gravidanza perchè permette di individuare tempestivamente alcune condizioni di patologia che possono insorgere durante l’attesa di un figlio quali gestosi, diabete gestazionale, infezioni delle vie urinarie. In particolare, a dare indicazioni circa l’insorgenza della gestosi è la quantità di proteine presenti nelle urine, ovvero la cosiddetta proteinuria.

Quali sono le cause dell’aumento di proteine nelle urine?

Le proteine ricercate attraverso l’analisi delle urine sono l’albumina e le globuline; esse sono normalmente presenti ma in quantità così modeste da non essere rilevabili anche se durante la gravidanza è piuttosto frequente che lo diventino. Quando i valori delle proteine aumentano considerevolmente questo può indicare un’alterazione del funzionamento dei reni che in condizioni normali non dovrebbero far passare proteine nelle urine, o di una gestosi ma occorre tenere conto che un aumento della proteinuria può essere legato anche a condizioni banali quali stress o malattie febbrili.

Milano: in arrivo importanti novità per le vaccinazioni dei bambini

Milano vaccinazioni bambini novità

Le vaccinazioni sono importantissime: ecco perché voglio informare tutte le neomamme di Milano di un’importantissima novità che le riguarda.

Infatti, tra il mese di maggio e l’autunno (ahimè, non c’è una data ben precisa) entrerà in vigore una nuova normativa che prevede che i 26 consultori pediatrici (dove oltre a consigli che riguardano i primi anni di vita dei bambini vengono eseguite anche le vaccinazioni e le misurazioni di peso) verranno uniti  ai consultori familiari (dove ci sono anche ginecologi e psicologi). Ma in nessuno di questi potranno essere somministrati i vaccini; questa attività verrà trasferita nei centri vaccinali.

La malattia mani piedi bocca: tutte le domande

malattia mani piedi boccaMolti bambini durante la loro infanzia contraggono le classiche malattie infettive come la varicella, la sesta e la quinta malattia, la rosolia. Ci sono alcune malattie infettive che sono meno note ma che è bene comunque conoscere soprattutto quando si hanno i bambini che frequentano la scuola materna e che dunque rischiano motlo più facilmente di contrarre un virus. La malattia mani piedi bocca è una malattia esantematica tipica dei bambini che si presenta con pustole concentrare appunto nella zona delle mani, dei piedi e della bocca.

Lo spotting in gravidanza

spotting in gravidanza

La gravidanza è un periodo di grande felicità ma, com’è normale che sia, anche di paure e preoccupazioni; una di queste è spesso legata alla presenza di perdite di sangue che di solito vengono interpretate come una minaccia d’aborto.

Per fortuna, nella maggior parte di casi non è così: le perdite sono normali, soprattutto nelle prime settimane di gestazione. Anzi, piccole perdite di sangue sono uno dei sintomi dell’avvenuto concepimento, e, di solito, si manifestano circa due settimane dopo di esso; ciò accade perché, quando l’embrione si impianta nelle pareti dell’utero, esso comincia ad ingrossarsi facendo cambiare la densità della cervice, e ciò può provocare delle piccole perdite di sangue di colore marroncino scuro; queste perdite sono chiamate spotting da impianto.

Il mollusco contagioso nei bambini

mollusco contagioso

Avete mai sentito parlare di mollusco contagioso? Se non vi è mai capitato allora vi sarà utile consultare la breve scheda informativa che segue in modo da essere preparate nel caso il vostro cucciolo dovesse presentare questo problema:

Cos’è il mollusco contagioso?

Con il termine mollusco contagioso si indica un’infezione causata da Pox virus; si manifesta con papule simili a verruche di circa 2-10 mm di diametro che presentano un avvallamento al centro e appaiono dello stesso colore della cute.

Quali sintomi provoca?

La pustolette non sono dolorose, nè provocano prurito; eventuali fastidi sono dovuti all’eczema sottostante che ne ha favorito l’insorgenza.

Scuola materna: bambini mai da soli in bagno

scuola materna bambini mai da soli in bagno

Immagino che una delle preoccupazioni per le mamme ed i papà sia lasciare i piccoli all’asilo ed anche comprensibilmente visto che spesso le classi sono numerose ed a vigilare sui piccoli quasi sempre c’è una sola insegnante.

Bene ora proprio per tranquillizzare i genitori è arrivata la sentenza 9906 della Corte di Cassazione che ha stabilito che i bambini della scuola materna sono troppo piccoli per essere lasciati in bagno da soli. Le maestre non possono quindi solamente accompagnarli al bagno e poi tornare in classe dagli altri bambini; casomai, nel caso in cui non potessero “abbandonare” la classe possono chiedere al personale della scuola di restare al bagno con il piccolo.

Una assicurazione auto a misura di mamma

genertel-mammaNon mi piace molto fare pubblicità qui su Tuttomamma ma ogni tanto capita qualche prodotto che mi colpisce particolarmente e solitamente lo consiglio come farei con una mia amica, oggi cercavo in rete di scegliere una nuova compagnia assicurativa per la mia scattante Panda nera e sono venuta a conoscenza di un particolare servizio che mi ha stupito e allora ho pensato che magari a qualcuna di voi possa essere utile conoscerlo. Sto parlando di Genertel Mamma, una assicurazione auto pensata e messa a punto per adattarsi alle molteplici esigenze di ogni donna che si trova a fronteggiare la vita di tutti i giorno assieme ai propri figli, accompagnarli a fare sport, portarli al parco, prenderli a scuola e tutto ciò che tutte noi facciamo quotidianamente. Sfortunatemente questa valanga di impegni a volte può portare a qualche distrazione, a me è successo, e può accadere che qualche piccolo incidente richieda l’intervento di un meccanico e perciò che la macchina resti ferma. E noi come possiamo rinunciare alla nostra auto?

La ptosi palpebrale infantile

ptosi infantile

Cos’è la ptosi palpebrale?

La cosiddetta ptosi palpebrale consiste nell’eccessivo abbassamento della palpebra superiore che causa, di conseguenza, un’apertura incompleta dell’occhio.

Quali sono le cause della ptosi palpebrale nei bambini?

Premesso che la ptosi può insorgere a tutte le età, nei bambini distinguiamo, in base alle cause che l’hanno determinata, ptosi di origine neurologica, meccanica e muscolare. La ptosi neurologica è causata da un difetto acquisito o congenito a livello della muscolatura palpebrale, la ptosi meccanica è dovuta invece al peso eccessivo della palpebra in seguito a infiammazioni o malattie come l’orzaiolo, mentre, infine, la ptosi muscolare è causata dall’incapacità da parte del muscolo a contrarsi e a sollevare la palpebra.

Cosa fare se il bambino è affetto da optosi alla nascita?

Occorre fare una visita oculistica, optometrica e neurologica per stabilire le cause e l’entità del problema.

La Festa della Mamma: breve storia e iniziative

Festa della Mamma

Il 9 maggio si festeggia la Festa della Mamma: una festa dalle origini antichissime e diffusa in tutto il mondo. L e origini sono forse legate alle antiche popolazioni politeiste che, durate i mesi primaverili, festeggiavano le divinità femminili legate alla terra e alla sua ritrovata fertilità.

In Italia la festa della mamma fu festeggiata per la prima volta nel 1957 da don Otello Migliosi, un sacerdote del borgo di Tordibetto ad Assisi. Da noi, come in molti altri paesi viene appunto celebrata la seconda domenica di maggio.

Negli Stati Uniti d’America questa festa si diffuse come una festività legata ai movimenti sociali che predicavano la pace. Pensate  che fu nel 1870 che Julia Ward Howe, un’attivista pacifista e promotrice dell’abolizione della schiavitù, propose l’istituzione del Mother’s Day. Un giorno, un’occasione in più per riflettere sull’inutilità della guerra a favore invece di una pace possibilmente duratura. Nel 1914 il presidente degli Stati Uniti d’America Woodrow Wilson ideò il “Mother’s Day proprio per dimostrare l’affetto e la stima che nutriva verso tutte le mamme.

Anche gli uomini soffrono di depressione post partum

depressione-post-partum-papaNoi mamme ci lamentiamo sempre perché ci sembra che il nostro partner non capisca i malesseri o le ansie che arrivano subito dopo il parto eppure da una recente ricerca si è scoperto qualcosa di quantomeno interessante. Dopo aver parlato di uomini che “sentono” la gravidanza con la sindrome di Couvade, oggi ci troviamo a discuture di uomini che vengono colpiti dalla depressione post partum.

La depressione post partum o baby blues, come abbia detto diverse volte, colpisce le neomamme subito dopo il parto al massimo entro tre o quattro mesi da esso e si presenta con forti sbalzi d’umore e ansia rispetto al compito genitoriale, purtroppo è una malattia molto diffusa e può colpire fino al 20% delle mamme. Il baby blues può regredire da solo oppure degenerare in una vera e propria depressione.

Aperto a Roma il Centro per la Nutrizione del Bambino

centro nutrizione bambino

Venerdì scorso è stato inaugurato a Roma il Centro per la Nutrizione del Bambino, un progetto realizzato dall’associazione Salvamamme che da anni si occupa di offrire cibo ai bambini i cui genitori si trovano in difficoltà, e sostenuto dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma. La nuova struttura è in grado di assicurare pappe, omogeneizzati, latte in polvere e pannolini, ma anche supporto psicologico e medico sanitario alle mamme e ai bambini in situazioni di indigenza.

Inoltre, grazie all’impegno del II Municipio di Roma, attorno al centro è stato costruito un giardino con panchine e giochi per bambini. Il nuovo Centro per la Nutrizione del Bambino è stato intitolato a Matteo Bonetti, consigliere municipale e presidente della Commissione affari sociali, scomparso nel 2009, molto attivo sul piano sociale e per la difesa della famiglia e dei bambini. Roberta Angelilli, delegato del sindaco di Roma per i diritti dei minori ha dichiarato:

Non si tratta solo di un buon progetto, ma è un esempio di buone prassi da esportare a livello europeo. Qui si offrono cibo e servizi, non oggetti riciclati. Le mamme in difficoltà e i loro bambini si devono sentire bene, devono essere accolte in un posto bello come è il centro per la nutrizione del bambini.

La varicella in gravidanza

varicella in gravidanza

La varicella interessa di solito i bambini fra i 5 e i 10 anni di età ed è piuttosto infrequente che si verifichi negli adulti; tuttavia può accadere e se a prenderla è una mamma in attesa questo è fonte di grandi preoccupazioni. Vediamo quindi di capire un po’ meglio cos’è la varicella e come possiamo metterci al riparo da eventuali contagi.

Cos’è la varicella?

La varicella è una malattia esantematica infettiva provocata dal virus Varicella zoster che appartiene alla famiglia degli Herpes virus. Si manifesta con una leggera febbre, uno stato di malessere generale e la comparsa di esantemi pruriginosi che appaiono prima di colore rosso, quindi si trasformano in vescicole piene di liquido che una volta seccate cadono da sole.

Come si prende la varicella?

La trasmissione della varicella avviene per via aerea, ovvero attraverso la tosse e gli sternuti delle persone che ne sono affette, oppure attraverso il contatto diretto con le vescicole infette. Naturalmente possono essere contagiate solo le persone che non l’hanno già avuta e che non sono vaccinate.