Soffrire di tiroide è una patologia molto diffusa, soprattutto tra le donne. Il problema è che dopo la gravidanza una neo mamma su tre sviluppa una infiammazione della tiroide che se non curata può avere delle conseguenze molto serie, basta dire che il 5-10% dei casi di depressione postpartum è dovuta proprio ad un malfunzionamento tiroideo. Oggi ho pensato di parlarvi di questo argomento per due motivi, il primo è che il 17 aprile si svolgerà la Giornata nazionale della tiroide e in molte città italiane per due giorni si effettueranno ecografie gratuite per monitorare lo stato di salute di questa importante ghiandola. Il secondo motivo riguarda una notizia uscita in questi giorni che conferma il fatto che ci sia un passaggio diretto degli ormoni tiroidei tra madre e feto attraverso la placenta, ricerca effettuata da un team di ricercatori italiani guidati dal professor Alfredo Pontecorvi, Ordinario di Endocrinologia all’Università Cattolica di Roma.
In Liguria i pediatri rispondono alle mail dei genitori
Ebbene sì: sembra che anche i medici stiano cominciando a sfruttare le potenzialità che il web può offrire. Nel caso specifico mi riferisco ai pediatri della Liguria che hanno deciso di usare il web per rispondere ai dubbi e alle domande dei genitori dei piccoli pazienti. Queste le parole di questo moderno pediatra di famiglia ligure Giorgio Conforti intervenuto in occasione del III Congresso nazionale su vaccini e vaccinazioni di Napoli Napoli e rilasciate ad Adnkronos
Una delle lezioni che abbiamo imparato dalla pandemia influenzale è che il web ci può davvero aiutare ad approcciarci in modo più utile e completo con le mamme e i papà dei nostri pazienti
Il medico grazie al web può rispondere in maniera rapida ai genitori fornendo spiegazioni molto chiare. Il medico sempre ad Adnkronos parla quindi dell’iniziativa ideata dall’Associazione pediatri extraospedialieri liguri (Apel): medici e genitori possono confrontarsi inviando delle mail al sito web creato ad hoc ma anche leggere schede relative a quesiti sanitari.
L’anemia dopo il parto
Sapevate che anche le donne che non hanno sofferto di anemia durante la gravidanza potrebbero diventare lievemente anemiche subito dopo il parto? Si tratta di un disturbo definito sideropenia post-partum che in realtà è molto comune fra le neo mamme e fa la propria comparsa nel periodo definito puerperio; a causa del sangue perso durante il parto e con le lochiazioni infatti è possibile che si verifichi una carenza di ferro le cui riserve materne sono già state messe duramente alla prova nei mesi precedenti a causa dell’elevato fabbisogno di questo minerale da parte del feto.
In caso di anemia post parto quindi anche le donne che in precedenza non avevano avuto questo tipo di problema potrebbero accusare i tipici sintomi dell’anemia quali sensazione di debolezza e affaticamento, pallore, capogiri, dolori al petto, irritabilità, accelerazione del battito cardiaco subito dopo uno sforzo anche lieve, mani e piedi freddi ed avere di conseguenza difficoltà nella cura del piccolo e della casa.
Giovane ha l’Alzheimer, partorisce e non riconosce la figlia
Alzheimer una malattia per certi versi ancora sconosciuta e che colpisce soprattutto le donne; in linea generale si può dire che riguarda la popolazione ma non sempre è così.
E’ il caso di Rebecca Doig, una giovane donna di 31 anni che soffre di una rarissima forma di Alzheimer; pensate che la malattia si è sviluppata durante la sua prima gravidanza arrivando ad aggravarsi al punto che dopo il parto Rebecca non è stata nemmeno in grado di riconoscere la sua piccola Emily.
Rebecca la scorsa estate in una delle visite effettuate per capire il motivo dei suoi vuoti di memoria aveva scoperto di essere incinta. I medici le diedero due notizie: una bellissima, quella appunto della gravidanza e l’altra invece terribile. Accertarono infatti che la giovane soffriva di una rara forma di Alzheimer della quale è una delle più giovani pazienti al mondo.
Abiti per bambini di Bobo Choses: come unire la moda alla solidarietà
Se volete unire la monda alla solidarietà potete scegliere per i vostri bambini i capi di abbigliamento del brand spagnolo Bobo Choses; il marchio propone abiti per bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 6 anni caratterizzati dalle fantasie allegre e raffinate, dai tessuti soffici e dalle linee comode, insomma perfetti per i piccoli alla scoperta del mondo.
La parte solidale della collezione sta nel fatto che tutti i capi sono realizzati in Bangladesh in una scuola-fabbrica nella quale lavorano le donne del luogo per insegnare loro come si lavora nell’industria tessile e come si realizzano dei capi di abbigliamento.
Con MammaFit le mamme ritornano in forma
Riuscire a tornare in forma dopo una gravidanza non è sempre facile; quello che mi sento di dirvi è di evitare di seguire l’esempio di alcune mamme VIP che per perdere peso nel più breve tempo possibile si sottopongono ad assurde diete (e a volte anche a digiuni). Questa breve premessa per parlarvi di un sito internet che ho scoperto oggi pomeriggio; si chiama MammaFit ed è dedicato a tutte quelle mamme che hanno partorito da almeno sei settimane e che desiderano muoversi un po’ per tornare in forma.
Come si può leggere all’interno del sito si tratta di un’ Associazione Culturale Sportivo Dilettantistica nata dall’idea di due mamme amiche ed istruttrici di fitness.
Frutta nelle scuole per combattere l’obesità infantile
Si fa un gran parlare di obesità infantile in grande aumento anche tra i bambini italiani; tra le tante iniziative che sono state realizzate per sensibilizzare i piccoli e i loro genitori sull’importanza di seguire un’alimentazione corretta c’è il progetto “Frutta nelle scuole – Nutrirsi bene, un insegnamento di frutta”, promosso dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MiPAF) e organizzato da Apofruit Italia che prevede la distribuzione gratuita di frutta fresca in 1.700 scuole elementari di 10 regioni italiane.
Il progetto è nato per promuovere la presenza della frutta nelle scuole al post di snack ipocalorici, coinvolge quasi tutti i paesi dell’Unione Europea, ed è rivolto ai bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, ovvero quelli più a attratti dalle merendine. Fino a maggio 2010, ad ogni alunno verranno forniti, per 20 giorni, 150 grammi di frutta sbucciata, tagliata e pronta al consumo in singole confezioni monodose.
La depilazione in gravidanza
Mamme e future mamme mi spiegate un po’ meglio la questione “peli in gravidanza”? C’è chi dice che non crescono, chi afferma che la crescita sia più lenta (e questo per via dell’aumento degli estrogeni può essere vero) ma c’è anche chi dice che nei 9 mesi di gestazione i peli crescano esattamente come prima. Che sia un fattore soggettivo?
Può darsi ma visto che ci stiamo avvicinano al periodo estivo direi che anche se in dolce attesa è comunque sia il caso di dare un’occhiata al “fattore ricrescita”. Se la vostra domanda è “quale metodo usare?”, per quanto riguarda le ascelle potete tranquillamente proseguire come da vostra abitudine.
Il morso della cicogna
Avete mai sentito parlare del morso della cicogna? Se la risposta è no non temete, non si tratta di un comune morso di animale (una cicogna poi!) che potrebbe essere inflitto ai nostri piccoli; con il termine morso della cicogna si indica infatti una macchia di colore rosso vino presente già al momento della nascita sulla nuca di alcuni neonati. Com’è facile intuire essa deve il proprio nome popolare alla tradizione fiabesca secondo la quale la sua presenza era causata dal trasporto del neonato ad opera dell’atteso volatile e aiutava a distinguere i bambini portati dalla cicogna da quelli trovati sotto un cavolo.
Spesso viene scambiata dai neo-genitori per un’irritazione causata dal sudore ma in realtà si tratta di un angioma il cui nome scientifico è angioma piano mediano della nuca. Se avete notato la sua presenza sulla nuca del vostro bambino (se il piccolo ha molti capelli è più facile scorgerla al momento del bagnetto) non dovete preoccuparvi, si tratta infatti di un fenomeno molto comune di natura del tutto benigna dovuto alla maggiore concentrazione di capillari in quel punto del derma che per di più sparisce completamente entro il primo anno di vita.
Inaugurato il primo Clinical Trial Center all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma
È stato inaugurato ieri presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, il primo Clinical Trial Center in una struttura sanitaria italiana. Il centro nasce per la sperimentazione delle terapie farmacologiche in età pediatrica e, quindi, per osservare gli effetti delle nuove cure sui bambini.
Nel Clinical Trial Center c’è già la possibilità di usufruire dell’attività ambulatoriale, del servizio di day hospital e di ricovero ordinario, grazie al team medico ed infermieristico ad alta specializzazione.
Endometriosi, aiutiamo la ricerca su questa malattia subdola
In questi giorni, precisamente da lunedi’ 5 a domenica 11 aprile 2010 sara’ promossa, attraverso le principali trasmissioni Rai, la Campagna Nazionale della Fondazione Italiana Endometriosi Onlus realizzata con il sostegno del Segretariato Sociale Rai. Questa iniziativa è stata creata per sensibilizzare e dare maggiori informazioni rispetto questa malattia che spesso non viene diagnosticata e che colpisce le donne sin dal loro primo ciclo mestruale, si calcola che in Italia ci siano 3 milioni di casi, 14 milioni in Europa e 150 nel mondo.
L’igiene intima in gravidanza e dopo il parto
Per una donna l’igiene intima è sempre molto importante e deve essere curata attentamente, a maggior ragione durante la gravidanza e nel periodo successivo al parto. Gli sbalzi ormonali che si hanno durante la gravidanza possono comportare uno squilibrio della flora batterica; in gravidanza, infatti, il livello di estrogeni che regolano la presenza dei batteri aumenta, e ciò comporta una diminuzione del grado di acidità vaginale.
Inoltre, lo stress dovuto ai cambiamenti in atto può esporre la donna ad una maggiore possibilità di contrarre infezioni vaginali, in virtù del fatto che la flora batterica è alterata e i microrganismi non riescono più a difendere dalle infezioni; proprio per questo, ad esempio, il virus della candida attacca maggiormente le donne in gravidanza, come del resto le vaginosi batteriche.
Le vaginosi sono più difficili da riconoscere rispetto alle vaginiti, perché non sono accompagnate dai sintomi tipici dell’infiammazione, come prurito o bruciore; in tutti e due i casi, però, si manifestano delle perdite che costituiscono un segnale chiaro da non sottovalutare.
Aiutiamo Mohamed, serve un donatore (preferibilmente) tunisino di midollo osseo
Oggi mamme ho bisogno della vostra attenzione, ho bisogno che diffondiate questa notizia perché è davvero importante trovare qualcuno che possa aiutare il piccolo Mohamed. Mohamed è un bimbo di 5 anni che da tre anni è in cura al policlinico San Matteo di Pavia per una malattia rara e mortale, il piccolo infatti soffre di una malattia genetica nota come porpora amegacariocitica congenita, che impedisce al suo midollo osseo di produrre le cellule del sistema immunitario. L’unica cura possibile è sottopore Mohamed ad un trapianto di midollo osseo ma in tre anni non è ancora stato trovato un donatore compatibile, neppure i genitori sono compatibili al 100%. Purtroppo la sofferenza in questa famiglia è di casa visto che poco tempo fa la stessa malattia ha portato via la sorellina del piccolo.
Puerperio, viviamolo al meglio
Con il termine puerperio si indica il periodo che segue il parto. In questo periodo, di circa quaranta giorni, il corpo della donna subisce alcuni cambiamenti che lo riconducono all’assetto precedente alla gravidanza e riguardano dimensioni dell’utero, metabolismo e ormoni. E’ un periodo molto particolare sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psichico perchè la neo-mamma deve anche confrontarsi con il suo nuovo ruolo e con i nuovi impegni e responsabilità che questo comporta.
Esattamente come accade per l’allattamento, anche sul puerperio si sente dire un po’ di tutto e molte mamme già “navigate” si dilettano a dispensare consigli su cosa e meglio fare o no per tornare in forma piuttosto su quali attività siano vietate o consentite alla mamma. Per esempio, vi potrebbe capitare di sentirvi dire che è meglio non fare il bagno o non avere rapporti sessuali per almeno un mese dopo la nascita del piccolo. Sarà vero? Per rispondere a queste e ad altre domande vediamo di conoscere meglio il puerperio e capire come comportarci per viverlo e superarlo al meglio.