La linea nigra

linea nigra

Se state aspettando un bambino e avete notato una linea scura attraversarvi l’addome non abbiate timore; è del tutto normale che accada in gravidanza. E’ questa infatti la cosiddetta linea nigra, della quale sicuramente avete sentito parlare.

Cos’è la linea nigra

Con il termine linea nigra si indica una linea di colore scuro che compare talvolta durante gli ultimi mesi di gravidanza e attraversa l’addome delle future mamme estendendosi dall’ombelico (o da sotto al seno) fino al pube. Deve il nome al fatto di essere leggermente più scura della cute circostante ed è un fenomeno del tutto normale che appartiene alla fisiologia della gravidanza stessa anche se non è detto che si presenti in tutte le donne o in tutte le gravidanze della stessa donna. In realtà si tratta dell’accentuazione di un “segno” normalmente presente sull’addome che in condizioni di non gravidanza è quasi impercettibile e viene definito linea alba.

La pillola contraccettiva forse causa calo del desiderio sessuale

Pillola contraccettiva e calo del desiderioTorniamo a parlare di pillola contraccettiva; sappiamo già che è fondamentale se si vuole evitare una gravidanza indesiderata. Tuttavia è bene ricordare (lo saprete già ma più se ne parla e meglio è) che non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili; quindi, nel caso di partner occasionali va abbinata sempre al profilattico.

Il motivo per cui vi parlo nuovamente della pillola è perché sono rimasta colpita dai risultati di una recente ricerca che hanno messo in luce come le donne che usino la pillola possano andare incontro ad un certo calo del desiderio sessuale.

A dirlo sono alcuni ricercatori tedeschi dell’ University Hospital Tuebingen che hanno esaminato più di 1000 donne, analizzando un’ipotetica correlazione tra loro desiderio ed i metodi di contraccezione adottati. E’emerso che circa un terzo di queste donne è andato incontro a problemi come secchezza vaginale o anche impossibilità a raggiungere l’orgasmo.

La ninna nanna è utile?

ninna nanna bambini

Secondo uno studio condotto qualche anno fa al conservatorio di Bologna, i bambini che hanno ascoltato la mamma cantare mentre erano ancora nel pancione non solo riconoscono, una volta nati, le canzoni che si ripetevano più di frequente ma raggiungono l’intonazione già verso i quattro-cinque anni (con due anni di anticipo). Inoltre, l’abitudine di cantare al proprio piccolo la ninna nanna, anche se non sempre lo aiuta ad addormentarsi, gli permette comunque di prendere familiarità con la musica.

Quest’ultima informazione è per me di enorme conforto dal momento che seppure io abbia sempre cantato per il mio bambino sin da quando lo portavo in grembo (gli cantavo in continuazione Avrai di Baglioni) non ho mai avuto in alcun modo l’impressione che riconoscesse i brani da me scelti quando, una volta venuto al mondo, ho provato a farglieli riascoltare. Per di più, con mio grande disappunto e nonostante tutti i miei sforzi, non sono mai riuscita a farlo addormentare cullandolo e cantandogli una nenia.

Adenoidi e tonsille: toglierle o lasciarle?

adenoidi e tonsille

Cosa sono e dove si trovano tonsille e adenoidi?

Tonsille e adenoidi sono degli organi linfatici situati nell’orofaringe che costituiscono le strutture del sistema immunitario come difesa delle vie aeree superiori. Tonsille e adenoidi fanno parte di un gruppo di quattro organi che si trovano tra naso e gola con funzioni e struttura analoghe, ma che vengono distinti in base alla collocazione.

Le palatine, ovvero le tonsille, e le faringee, cioè le adenoidi, sono le più importanti; sono costituite da tessuto linfatico, ovvero contengono cellule del sistema immunitario, e sono pronte a reagire al contatto con agenti estranei potenzialmente dannosi. La loro azione si sviluppa quasi esclusivamente nell’infanzia e si esaurisce intorno ai 3-4 anni per adenoidi e verso gli 11-12 anni per le tonsille.

Perché le adenoidi e le tonsille si infiammano?

Le adenoidi si infiammano e si ingrossano quando vengono a contatto con un fattore esterno, e quindi con virus e batteri; questi ingrossamenti provocano difficoltà di respirazione, che quindi avviene solo tramite la bocca, la quale, perciò, rimane sempre aperta, predisponendo l’apparato faringeo alle infezioni. Inoltre, tenere la bocca aperta nel periodo della crescita può portare ad una malocclusione dentale e limitare lo sviluppo delle funzioni del naso.

Il massaggio infantile

massaggio infantile

Mentre presso le culture orientali è una pratica comune massaggiare il bambino appena nato, nei paesi occidentali il massaggio infantile ha cominciato a prendere piede solo da qualche anno a questa parte e viene praticato e insegnato, sempre più di frequente, anche presso centri specializzati e strutture sanitarie all’avanguardia conquistando un numero sempre crescente di giovani mamme.

Questo tipo di massaggio infatti ha moltissimi effetti benefici sia sullo stato di benessere del bambino che sullo sviluppo del legame fra questo e le figure genitoriali: si tratta infatti di un’esperienza molto intensa dal punto di vista affettivo che rilassa il bambino e lo aiuta a percepire chiaramente l’amore di mamma e papà trasmesso attraverso il particolare tipo di contatto fisico e, in più, rappresenta un impagabile momento di relax anche per il genitore che lo pratica.

Come far mangiare le verdure ai bambini: un nuovo studio

come far mangiare le verdure ai bambiniQuello di riuscire a far mangiare le verdure ai bambini sembra essere un problema comune un po’ a tutte le mamme; ora è arrivata da alcuni ricercatori della Penn State University (PSU) una nuova soluzione. Che almeno in teoria risulta essere molto facile. Secondo loro i genitori potrebbero offrire ai piccoli le verdure in piccole quantità all’inizio dei pasti e non come secondo o contorno e poi aumentarne lentamente la quantità.

La dottoressa Barbara J. Rolls, professore di Scienze Nutrizionali presso la Penn State University ha spiegato

Abbiamo dimostrato che è possibile utilizzare le porzioni in modo strategico per incoraggiare i bambini e gli adulti a mangiare più alimenti ricchi di sostanze nutritive, ma poveri di calorie

I regali solidali per la Festa della mamma

festa mamma solidale

Domenica sarà la Festa della mamma, e tra regali e lavoretti e d’obbligo pensare alle mamme che vivono in condizioni disagiate e che non potranno ricevere niente; vi abbiamo già illustrato le iniziative di Pangea Onlus, ora vediamo le altre.

In occasione della Festa della mamma, CBM Italia Onlus ha lanciato una campagna per sostenere le attività del reparto oculistico del St. Francis Health Center di Nazareth in Etiopia; nei Paesi in via di sviluppo, infatti, una donna affetta da cataratta rischia di rimanere cieca per sempre e di vivere una vita di povertà e abbandono, anche se basta un’operazione veramente semplice affinché questo non accada. Con l’iniziativa di CBM Italia Onlus bastano 15 euro per regalare l’operazione ad una mamma etiope e darle la possibilità di vedere il suo bambino.

La festa della mamma, la mia!

festa della mamma

Per motivi che non sto qui a raccontarvi, io ci ho messo un bel po’ di tempo a decidermi ad avere un bambino. In tutti quegli anni però non ho mai dubitato neppure un istante del fatto che un giorno anche io sarei diventata madre ed avrei avuto un frugoletto da stringere tra le braccia, quindi passavo spesso del tempo a fantasticare su tutto ciò che io e il mio bimbo (l’ho sempre immaginato maschio) avremmo fatto insieme: giocare, leggere, chiaccherare. Certo devo ammettere che l’idea delle prime poppate, dei pannolini e dei capricci non mi sfiorava neppure ma credo che questo (per fortuna!) sia piuttosto comune.

Immaginavo invece le sue piccole manine e suoi piedini dolcissimi, le prime parole, i sorrisi, mi sentivo felice sapendo che un giorno la festa della mamma sarebbe stata anche la mia festa e gioivo al pensiero di ricevere un dono, anche un solo bacio, che celebrasse il nostro legame, il nostro reciproco stare insieme. Per i suoi primi anni di vita però ho dovuto “accontentarmi” degli auguri di amici e parenti che, carinamente, hanno pensato a me in quel giorno…almeno fino a ieri:

Festa della Mamma con Pangea Onlus

Pangea Sostieni una mamma Sostieni il futuroTra pochi giorni sarà la Festa della Mamma. Perché non fare un gesto concreto ed aiutare tutte quelle mamme più sfortunate? Voglio quindi parlarvi del progetto ideato da Pangea e chiamato “ Sostieni una mamma. Sostieni il futuro”.

Sono ancora tante, troppe, le mamme che soprattutto nei paesi più poveri muoiono per via di complicazioni legate alla gravidanza, al parto o al post parto. E purtroppo la morte di queste donne spesso è accompagnata anche da quella del piccolo.

Sono soprattutto donne molto giovani, adolescenti che a volte sono costrette addirittura a partorire in periodi di tempo troppo ravvicinati; donne a volte obbligate anche a matrimoni precoci o addirittura vittime di violenze. Il 50% delle donne al mondo partorisce da sola o assistita da persone non esperte.

Agriasilo, ovvero l’asilo a contatto con la natura

agri asili

Il rapporto tra bambini e animali è da sempre molto importante, e proprio nell’ottica di avvicinare i più piccoli agli animali, si sta diffondendo un nuovo tipo di asilo chiamato agriasilo, ovvero degli spazi ricavati all’interno degli agriturismi affinché i bambini possano stare a contatto con la natura; questi spazi sono nati in collaborazione con Donne Impresa della Coldiretti, e le regioni già attrezzate sono Piemonte, Veneto, Friuli e Trentino, anche se le richieste arrivano da tutte le regioni italiane.

Negli agri asili i piccoli sono incentivati a costruire i giochi con quello che trovano in giro nei campi, proprio come avveniva nella tradizione contadina, a mangiare i prodotti della terra e ad imparare a conoscere gli animali e a rispettarli; gli agri asili sono adatti a bambini da 0 a sei anni, e ogni classe è formata da circa 10 bimbi. Adriana Bucco, presidente di Donna Impresa spiega:

È una didattica sul campo, un modo per tornare ai ritmi della natura e scoprire, per esempio, che non in tutte le stagioni si trovano gli stessi frutti.

Mangiare la pappa a scuola è un appuntamento piacevole, almeno per mio figlio!

bambini mangiano al nido

Sin dal primo giorno di inserimento all’asilo nido il mio cruccio più grande è stata la pappa; fino a quel momento infatti ero sempre stata io a preparare i pasti a mio figlio e ad assicurarmi che finisse il piatto beatamente seduto sul suo seggiolone. Quando dovetti portarlo al nido per riprendere il mio lavoro però cominciai a temere che non avrebbe mangiato volentieri lontano da casa e soprattutto mi pesava il fatto di non essere più io a nutrirlo; da un lato mi mancavano tanto quei momenti in cui stavo a contemplarlo mentre si strofinava la pasta al pomodoro dappertutto (ha voluto mangiare solo sin dal decimo mese di vita), dall’altro mi sentivo un po’ in colpa per la mia assenza.

Di recente però ho scoperto che se anche la mia malinconia resterà lì almeno per qualche altro anno, il senso di colpa che ho provato fino ad ora rischia di ridimensionarsi un po’. E vi racconto perchè.