Come far girare da sole un bambino podalico

far girare il bambino
Durante la gravidanza, il bambino per prepararsi al parto, dovrebbe posizionarsi a testa in giù nell’utero della mamma, tra la 33 e la 36 esima settimana.  Il bimbo, però, non sempre raggiunge la posizione cefalica, a causa di fattori di varia natura come la conformazione del bacino della mamma. Quando il bambino è in posizione podalica (si presenta con i piedi, le ginocchia, il sederino, ecc..), le mamme, per scongiurare il rischio di un parto cesareo, ricercano alcuni espedienti per far girare il bimbo.

Massaggiare i piedi del bambino: la riflessologia plantare

piedi bimbo
Piedi sani sono fondamentali per il corretto sviluppo dei bambini. Non solo permettono di camminare e correre correttamente ma sono i primi responsabili dell’equilibrio e della postura dei più piccoli. Il cattivo sviluppo dello scheletro e della muscolatura, spesso, parte proprio dai piedi. Diventa, quindi, indispensabile per le mamme ed i papà prendersi cura dei piedini dei propri figli. Il massaggio ai piedi, in questo caso, può rivelarsi un vero toccasana sia per il benessere dei piedi stessi che per il resto del corpo. Nello specifico, può essere utile per i genitori ricorrere alla riflessologia plantare.

I bilanci di crescita del bambino

bilanci di crescita pediatra

Durante il primo anno di vita il bambino andrà portato periodicamente dal pediatra perchè quest’ultimo faccia i cosiddetti bilanci di crescita; ovvero dei controlli effettuati allo scopo di verificare se i tre parametri fondamentali per valutare lo sviluppo del bambino, ovvero peso, altezza e circonferenza cranica, sono nella norma.

Più precisamente il piccolo, dopo la prima visita dal pediatra a qualche giorno di distanza dal rientro a casa, dovrà essere visitato al 3°, 6°, 9° e 12° mese di vita; mentre gli accertamenti relativi a peso, altezza e circonferenza cranica saranno effettuati ad ogni incontro solo dal sesto mese in poi il medico farà dei controlli relativi a vista e udito.

Il neonato infatti sviluppa la visione stereoscopica solo dal quarto mese in poi, quando comincia ad acquisire il senso di profondità e a mettere a fuoco gli oggetti lontani. Verso il sesto mese potrà quindi essere effettuato un primo controllo della vista utile ad individuare tempestivamente eventuali problemi.

Gravidanza, i benefici per corpo e mente della danza del ventre

ginnastica-in-gravidanza
Fare attività fisica in gravidanza è molto importante in quanto comporta notevoli benefici sia per la mamma che per il bambino. Accanto alla tradizionale ginnastica pre e post-parto, risulta interessante per le future mamme accostarsi alla danza del ventre. Sono, infatti, numerosi i benefici che le donne in dolce attesa possono trarre dalla danza del ventre, praticata fin dall’antica Mesopotamia per la preparazione al parto. I tipici movimenti rotatori del bacino, simili a quelli insegnati ai corsi pre-parto, rappresentano un ottimo esercizio prenatale in grado di rafforzare i muscoli impiegati durante il parto.

Come cambiare il pannolino al neonato

cambiare pannolini
Nei primi giorni subito dopo la nascita del bambino, una delle attività con cui la neo mamma dovrà fare i conti più spesso è il cambio del pannolino. Il neonato, soprattutto i primi tempi, dovrà essere cambiato spesso: gli esperti sostengono che il cambio può essere effettuato all’incirca ogni 2 o 3 ore e sempre in base alla frequenza dei bisogni. Se il bambino sta dormendo non è necessario svegliarlo per cambiarlo. E’ importante, però, ricordare che le sostanze acide contenute nei bisogni possono irritare la pelle molto delicata del neonato per cui è consigliato cambiarlo immediatamente appena si sveglia.

Si può dare il miele ai bambini?

miele e botulismo infantile

Secondo alcuni studi il miele non è un alimento adatto ai bambini sotto l’anno di età dal momento che esisterebbe una correlazione tra botulismo infantile e assunzione di miele. Lo stesso Ministero della Salute d’altra parte sconsiglia, proprio per questo motivo, di introdurlo nella dieta dei piccoli addirittura fino al compimento dei due anni.

Il botulismo infantile è un’intossicazione molto grave che interessa appunto i bambini fino a 12 mesi di età e alla quale viene attribuita parte dei casi di morte improvvisa in culla (SIDS). E’ una forma di botulismo diversa da quella degli adulti poichè a causarla non è l’assorbimento della tossina botulinica preformata,  ma l’ingestione del bacillo sporigeno che successivamente libera la tossina in seguito alla colonizzazione del tratto intestinale.

Aspettare un bimbo, l’importanza di coinvolgere i padri

padri

La gravidanza è un momento straordinario che coinvolge profondamente la sfera emotiva della coppia. Con il pancione, infatti, cresce anche la consapevolezza di diventare genitori. Mentre, però, per la donna il senso di maternità si sviluppa quasi immediatamente grazie anche ai cambiamenti del corpo, per l’uomo è più difficile realizzare quello che sta accadendo. La paternità, infatti, può essere un processo lento e complesso, che necessita di una riorganizzazione mentale nel futuro padre. Gli uomini possono sentirsi confusi e spesso anche messi da parte e gelosi, a causa delle attenzioni che le donne dedicano all’evento. Diventa, quindi, indispensabile coinvolgere il futuro papà durante la gravidanza per aiutarlo a raggiungere la piena consapevolezza del nuovo ruolo.

Come fare in caso di piccoli incidenti domestici (seconda parte)

incidenti domestici bambini

Ieri abbiamo visto come comportarsi di fronte ad alcuni dei più frequenti incidenti domestici che possono coinvolgere i bambini, ovvero le ustioni, la scossa elettrica, e l’ingestione di detersivo. Oggi affronteremo altri possibili incidenti a cui possono andare incontro i bimbi nel momento in cui iniziano ad esplorare quello che li circonda, e come comportarsi in questi casi.

Se cade dal seggiolone

Per i piccoli che iniziano a camminare le cadute sono molto frequenti e piuttosto normali; nei primi anni di vita può succedere anche che il bambino possa cadere dal seggiolone oppure dal lettino. In questi casi l’istinto suggerirebbe di scuotere il bimbo per vedere se reagisce, ma in realtà è un comportamento sbagliato perché potrebbe portare danni più seri se c’è già un trauma in corso.

Nella maggior parte dei casi basta applicare del ghiaccio nella parte che il bambino ha battuto per scongiurare ogni pericolo, ma se notate sintomi insoliti nel piccolo, è consigliabile consultare il medico o portarlo a Pronto Soccorso.

Fare gli omogeneizzati in casa

fare omogeneizzati

Quando il pediatra, intorno al sesto mese di vita di mio figlio, mi diede il via libera per lo svezzamento, l’idea di far seguire alla crema di riso con il brodino vegetale gli omogeneizzati preparati da me mi stuzzicò subito. Non perchè io non mi fidassi della genuinità di quelli già pronti ma mi piaceva l’idea di essere io stessa a preparare la pappa per il mio cucciolo e di scegliere e controllare tutti gli ingredienti. Inoltre, forte dell’esperienza positiva di una mia cara amica, sapevo che preparare gli omogeneizzati in casa mi avrebbe permesso anche di risparmiare un bel po’ di soldini; fu così quindi che, dopo avere acquistato un piccolo omogeneizzatore (costo circa 40 euro), ed essermi procurata diversi barattolini di vetro dotati di tappo ermetico mi misi all’opera:

Per prima cosa pulì e sterilizzai barattoli e tappi facendoli sobbollire in acqua per una quarantina di minuti, quindi, una volta pronti, li asciugai con un panno di cotone pulitissimo e li misi da parte su un ripiano.

Preparai il brodo vegetale con carote, sedano, cipolle e patate (secondo consiglio del pediatra) e vi misi a bollire dentro un bel pezzo di carne di vitello acquistato dal mio macellaio di fiducia. Non aggiunsi nè sale, nè dado.

Prematuri, nuova tecnica di respirazione assistita

prematuri-ventilazione-respirazione

Sono numerose le problematiche a cui vanno incontro i bambini nati prematuramente. Le più gravi riguardano, senza dubbio, lo sviluppo polmonare e la respirazione. La scienza e la tecnologia, anche in questo caso, offrono una soluzione innovativa ed efficace. Si tratta di una sofisticata tecnica di respirazione assistita detta Ventilazione oscillatoria ad alta frequenza che ha dimostrato fin da subito la stessa efficacia della ventilazione tradizionale ma minori complicazioni per il neonato. A dimostrarlo è uno studio internazionale, chiamato Pre-VILI, condotto dal Gruppo Prevention of Ventilatory induced long injury a cui appartiene anche l’Unità operativa di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) del Policlinico Gemelli di Roma.

Come fare in caso di piccoli incidenti domestici (prima parte)

bambini e piccoli incidenti domestici

Nonostante tutte le accortezze che hanno le mamme, può accadere che i bambini incappino in piccoli incidenti domestici; prevenire i piccoli incidenti è possibile, ma nel caso in cui questi avvengano vediamo come bisogna comportarsi.

In caso di ustioni

Le scottature sono fra gli incidenti domestici più frequenti: dal bagnetto troppo caldo alla pentola sul fornello, è possibile che il piccolo si scotti; in caso di ustioni lievi e superficiali basta versare dell’acqua fredda sulla ferita oppure fare degli impacchi di ghiaccio, ma non applicate pomate prima di aver consultato il medico. Nei casi più seri, è indispensabile andare subito al Pronto Soccorso e non usare né oli né garze non sterili.

In caso di scossa elettrica

Può succedere che il bambino infili un oggetto nella presa oppure faccia cadere un apparecchio nell’acqua, rischiando di prendere la scossa; innanzi tutto frenate l’istinto di correre a staccare il bambino, in quanto il corpo umano è un conduttore di elettricità e correreste il rischio di rimanere folgorati in due.

maternità figli

Esiste un modo giusto per essere mamma?

mamma-e-figlioMentre pensavo a quale argomento proporvi in questa calda giornata di giugno,mi è venuto in mente che oggi avrei voluto aprire un piccolo dibattito con voi. Cosa significa essere madri? Esiste un modo migliore per esserlo? Ci sono buone madri e madri cattive? Questa riflessione nella mia testa si è maturata nel corso di questi splendidi mesi trascorsi nella redazione di Tuttomamma ed anche rispetto a ciò che ho letto e discusso con voi sulla nostra fan page di Facebook.

Il consumo di pesce in gravidanza aiuta lo sviluppo del feto

Mangiare pesce in gravidanza è un vero
toccasana per la salute del feto. E’ quanto
affermano alcuni nutrizionisti inglesi, secondo
cui inserire il pesce nella dieta in gravidanza
favorirebbe il corretto sviluppo intrauterino ddel
feto. Nello specifico, una ricerca realizzata dal
dott. Jack Winkler della London Metropolitan
University ha evidenziato che il consumo di
pesce da parte delle donne incinte aiuta lo
sviluppo cerebrale del feto e lo protegge da
malattie neurologiche. Questo grazie ai famosi
acidi grassi Omega-3 di cui il pesce è ricco. Gli
Omega-3, infatti, sono indispensabili, tra l’altro,
per la formazione e il mantenimento delle
membrane cellulari dei neuroni, la produzione e
il controllo ormonale e per l’elesticità delle pareti
delle arterie. Dall’analisi dei ricercatori inglesi è
emerso che i figli delle donne che in gravidanza
hanno mangiato più pesce hanno sviluppato
capacità, motorie e di socializzazione più
avanzate. Un maggior apporto di acidi grassi
Omega-3 aiuterebbe, inoltre, a prevenire nel
bambino patologie cardiovascolari, neurologiche,
psichiatriche e del comportamento come la
dislessia, il disturbo bipolare e la Sindrome da
deficit di attenzione e iperattività (ADHD). I
nutrizionisti inglesi raccomandano, quindi, il
consumo di due porzioni di pesce alla settimana
per contribuire allo sviluppo cerebrale del feto.
Ovviamente, bisogna sempre prestare
attenzione alla qualità e alla cottura del pesce,
preferendo quello fresco e ben cotto e in
particolare il pesce azzurro (aringhe, sardine,
sgombro, etc..), ricco di ferro, zinco e selenio.
Le donne incinte devono evitare il pesce fritto,
quello in scatola, quello affumicato e quello
crudo: niente Sashimi, Sushi, Surimi e molluschi.
E’ consigliabile, infine, consultare sempre il
proprio medico per eventuali dubbi in proposito.
mangiare-pesce
Mangiare pesce in gravidanza è un vero  toccasana per la salute del feto. E’ quanto affermano alcuni nutrizionisti inglesi, secondo cui inserire adeguate quantità di pesce nella dieta in gravidanza  favorirebbe il corretto sviluppo intrauterino del  feto. Nello specifico, una ricerca realizzata dal dott. Jack Winkler della London Metropolitan University ha evidenziato che il consumo di  pesce da parte delle donne incinte aiuta notevolmente lo  sviluppo cerebrale del feto e lo protegge da malattie neurologiche. Questo grazie ai famosi acidi grassi Omega-3 di cui il pesce è molto ricco. Gli  Omega-3, infatti, sono indispensabili, tra l’altro, per la formazione e il mantenimento delle  membrane cellulari dei neuroni, la produzione e  il controllo ormonale e per l’elesticità delle pareti delle arterie.

Mutazioni genetiche del sangue, trombofilia e gravidanza

panciaProblemi di coagulazione del sangue e gravidanza possono convivere?

Molte donne che provano ad avere figli si ritrovano a fronteggiare realtà sconfortanti come aborti ricorrenti e apparentemente senza motivo, altre magari hanno il primo figlio senza problemi e poi si ritrovano a combattere anni nel tentativo di portare avanti una seconda gravidanza senza però avere successo. In entrambi casi bisogna essere fortunate ed affidarsi a ginecologi esperti, che siano in grado di porsi le giuste domande e prescrivere le analisi idonee.

Quali possono essere le problematiche di coagulazione del sangue causa di aborti ricorrenti?

Frequentemente la causa di questi aborti ricorrenti può essere ricondotta a problematiche relative alla coagulazione del sangue che aumentano il rischio di trombosi venosa, queste alterazioni sono genetiche e a volte non si manifestano con dei sintomi precisi tanto da stupire quando poi vengono diagnosticate. I più comuni difetti genetici sono le mutazioni del fattore V (fattore V di Leiden) e della protrombina, le carenze di antitrombina III, proteina C e proteina S e l’aumento dell’omocisteina. Alcune di queste mutazioni sono molto diffuse come ad esempio il fattore V di Leiden e la protrombina, se dunque la storia clinica personale e famigliare suggerisce la possibilità dell’esistenza di tali difetti ereditari è bene che si facciano delle ricerche prima di iniziare a tentare una gravidanza.