Insegnare al bambino a lavarsi e vestirsi da solo

bambino lavarsi vestirsi solo

Ad una certa età il bambino dovrà pur cominciare a prendersi cura di se stesso: alcuni bambini si mostrano autonomi sin dai due-tre anni insistendo per fare da soli al momento di lavare il viso e i dentini o mettere le scarpe, altri invece ci mettono più tempo a manifestare gli stessi desideri oppure non li manifestano affatto continuando anzi a fare i capricci anche quando è la mamma a prepararli.

Se il bambino è già in grado di vestirsi da solo, il che avviene intorno ai cinque-sei anni, ma si rifiuta di farlo, insistete perchè provi; aiutatelo lasciando che indossi abiti pratici da infilare e fategli i complimenti se riesce in fretta. Questo naturalmente non significa che dovrete sgridarlo se non è capace di fare tutto da sè, ma offritevi di aiutarlo solo se è lui a chiederlo. Se il bambino è più piccolo e siete voi a doverlo vestire ma fa i capricci, non buttattela sul ridere. Prendetelo di peso e vestitelo senza parlargli e senza ridere in modo che capisca che vestirsi non è un gioco e che bisogna collaborare.

Il sorriso del bambino: uno stupefacente naturale per la mamma

sorriso

Si sa che non c’è cosa più bella per la mamma, ma anche per il papà, di vedere il proprio bambino sorridere ed essere felice. Oltre alle ovvie ragioni affettive, alla base di questa sensazione di benessere ci sono ragioni biochimiche. A dimostrarlo è una ricerca scientifica realizzata dai medici dell’ospedale pediatrico del Texas e dai neuroscienziati del Baylor College of Medicine di Houston in Texas. Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista Pediatrics, il sorriso dei bambini attiverebbe nel cervello delle mamme alcune aree neuronali legate al piacere. Nello specifico, il sorriso del bebè stimolerebbe la produzione di serotonina e dopamina, neurotrasmettitori che regolano l’umore, conferendo alla mamma allegria e felicità.

Bisogna dare da bere ai neonati?

bambino bere acqua

Uno dei dubbi più frequenti che assillano le neo-mamme riguarda il dare da bere ai propri piccoli. Molte mamme, infatti, si chiedono se anche i neonati hanno sete e quando bisogna iniziare a dar loro da bere acqua. L’organismo dei neonati è costituito in gran parte, ben il 75%, da acqua. Per questo il loro fabbisogno di liquidi è piuttosto elevato e cambia a seconda del tipo di allattamento scelto dalla mamma. Se il neonato è allattato al seno, soprattutto nei primi sei mesi, è in grado di trarre dal latte materno tutti i liquidi necessari, compresa l’acqua. Il latte materno, infatti, contiene più dell’85% di acqua e grazie ad esso il neonato riesce a soddisfare la sua sete sia d’estate che d’inverno. Se la mamma non allatta al seno, invece, può essere necessario somministrare al bambino piccole quantità di acqua.

Il rispetto in famiglia, come insegnarlo al bambino

bambini che disturbano

Anche se la loro tenera età giustifica alcuni comportamenti “assillanti”, questo non significa che ai bambini debba essere permesso di interagire con gli adulti, mamma e papà per primi, nel modo che preferiscono. Alcuni atteggiamenti del bimbo vanno infatti arginati sia per evitare di “perdere il controllo” su di lui/lei, che per cominciare a trasmettergli la fondamentale nozione di “rispetto dell’altro”.

Quanto detto vale sia quando il bambino interrompe continuamente le vostre conversazioni telefoniche che quando chiede costantemente l’attenzione e la presenza della mamma. Vediamo quindi, caso per caso, qual è l’atteggiamento che è più opportuno adottare perchè il rapporto tra il bambino e la famiglia scorra il più serenamente possibile gettando, per altro, le basi per una personalità adulta più autonoma ed equilibrata.

Mi sembra però doveroso premettere che i consigli pratici che seguono, così come quelli che vi abbiamo già dato a proposito di comportamenti aggressivi e dannosi e di rispetto delle regole sociali, per essere efficaci richiedono molta fermezza sia da parte di mamma che da parte di papà; in altre parole, siate coerenti e non cedete.

Il cortisone: cos’è e a cosa serve

cortisone-bambiniChe cos’è il cortisone e come agisce?

Il cortisone è il più potente antiinfiammatorio a disposizione della medicina. Il cortisone serve alla cura di moltissime malattie, ma principalmente viene usato nella stragrande maggioranza delle patologie respiratorie. Il cortisone in commercio non altro che la copia di un ormone già prodotto dal nostro corpo chiamato cortisolo. In pratica, e detto in parole comprensibili a tutti e non in medichese, il cortisone è in grado di penetrare nelle cellule riducendo la produzione delle molecole che causano le infiammazioni.

Omeopatia per bambini: un piccolo pronto soccorso estivo

omeopatia

Con l’arrivo dell’estate aumentano le occasioni per i bambini di stare all’aperto e con esse anche i rischi di piccoli inconvenienti come cadute, scottature e punture di insetto. Un valido aiuto a questi incidenti può arrivare dalla medicina naturale. L’omeopatia, infatti, può rappresentare una soluzione efficace per la cura di piccoli disturbi legati alla salute del bambino. Questo grazie, soprattutto, all’impiego di sostanze naturali, alla conseguente mancanza di effetti collaterali e alla possibilità di abbinare l’omeopatia ad altre cure. E’, comunque, sempre opportuno rivolgersi al pediatra prima di acquistare e somministrare al proprio bambino i farmaci alternativi. I medicinali omeopatici si presentano principalmente sotto forma di piccoli granuli da somministrare circa 15-20 minuti prima o dopo i pasti. I granuli, anche nei bambini al di sopra dell’anno e mezzo di età, possono essere sciolti lentamente in bocca mentre per i più piccoli è preferibile discioglierli in acqua. Per i neonati, invece, la mamma può sciogliere i granuli nel biberon e somministrarli al bimbo ogni mezz’ora.

La donna è in grado di selezionare gli spermatozoi

spermatozoi-selezioneOggi navigando in rete ho trovato una notizia che mi ha davvero incuriosito, molte volte abbiamo affrontato il tema dell’infertilità, parlando di cause attribuibili alla donna e di altre invece imputabili all’uomo ma mai avrei potuto pensare che alla base di un mancato concepimento potesse esserci una incompatibilità femminile con lo sperma maschile.

E’ come se il corpo della donna fosse in grado di selezionare gli spermatozoi più giusti per completare la fecondazione, impedendo a quelli ritenuti poco affidabili di raggiungere l’uovo e dare la vita. Questi in poche parole sono i risultati di una ricerca condotta dall’Università di Adelaide in Australia.

Perineo: l’importanza di preservarlo prima e durante il parto

perineo

Il pavimento pelvico, detto anche perineo o diaframma pelvico, è lo strato muscolare che circonda l’uretra, la vagina e l’ano. E’ un muscolo a tre strati, a forma di imbuto, situato nel bacino. Il perineo è indispensabile per tenere nella giusta posizione i muscoli addominali, per sostenere gli organi interni e per controllare la fuoriuscita di urina e feci. Durante la gravidanza, inoltre, il pavimento pelvico contiene il feto e rimane chiuso per permettere la crescita del bambino. Al momento del parto, il perineo si distende per orientare e dirigere la testa del bambino fino ad aprirsi al momento della nascita. E’ opinione diffusa che durante il parto il pavimento pelvico si laceri inevitabilmente, tant’è che in moltissimi ospedali viene praticato un taglio al perineo (episiotomia) che eviterebbe danni peggiori. Quello che molte donne non sanno, spesso a causa di una cattiva informazione, è che è possibile partorire mantenendo il proprio perineo integro e che la causa più comune di lesioni perineali è proprio l’episiotomia.

Rispetto delle regole sociali, come insegnarlo al bambino

Tutti quanti noi abbiamo dovuto imparare sin da piccoli il rispetto delle regole sociali e adesso che siamo diventati genitori dobbiamo insegnare ai nostri figli il medesimo rispetto, ferme restando le opportune deroghe che la loro tenera età ci impone. Sin da piccolissimo il bambino deve però imparare che ci sono comportamenti che assolutamente non vanno attuati nè in pubblico, nè in privato come sputare, rubare, dire le bugie, prendere oggetti nei negozi o fare i capricci nei negozi o al ristorante (laddove questi coincidano con strepiti e urla).

Anche se questo può richiedere da parte nostra grande severità, è fondamentale armarsi di pazienza e fermezza e far capire molto chiaramente al bambino cosa può fare e cosa no spiegandogli chiaramente il perchè del nostro divieto.

Evitare che il bambino faccia danni, consigli pratici

bambino salta su letto

Molto spesso l’arrivo di un bambino coincide con un ripensamento radicale dell’arredo di casa; questo non solo perchè bisogna far posto a fasciatoio, culla, box, bagnetto, girello e giocattoli ma anche perchè il più delle volte ci tocca spostare o far sparire oggetti e suppellettili che il bambino può danneggiare rischiando per altro di farsi molto male. In altri casi invece non possiamo togliere dalla circolazione l’oggetto che mette in pericolo l’incolumità del nostro piccolo guerriero (non possiamo certo rinunciare al nostro letto per evitare che ci salti sopra!) ma dobbiamo comunque fare in modo che i comportamenti dannosi siamo molto limitati.

Vediamo quindi alcuni utili consigli per evitare che il piccolo faccia danni in casa:

Cosa fare se il bambino tocca oggetti “vietati”

Anche se l’idea non ci piace, è opportuno spostare gli oggetti delicati (come i vasi di cristallo) in luoghi della casa in cui il bambino non possa raggiungerli. In generale però vietiamogli espressamente di toccare ciò che non possiamo spostare e se disobbedisce mettiamolo in castigo.

Post-partum: la ripresa delle mestruazioni

mestruazioni

Durante il periodo successivo al parto, il cosiddetto puerperio, la donna attraversa un’importantissima fase in cui tutte le sue funzioni vengono ripristinate e il corpo torna piano piano agli equilibri pre-gravidanza. Nei nove mesi di gestazione, le dimensioni dell’utero nella donna aumentano di circa 50 volte per rientrare nella norma proprio nella fase di ripristino successiva al parto. Questa regolarizzazione è caratterizzata da perdite simili alle mestruazioni e da forti contrazioni uterine (morsi uterini). La comparsa di queste perdite, però, non deve essere confusa con la ripresa delle mestruazioni. Si tratta infatti dei lochi, frammenti di rivestimento uterino e sangue che vengono espulsi dall’utero. La prima vera mestruazione dopo la nascita del bambino, detta capoparto, compare, infatti, nelle donne che non allattano solo dopo circa 40 giorni dal parto.

Consigli pratici per calmare i bambini aggressivi

bambini aggressivi

E’ piuttosto comune che nonostante tutti gli sforzi di mamma e papà alcuni bambini mettano in atto comportamenti aggressivi, di natura fisica o verbale verso se stessi o gli altri. Se nei primi tre anni di vita, o meglio nel corso del terzo anno, accade spesso che il piccolo davanti a un rimprovero o a un divieto urli, picchi e così via, in età scolare può capitare invece che il bambino picchi i compagni, rubi loro i giochi o li prenda in giro.

Mentre nel primo caso, il bambino piccolo che reagisce furiosamente a un rimprovero, la cosa può dipendere dalla sua fisiologica incapacità a gestire emozioni come la rabbia, incapacità cui i genitori devono “rimediare” con un atteggiamento rassicurante e contenitivo che non ricalchi assolutamente quello del bambino, nel secondo è opportuno ricorrere a veri e propri interventi educativi dando il buon esempio o spiegando che alcune cose non vanno fatte e perchè.

Togliere il pannolino, piccoli consigli

pannolino-vasinoMolti mamme con l’estate provano a togliere il pannolino ai propri piccoli, effettivamente il periodo estivo è particolarmente adatto all’impresa ma è bene non accanirsi sui bambini se si capisce che ancora non è arrivato il momento giusto. In realtà non è che sia proprio facile questo famoso spannolinamento, soprattutto quando magari ci si trova in spiaggia e il bimbo fa la pipì e la pupù ovunque.

Nella mia esperienza ho tolto il pannolino ai miei due figli in periodi dell’anno diversi, il maschio d’estate e la femmina in autunno per questo le cose sono accadute in modo diverso.

Arriva l’estate: come cambia l’alimentazione del bambino

frutta-per-bambini

Con l’arrivo della bella stagione è possibile che le mamme notino un cambiamento nel modo di mangiare dei propri bambini. Con il caldo, infatti, i bimbi tendono a diventare inappetenti. Questo perchè, durante l’estate, l’organismo ha esigenze diverse rispetto a quelle del periodo invernale e il metabolismo tende a cambiare. Con il caldo, l’organismo fa meno fatica a mantenere costante la temperatura corporea e di conseguenza brucia meno energia. Per questo il corpo ha bisogno di una quantità minore di calorie e i bambini, ascoltando il proprio organismo, mangiano di meno.