Tra le malattie più rare e drammatiche c’è la sindrome di Angelman, che colpisce un bambino su 15mila impedendogli di comunicare con la parola. Il sintomo più evidente? Il sorriso. Quell’espressione di gioia, di serenità, di voglia di esprimere quello che si prova per pochissimi e sfortunati bambini è invece il manifesto del loro disagio, di una bruttissima malattia. Questi piccoli, nel Lazio, non godono di un protocollo diagnostico e riabilitativo specifico. Da qui l’appello dell’Associazione Or.Sa e della Fondazione Santa Lucia: “Serve un’azione decisa della Regione, ma anche del Servizio sanitario nazionale”.
