Torniamo a parlare di metodi contraccettivi; dopo avervi illustrato le principali caratteristiche delle pillole anticoncezionali ed illustrato anche i difetti relative ad alcune delle ultime pillole anticoncezionali oggi voglio parlarvi di quello che forse diventerà “il contraccettivo del futuro”. Si tratta sì di una novità ma solamente in parte; infatti, la scoperta che riguarda l’ormone GnIH che è stato individuato 10 anni fa negli uccelli si è osservato essere presente anche nell’uomo.
Questo ormone si caratterizza per la capacità
di inibire l’ormone gonadotropina agendo come opposto. La gonadotropina, infatti, rilascia un ormone, il GnRH, importante per la riproduzione
In questo modo potrebbe quindi inibire la funzione riproduttiva. I neuro scienziati dell’Università della California a Berkeley (Usa) coordinati dal dr. Takayoshi Ubuka, hanno dichiarato che
identificare l’ormone inibitorio negli esseri umani ci costringe a rivedere la nostra comprensione del meccanismo di controllo della riproduzione umana. Ci auguriamo che questo stimolerà studi clinici su persone con pubertà precoce o in materia di contraccezione
Si pensa infatti che il GnIH infatti potrebbe anche essere un regolatore chiave per quello che riguarda la pubertà.
Non solo. Infatti, come si sa gli ormoni riproduttivi spesso promuovono la crescita delle cellule tumorali e secondo gli scienziati, questo ormone potrebbe anche funzionare come un agente anti-cancro. Ovviamente i ricercatori continueranno ad approfondire questa scoperta su come il GnIH agisca negli esseri umani così come negli altri animali.
Via| La Stampa