Quante volte avete portato il bambino al pronto soccorso? Purtroppo, quando sono piccolini e la febbre sale altissima o si ammalano nel weekend e non c’è un pediatra di riferimento disponibile, i genitori si recano al pronto soccorso. È un atteggiamento assolutamente normale. Non è corretto, questo è vero, ma bisogna anche capire che oggi una mamma o un papà non sanno proprio a chi rivolgersi. Il medico di base del bambino esce rarissimamente. Sul tema c’è una brutta notizia: i famosi ps non sono a prova di bimbo nella maggior parte dei casi.
Il 38 percento dei pronto soccorso degli ospedali italiani non ha la possibilità di fornire assistenza pediatrica d’emergenza ai bambini perché sprovvisti di una guardia che svolge attività diretta o indiretta per il pronto soccorso. Il dato emerge da un’indagine condotta in occasione del venticinquesimo anniversario dalla nascita della Società italiana di Medicina, di Emergenza e Urgenza pediatrica (Simeup) in 188 ospedali italiani per verificare l’organizzazione dell’assistenza in emergenza-urgenza ai bambini. Il presidente della Simeup Riccardo Lubrano ha commentato:
“Il triage, che rappresenta una delle fasi più delicate dell’assistenza dell’emergenza, è affidato molto spesso a personale del pronto soccorso generale (78 per cento dei casi) e non a quello pediatrico. Il bambino necessita invece di un approccio pediatrico costante e, solo quando questo non è possibile si dovrebbe far ricorso a personale non specializzato”.
Dall’indagine, continua Lubrano, emerge inoltre che solo 1/3 delle strutture esaminate può fornire assistenza semi intensiva pediatrica.Infine, qui ci sono tutti i consigli per portare i bambini a pronto soccorso al momento giusto. Sbagliare la situazione vuol dire intasare questi servizi con situazioni che potrebbero essere gestite a casa e non solo, esporre il bambino a un’infezione in più. non ne vale veramente la pena e potremmo complicare una situazione altrimenti facile.
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