Gli oli essenziali altro non sono che prodotti ottenuti dall’estrazione di materiale vegetale aromatico, ovvero miscele di sostanze aromatiche prodotte da diversi tipi di piante e presenti all’interno delle loro foglie, dei rami o ancora nei semi. Nonostante questo, essendo gli oli essenziali miscele abbastanza complesse e concentrate di sostanze chimiche, sarà bene utilizzarle sotto la supervisione del medico, specie in gravidanza. La funzione di ogni olio essenziale varia in base al tipo di pianta utilizzata. Durante il periodo gestazionale dunque potenzialmente nocivi potrebbero risultare alcuni oli essenziali in quanto contenenti delle sostanze chimiche che, attraversando la placenta, potrebbero giungere fino al feto, compromettendone la salute o portando al rischio di possibili aborti.
E’ vero che si tratti di un rischio teorico, ma soprattutto durante i primi tre mesi di gravidanza, è severamente vietato l’utilizzo della maggioranza degli oli essenziali. Anche nel caso in cui si decida per l’allattamento al seno sono da mettere in atto le stesse precauzioni in quanto questi ultimi passano attraverso il latte materno. Gli oli da evitare durante il periodo gestazionale sono quello ricavato dal basilico, dal finocchio, dalla noce moscata, dal cipresso, dalla maggiorana, dal rosmarino, dalla canfora, dalla cannella, dalla salvia, dal timo e dall’origano. Tra quelli permessi, invece ci sono quelli che non contengano al loro interno alcuna molecola tossica che potrebbe mettere a rischio la salute del bambino così come quella della madre: da annoverare quello di bergamotto, cardamone, limone, rosa, arancio, mirra amara, ginepro, lavanda nera, maggiorana, matricaria camomilla, timo al tujanolo, verbena citriodora.
Fatta questa doverosa premessa, e sotto il controllo del medio, gli oli essenziali possono apportare diversi benefici durante la dolce attesa, come ad esempio dare sollievo per quanto riguarda le nausee, combattere l’insonnia, contro l’insorgenza della depressione post partum ed infine addirittura per favorirlo.
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