La gravidanza è un periodo durante il quale il corpo e l’organismo sotto soggetti a cambiamenti sostanziali, queste trasformazioni portano inevitabilmente con se disturbi e malesseri che in condizioni normali potrebbero essere sedati con i farmaci; abbiamo già parlato delle conseguenze dell’uso di farmaci in gravidanza e del fatto che vanno assunti previo consiglio medico, oggi, quindi, affronteremo il tema delle cure fitoterapiche.
Se in condizioni normali ricorrere ai rimedi naturali e alla fitoterapia può essere un bene, durante la gravidanza non sempre lo è, e per questo, è sempre meglio ricorrervi dopo aver interpellato il medico o il ginecologo; questo è valido anche per le semplici tisane, basti pensare che ci sono piante come il rosmarino e l’anice che contengono dei principi essenziali che possono far male al feto.
Fate attenzione anche all’uso degli oli essenziali, sia per uso esterno che interno; in realtà questo argomento è molto dibattuto dagli esperti, sia su quali di essi dovrebbero essere banditi, sia dal periodo della gestazione durante il quale potrebbero essere assunti o meno; in via di principio, non devono essere assunti per tutta la durata della gravidanza gli oli essenziali di basilico, cipresso, finocchio, issopo, maggiorana, rosmarino, salvia e timo.
In ogni caso, è sempre meglio consultare il proprio medico per evitare spiacevoli conseguenze, soprattutto quando c’è di mezzo la salute della mamma e del bambino. Esistono comunque degli oli che in gravidanza sono utili, come ad esempio il classico olio d’oliva e l’olio alla celendula che applicati su pancia, fianchi e glutei, aiutano a combattere le smagliature.
2 commenti su “L’uso degli oli essenziali in gravidanza”