Quando il bambino è nella pancia della mamma non solo inizia a sviluppare un suo gusto personale, ma anche l’olfatto. Sembra una cosa incredibile, ma il corpo umano è una macchina straordinaria e durante la gravidanza le donne possono toccare con mano questo miracolo. A raccontare questa novità è uno studio della Colorado University pubblicato sulla rivista Proceedings of The Royal Society B.
Tutto dipende dalla dieta della mamma che con i suoi gusti e ovviamente le sue scelte alimentari influisce sulla cultura del cibo e quindi dell’olfatto che avrà il suo piccolo. I ricercatori, dopo aver condotto una serie di esperimenti sui topolini, hanno scoperto il motivo di questa influenza: tutto sembra dipendere dal fatto che l’esposizione a certi odori innesca il funzionamento dei glomeruli, ovvero di alcune strutture che si trovano nel bulbo olfattivo e trasmettono messaggi sull’odore dal naso al cervello.
L’odore cui il bimbo è più esposto è quello della mamma, ovviamente. Ecco perché i bimbi riescono a riconoscerla proprio sentendone il profumo. Nello stesso modo imparano a riconoscere altri odori e, durante la gestazione, un costante stimolo olfattivo viene classificato e archiviato nel “database” del gusto del feto.
Per farvi un esempio il profumo del caffè o della cioccolata, la torta che cuoce nel forno o il profumo del bagnoschiuma che usa sempre la mamma. Per non parlare degli alimenti consumati. Seppur piccoli gesti influenzano il bimbo che sta dentro di voi. E può sembrare sciocco, ma è anche in base a questo che un bimbo reagisce in modo più positivo o meno a un cibo o a un odore.