Abbiamo parlato spesso di obesità infantile, oggi torniamo a trattare l’argomento analizzando dal punto di vista delle conseguenze; una delle possibili malattie che un bambino obeso potrà sviluppare da grande è quella del diabete; il diabete è
una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina.
Esistono dei fattori ereditari, ovvero dei geni che potrebbero far insorgere la malattia, ma il figlio di genitori diabetici che però segue una corretta alimentazione e uno stile di vita adeguato potrebbe sviluppare il diabete solo dopo i 60-70 anni, mentre se è sedentario e mangia male i tempi si anticipano e anche di molto.
Un bambino o un ragazzino obeso, in mancanza di cambiamenti sostanziali nello stile di vita rischia di rimanere obeso anche da adulto e di sviluppare molto prima le malattie legate all’obesità, come diabete, ictus e infarti. È necessario, quindi, monitorare il peso del bambino fin da piccolo.
Un buon metodo è misurare, con il metro da sarta, l’altezza e il giro vita del bambino; se il giro vita supera la metà dell’altezza, vuol dire che qualcosa non va; ogni centimetro in più è indice di un peso non idoneo al bambino.
Se il bambino è fuori peso forma, la prima cosa da fare è cambiare lo stile alimentare di tutta la famiglia, introducendo nell’alimentazione di tutti 5 porzioni di frutta e verdura e riducendo i salumi, le carni, i latticini e i dolci; alcuni cibi, inoltre, andrebbero proprio eliminati, come le patatine fritte, le merendine confezionate e i le bevande zuccherate.
Le porzioni devono essere moderate, soprattutto se il bambino attraversa la prima infanzia; l’organismo è regolato da un meccanismo che fa scattare l’appetito e il senso di sazietà, che però si può rompere se si dà troppo da mangiare al bambino. In caso di bambini obesi, il meccanismo delle sazietà deve essere rieducato riducendo le porzioni e allungando la durata del pasto.
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