Nuovo esame in gravidanza per diagnosticare la sindrome del QT lungo

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ecocardiogramma

L’ecografia morfologica, che si fa intorno al quinto mese di gravidanza, è un esame molto preciso per verificare la crescita del bambino nel dettaglio. Il ginecologo analizza lo sviluppo del feto e dei suoi organi in base all’età gestazionale. Ogni tanto può sfuggire qualcosa: spesso il piccolino non è posizionato bene. Per la sicurezza della mamma, ci sono ottime notizie. Presto potrebbe essere in uso un nuovo strumento in grado di verificare le aritmie cardiache pericolose già nell’utero della mamma.

Si chiama magnetocardiogramma (uno strumento che si poggia sulla pancia della gestante) e serve per ascoltare l’attività del cuore del feto. Questo strumento permette di individuare aritmie come la cosiddetta sindrome del QT lungo già nel feto. Questa scoperta è avvenuta grazie alla ricerca di Ronald Wakai della University of Wisconsin School of Medicine and Public Health a Madison.

Che cos’è la sindrome del QT lungo? Alcune mamme avranno purtroppo bambini con questo disturbo o forse tra voi lettori ci sarà qualcuno che deve fare i conti con quella che possiamo considerare una piccola malformazione cardiaca e che però è responsabile del 10% dei casi di morte in culla, di bebè nati morti o di bambini morti improvvisamente da piccoli. È rara, perché colpisce circa 2000 nati.

Considerate che questa aritmia ha una certa familiarità, può essere quindi sia presente in due fratelli o in parenti. È molto importante quindi prima di tutto conoscere la storia della propria famiglia, poi verificare la salute del bimbo in base anche a questo.  Scoprire il QT lungo in fase prenatale vuol dire evitare o comunque monitorare eventuali parti pretermine.

Il magnetocardiogramma è ancora in fase di ottimizzazione perché ha un margine di errore abbastanza elevato, anche se i primi risultati hanno dimostrato il valore di questo prodotto: è stato diagnosticato questo disturbo in 21 casi, su 30 gestanti con casi di aritmie in famiglia (o casi di morte in culla o morte improvvisa) coinvolte nella ricerca.

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