Il ruolo dei nonni nella vita dei neonati è diventato così importante che gli esperti stanno pensando ad un corso di aggiornamento tutto per loro. Eh si perchè i nonni baby sitter, patrimonio dei genitori che hanno la fortuna di poter contare su di loro, a volte sbagliano. Non perchè non siano più in grado di badare a un bambino o non ricordino come si fa ma semplicemente perchè la medicina ha fatto tantissimi progressi negli ultimi trenta-quaranta anni dei quali non sempre sono al corrente.
A stabilirlo una ricerca dell’università dell’Alabama presentata al meeting della American Academy of Pediatrics sugli sbagli più comuni commessi dai nonni che si occupano a tempo pieno dei nipoti, individuati attraverso un questionario di quindici domande. Dai dati raccolti è emerso, ad esempio, che solo meno della metà degli intervistati alla domanda “Qual è la posizione giusta per far dormire il neonato” ha risposto “sulla schiena”, ovvero quella attualmente raccomandata dai pediatri per diminuire il rischio di morte in culla.
Analogamente la gran parte dei nonni ritiene largamente accettabile che dentro la culla alberghino insieme al bimbo orsacchiotti e peluche vari, abitudine questa bocciata dai pediatri perchè aumenta il rischio di soffocamento. Bocciato dagli esperti anche il girello, causa di incidenti domestici e colpevole di rallentare lo sviluppo motorio del piccolo; strumento che il 74 per cento dei nonni ritiene utile.
I nonni insomma andrebbero meglio informati e di questo sono perfettamente consapevoli anche i pediatri italiani. A dirlo è il dottor Giuseppe Mele della Federazione Italiana Medici Pediatri che, insieme a Federanziani, sta lavorando alla creazione di veri e propri corsi di aggiornamento per nonni. Iniziativa lodevolissima soprattutto se si condidera che nel nostro paese sono sette milioni i bambini affidati alle loro cure.
E loro, i nonni, cosa ne pensano? Sono d’accordo perchè sanno bene che le regole sono cambiate e che è importante adeguarsi, soprattutto quando si ha un ruolo così fondamentale.
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