I neonati durante i primissimi mesi di vita, sono, per tutta una serie di fattori quali ad esempio la pelle più sottile ed il fatto di non essere ancora in grado di manifestare il bisogno di bere, più facilmente soggetti alla disidratazione. Quest’ultima, anche se non è visibile come molti altri malesseri, può risultare pericolosa per la salute di bimbi così piccoli. Per questo motivo sarà bene prestare particolare attenzione a tutti i segnali, più o meno espliciti, che i neonati ci trasmettono. Ecco quali sono i sintomi della disidratazione dei neonati.
I principali e più comuni sintomi della disidratazione dei neonati sono l’eccessiva sonnolenza o al contrario irrequietudine, le mucose secche ed il pannolino troppo spesso asciutto. Questi i campanelli di allarme che dovrebbero mettere in allerta i genitori e indurli a verificare se effettivamente il proprio bimbo sia disidratato. Anche la pelle secca, la bocca e la lingua asciutte e gli occhi scavati possono fare pensare ad uno stato di disidratazione. I sintomi che denotano, invece, una situazione ben più grave, sono l’avvallamento della fontanella anteriore e l’aumento, seppur leggero, della temperatura corporea.
E’ opportuno ricordare come in estate il problema sia molto amplificato a causa delle alte temperature. Sarà bene verificare costantemente che il piccolo abbia ricevuto il giusto apporto idrico. Non dovrà essere esposto direttamente al sole, ne essere lasciato in luoghi chiusi, poco ventilati in presenza di temperature elevate. Accertate, ancora, che urini regolarmente. Non sarà necessario, invece, dargli acqua in più: il latte della mamma o quello artificiale basta da solo al piccolo. Dopo i primi 5 mesi di vita, invece, in concomitanza o dopo lo svezzamento, potrete dargli da bere dell’acqua ogni tanto, ma alla giusta temperatura e sempre naturale.
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