In molte occasioni abbiamo parlato di allattamento al seno e dei benefici del latte materno nei primi mesi di vita del bambino. Oggi concentriamo sul neonato prematuro, perché è stata presentata una nuova ricerca durante il convegno sulla lattazione e sull’allattamento al seno organizzato da Medela a Madrid, attualmente in corso. Come sapete, la salute dei piccolini è minaccia da diversi fattori e il latte materno previene moltissime complicanze (dall’enterocolite necrotizzante alle malattie polmonari croniche, dalla crescita insufficiente al ritardo dello sviluppo neurocognitivo). Non è solo un nutrimento, per loro diventa una terapia preventiva.
La dottoressa Paula Maier nella sua ricerca ha dimostrato che ogni 10 ml di latte in più somministrato ai neonati nei primi 28 giorni di vita equivalgono a una riduzione di sepsi tardiva del 19%. E non è tutto, fare in modo che il bambino non si ammali o riduca le complicanze è anche un risparmio per la famiglia e soprattutto per l’ospedale. I neonati con sepsi, per esempio, permangono più a lungo nell’unità intensive, hanno maggiori problemi di salute e di sviluppo neurologico a lungo termine.
È ovvio che l’ospedale debba fare fronte al noleggio dei tiralatte e soprattutto all’acquisto dei kit di raccolta, che devono essere esclusivi per ogni mamma. Questo piccolo costo è davvero basso rispetto alla spesa che deve affrontare una famiglia con un piccolo malato. Un altro problema è fare in modo che il personale ospedaliero, sia medico sia paramedico, aiutino la donna nell’approcciarsi al tiralatte per favorire la somministrazione al bambino. Spesso, in questa fase, le neomamme sono un po’ depresse e abbandonate a loro stesse. Hanno bisogno di supporto, sia tecnico – perché usare il tiralatte non è facile – sia psicologico. Quanto latte materno serve al giorno? Il volume minimo dovrebbe essere 100 ml al dì per almeno 20 giorni.
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