Conoscerete tutti la curcuma per averla assaggiata o anche solo averla sentita nominare. Si tratta di una spezia proveniente dall’India dove è particolarmente apprezzata per le sue proprietà curative tanto da essere utilizzata da più di 5000 anni come medicina oltre che come spezia e colorante. Sarebbe ottima per sedare i processi infiammatori all’interno dell’organismo. Se ne parla oggi in quanto protagonista di una ricerca statunitense effettuata recentemente secondo la quale volgerebbe un altro ruolo, fondamentale per quanto riguarda i bambini nati prematuramente.
In particolare, la curcumina, sostanza presente all’interno della curcuma, proteggerebbe i polmoni dei bambini prematuri dai possibili danni, nella maggior parte dei casi mortali, ai quali sarebbero soggetti. La curcumina quindi potrebbe essere utilizzata con successo nella terapia relativa ai neonati prematuri, con funzione polmonare ridotta, bisognosi di terapie forzate di ossigeno e assistenza di ventilatori, che potrebbero provocare complicazioni tanto gravi da portare alla morte. La curcumina proteggerebbe i loro polmoni da queste eventualità, almeno in base a quanto scoperto dai ricercatori del Los Angeles Biomedical Research Institute dell’Harbor-UCLA Medical Center.
I risultati della ricerca in questione, pubblicati su American Journal of Physiology, Lung Cellular and Molecular Physiology, pongono in evidenza come la sostanza fornirebbe un grande aiuto contro la displasia broncopolmonare e l’iperossia, la prima una condizione cronica dei polmoni caratterizzata dalla presenza di cicatrici ed infiammazioni che colpisce i neonati messi in incubatrice al momento della nascita, la seconda dovuta all’ingresso di troppo ossigeno nel corpo attraverso i polmoni nei primi 21 giorni dalla nascita.
Già nota quindi per le sue proprietà antinfiammatorie la curcuma presenta una serie di caratteristiche tali da renderla una spezia speciale. E’ anche un antiossidante ed un antimicrobico, avrebbe delle proprietà antitumorali e adesso si scopre come potrebbe essere utilizzata con successo in terapie non invasive nei neonati prematuri che necessitano di ossigeno-terapia dopo la nascita.
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