Spesso carichiamo i nostri figli di aspettative. Non lo si fa ovviamente con cattiveria o con il desiderio di aggiungere ansia al bambino, è solo un modo per dimostrarsi partecipi della sua vita. E così quando inizia la scuola stiamo attenti a tutto: è bravo in quella materia, mentre è proprio uno zuccone in quell’altra. La matematica è per molti uno scoglio duro. Secondo uno studio dell’Università di Warwick e della Ruhr, University Bochum, pubblicato sulla rivista Journal of Pediatrics, però, se il piccolo non è portato per i numeri potrebbe non essere colpa sua.
I bambini nati prematuri non riescono a sviluppare completamente le capacità analitiche e di calcolo. In alcuni casi, questo problema si trasforma in una patologia, anche detta discalculia. Gli esperti hanno raccolto un campione di più di 922 bambini, tra i 7 e i 9 anni nati prima del tempo. È stato evidente che quelli che hanno più difficoltà con i numeri sono quelli venuti alla luce troppo piccoli, soprattutto in termini di peso, rispetto all’età gestazionale.
In linea di massima, tutti prematuri non hanno un buon rapporto con la matematica, secondo questi ricercatori. Quasi il 40 percento ha dimostrato di avere grosse difficoltà, rispetto al 15 percento dei piccoli nati a termine.
Gli insegnanti dovrebbero essere consapevoli di questo problema e aiutare i bimbi pretermine a sviluppare a pieno le capacità analitiche e di calcolo richieste per il raggiungimento degli obiettivi scolastici.
Ha dichiarato la ricercatrice Julia Jaekel della Ruhr. Insomma, siate un pochino più clementi se il piccolo dimostra una vera e propria allergia alle addizioni e alle sottrazioni, potrebbe non essere colpa sua. Certo, se notate che dietro a questa mancanza di predisposizione c’è solamente un po’ di pigrizia è un altro paio di maniche. Voi avete avuto un’esperienza simile o, care mamme, siete convinte che questo sia l’ennesimo studio farlocco?
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