I Musicanti di Brema è una celebra fiaba tedesca raccolta dai Fratelli Grimm e narra la storia di quattro coraggiosi animali: un asino, un gallo, un gatto e un cane, partiti alla volta di Brema per diventare musicisti. Proprio a Brema sorge una statua in bronzo che ricorda la loro avventura.
C’era una volta un asino, che ormai era vecchio e stanco, e il suo padrone voleva disfarsene. L’asino capì le intenzioni del padrone e partì per Brema: voleva entrare nella banda e vivere facendo musica. Durante il suo cammino incontrò un cane, anche lui avanti con gli anni, e lo invitò ad andare con lui a Brema.
Cammina cammina, incontrarono un gatto, anche lui male in arnese, che ormai preferiva dormire vicino alla stufa anzichè cacciare i topi. “Vieni a Brema con noi a fare il musicante”, gli disse il cane e così i tre proseguirono insieme il viaggio, fino a che si imbatterono in un gallo che strillava a più non posso, perche’ volevano tagliargli la gola.
“Non strillare e vieni con noi”, gli disse l’asino. Arrivò la sera e i quattro decisero di fermarsi a dormire in un bosco. Il gallo era salito su un albero che gli pareva sicuro e vide una casa con una tavola apparecchiata con ogni ben di dio e quattro briganti che mangiavano con appetito. Arrivati vicino alla casa, i quattro decisero di fare un bel concertino: l’asino cominciò a ragliare, il cane ad abbaiare, il gatto a miagolare e il gallo a fare chicchirichì. Poi spalancarono la finestra e si lanciarono nella stanza.
I briganti ebbero talmente tanta paura che fuggirono nel bosco a gambe levate. Uno di loro decise di tornare alla casa per vedere cosa era successo, ma se ne pentì amaramente: il gatto lo graffiò, il cane gli morse una gamba, l’asino gli diede un bel calcione ed il gallo cantò chicchirichì con tutto il fiato che aveva in gola.
Il brigante tornò dai suoi compari per raccontare cosa era successo ma la paura gli fece prendere lucciole per lanterne: raccontò che una strega lo aveva graffiato, un uomo col coltello lo aveva ferito alla gamba e un uomo nero lo aveva aggredito con una bastone, mentre sul tetto il giudice gridava: “Portatemi quel birbante”.
E fu così che i quattro musicanti poterono levarsi la fame prima di riprendere il viaggio per Brema.
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