Il morbillo torna a fare paura in Italia e in Europa. Sono oltre 358 mila i bambini non vaccinati contro il morbillo, parotite e rosolia negli ultimi 5 anni: è come aver ‘perso’ un comune grande pari a Firenze. Questi sono i conti fatti dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) che, in occasione degli Stati Generali della Pediatria, lancia anche nuovamente l’allarme.
Tutte le vaccinazioni, anche quelle obbligatorie per legge, hanno registrato una flessione. La riduzione delle coperture vaccinali, nel corrispondente periodo, ha riguardato 147.456 bambini non immunizzati con un ciclo completo di esavalente (vaccino che comprende polio, difterite, epatite B, tetano, pertosse, Hemophilus influenzae). In questo caso parliamo di un comune grande come Rimini.
Questi numeri mettono l’Italia sulla soglia limiti di sicurezza. Altra criticità sono inoltre le forti differenze nell’accesso all’offerta vaccinale tra i bambini che risiedono in diverse aree territoriali del Paese. A tutt’oggi, sottolinea la Sip, ciascuna regione fa infatti riferimento al proprio calendario vaccinale. Il Presidente SIP Giovanni Corsello ha così commentato:
“L’adozione del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2016- 2018, già approvato dalla Conferenza Stato Regioni, ed al momento al vaglio del Ministero dell’Economia per le verifiche di compatibilità economica, consentirebbe di ridurre inaccettabili disparità che colpiscono il diritto alla salute dei bambini italiani”.
Non si sa ancora quale sia il metodo per colmare il divario. Da una parte c’è il diritto alla salute e dall’altra il diritto allo studio: si era parlato di non ammettere a scuola i bambini non vaccinati, ma ci sono diritti costituzionali da non sottovalutare. Sicuramente bisogna puntare sull’informazione, quella corretta e misurata, senza allarmismi e senza criminalizzare nessuno. Speriamo che i genitori, che qualsiasi scelta facciano agiscono comunque per il bene dei piccoli, si rendano conto di quanto sia importante tutelare la salute dei bimbi, considerato che sono numerose le malattie di ritorno.
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