Ha sollevato un vespaio di polemiche la recente dichiarazione del Ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana: stop al riconoscimento di “bambini concepiti all’estero da parte di coppie dello stesso sesso” visto che la “maternità surrogata è vietata in Italia “anche penalmente” perché non si possono “mercificare bambini e donne”.
Questa la linea espressa ieri dal Ministro in occasione della parla prima audizione della Commissione Affari sociali nel corso del qualche ha messo in evidenza anche la volontà di riformare l’attuale “sistema del welfare” per tutelare le famiglie e le donne che lavorano perché fare figli non possa incidere negativamente sul lavoro e sulla produttività.
Buoni propositi certamente, ma è ovvio che a far discutere sono soprattutto le parole sui figli delle coppie omosessuali.
Si riaccende velocemente lo scontro sulle Famiglie Arcobaleno e la sinistra visto che l’associazione spiega che la legge 40 tutela chiaramente lo “status dei nati qualunque sia il sesso dei genitori” con il rischio concreto che adesso si torni indietro.
E se il ministro dell’Interno Matteo Salvini avalla linea del Ministro della famiglia, ricusando “gameti in vendita ed utero in affitto” e difendendo il diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un papà, il sindaco di Torino, Chiara Appendino, è di avviso opposto spiegando di voler continuare con le registrazioni, orgogliosa che la sua città sia stata la prima città italiana a consentire alle coppie omogenitoriali di vedere il riconoscimento del diritto dei bambini di avere entrambi i genitori. L’intento è di continuare esattamente con la stessa politica continuando a registrare sugli atti di nascita “l’annotazione che attesta il riconoscimento dei bambini da parte di entrambi i genitori dello stesso sesso” come conferma il sindaco intervistato dall’Ansa.
PRIMA ADOZIONE DI UNA BIMBA DI UNA COPPIA LESBICA
photo credits | twitter