È di qualche giorno fa la notizia che la giunta Pisapia, a Milano, ha deliberato in favore del ritorno dei cortili condominiali come luogo di ritrovo e gioco per i bambini. Non appena il consiglio comunale avrà dato approvazione definitiva, quindi, nessun regolamento condominiale potrà più impedire ai bambini di scendere a giocare in cortile.
Nel caso l’assemblea condominiale si opponesse, qualsiasi condomino potrà fare ricorso al Tar, fermo restando ovviamente il rispetto delle ore di quiete, che possono, quelle sì, essere stabilite per regolamento condominiale.
Milano segue dunque l’esempio di Torino in quello che è, allo stesso tempo, un ritorno al passato e un’iniziativa attenta ad alcune esigenze della modernità.
Ritorno al passato perché, ovviamente, la memoria corre ai tempi in cui per trascorrere i pomeriggi si scendeva giù in cortile, ci si incontrava con gli altri bambini del condominio e si giocava insieme, semplicemente: bastava un gessetto per disegnare la campana per terra, una corda per saltare, e sopra a tutti, una palla o un pallone. E, a volte, non c’era neanche bisogno di “accessori” particolari: nascondino, rimpiattino, e mille altri giochi non strutturati che venivano inventati e reinventati a seconda della fantasia e della creatività dei bambini. In un certo senso, molto diverso da quanto avviene di fatto oggi: gli spazi dedicati ai bambini sono spesso parchi gioco attrezzati, tutti uguali, oppure costosi centri a pagamento, dove la mamma deve necessariamente accompagnare il bambino.
L’idea del cortile sotto casa come spazio per giocare è infatti – ecco l’attenzione alla modernità – anche un modo per venire incontro alle mamme che oggi lavorano da casa e che potranno, in questo modo, mandare i figli a giocare in cortile senza necessariamente accompagnarli. E del resto, a proporre la delibera è stata una mamma di tre figli, l’assessore al tempo libero Chiara Bisconti, che nella sua carriera si è spesso occupata di politiche di conciliazione famiglia/lavoro.
Per citare l’assessore:
La giunta ha così voluto riconoscere i bambini come portatori di diritti, affermando il valore del gioco; i bambini, sono stati fino a oggi solo “oggetto di tutela”, ci si è preoccupati solo della loro incolumità, mentre noi vogliamo che sia riconosciuto il loro diritto a essere protagonisti.
L’iniziativa ha senz’altro dei risvolti positivi, soprattutto nell’ottica di favorire la socializzazione tra bambini e il gioco all’aria aperta, anche se non mancano i pareri contrari: primi tra tutti, i condomini che non vogliono essere infastiditi dai rumori, o quelli che temono che gli spazi comuni possano essere danneggiati, fino ad arrivare alle stesse mamme che in ogni caso non lascerebbero i propri figli senza sorveglianza neanche nel cortile sotto casa.
E voi, mamme, che ne pensate di questa iniziativa? Nella città dove abitate, c’è l’abitudine di mandare i bambini a giocare nel cortile condominiale?
Fonte: La Repubblica
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