Il micronido è un asilo nido simile a quello tradizionale soltanto di dimensioni più ridotte, che può accogliere al massimo 10 bambini di un’età compresa tra 0 e 3 anni. I micronidi sono regolamentati dalle Asl di appartenenza che devono valutare, per prima cosa, l’idoneità dei locali nei quali verranno ospitati i bambini, anche se essi sono di meno rispetto a quelli di un nido tradizionale.
I locali che obbligatoriamente dovranno essere presenti nel micronido sono: una stanza dedicata all’accoglienza, la mensa, la sala dei giochi, la sala in cui bambini potranno riposare e due bagni, uno per i bambini e uno per le maestre; requisito indispensabile del micronido è che il personale che il personale che si occupa dei bambini sia in possesso della qualifica di educatore professionista.
Dal punto di vista didattico, i programmi dei micronidi non sono diversi da quelli degli asili nido tradizionali, però i vantaggi di affidare il proprio bimbo ad una struttura del genere sono diversi; innanzi tutto, gli educatori, dovendosi occupare di meno bambini, potranno seguirli con maggiore cura ed attenzione, e poi, essendo di solito gestito in prima persona da chi lo avvia, è in grado di offrire rette molto più competitive rispetto ai classici nidi.
Un aspetto interessante del micronido è la spinta che dà all’imprenditoria personale: infatti, basta avere a disposizione un locale con 6 o 7 stanze abbastanza ampie, per un totale di 100 metri quadri, fare un accordo con un servizio di catering per la mensa, e avere nel proprio organico un paio di educatori o puericultori riconosciuti, che il micronido diventa anche un’attività piuttosto redditizia, oltre che un servizio per le famiglie che non possono permettersi le rette elevate dei nidi privati, o che non sono riuscite ad entrare nelle graduatorie di quelli comunali, che, soprattutto nelle grandi città, offrono un numero di posti troppo limitati rispetto alla bisogno reale.
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