Il metodo Ogino-Knaus è un metodo che veniva un tempo ampiamente utilizzato per individuare i giorni fertili della donna e scegliere quindi astenersi o avere rapporti sessuali a seconda che si desiderasse avere un figlio o evitare una gravidanza indesiderata; come tutti i metodi per sapere si è in ovulazione quindi può essere usato a scopi anticoncezionali.
Tuttavia lo stesso Kyusaku Ogino, il medico giapponese che lo individuò nel 1924 nel corso di studi sulla fertilità della donna, ne sconfessò l’uso a scopi anticoncezionali che fu introdotto qualche anno dopo, nel 1928, dal medico tedesco Hermann Knaus. Il metodo Ogino-Knaus è infatti tutt’altro che affidabile ed è stato ampiamente superato da altri metodi anticoncezionali naturali molto più precisi.
L’utilizzo a scopi contraccettivi di questo metodo si fonda infatti sul presupposto che se una donna ha un ciclo mestruale di 28 giorni e le mestruazioni si verificano circa il 14° giorno dopo l’ovulazione, allora il periodo potenzialmente fertile di questa si colloca tra il 7° e il 18° giorno del ciclo, considerato anche che l’ovulo sopravvive dalle 12 alle 24 ore e che lo spermatozoo mantiene, una volta dentro l’utero, per 3-4 giorni la propria capacità di fecondarlo.
Peccato però che la gran parte di noi donne non abbia un ciclo regolare o abbia un ciclo di durata diversa da quella indicata dai medici che misero a punto il metodo; dettaglio questo che lo rende uno strumento contraccettivo tutt’altro che affidabile con una percentuale di insuccesso, secondo l’indice di Pearl che misura proprio questo valore, pari al 16-30% (mentre avrebbe una certa efficacia nel permettere il riconoscimento della fertilità).
La consapevolezza dei suoi limiti, insieme alla diffusione di metodi naturali ben più efficaci, come il metodo Billings o la misurazione della temperatura basale, ne hanno reso raro l’utilizzo a meno di non essere messo in pratica insieme ai metodi su citati.