Secondo i dati della META (MElanoma TAsk force), l’incidenza del melanoma nel nostro paese è cresciuta in questi ultimi anni a un ritmo superiore a qualsiasi altro tipo di cancro. Incredibile, se si pensa che fino a qualche anno fa era considerato un tumore raro. Per fortuna però anche i tassi di guarigione sono piuttosto alti grazie alle campagne di prevenzione e alla diagnosi precoce. Precoce si, ma non troppo!
Infatti, secondo i dati presentati nei giorni scorsi al Congresso nazionale dell’Intergruppo Melanoma Italiano, la richiesta di controlli sui bambini è spropositata, dal momento che, confermano i dermatologi, il melanoma rimane una patologia molto rara in età pediatrica, mentre, a meno che non ci siano lesioni sospette sulla pelle del bambino, si potrebbe benissimo attendere i 25 anni per i primi controlli.
Lo studio META ha monitorato l’iter per la diagnosi e la cura del melanoma in 120 ospedali italiani. Come afferma il dottor Ignazio Stanganelli, del Centro clinico-sperimentale di Oncologia dermatologica dell’Istituto Tumori di Romagna
Nel 94 per cento delle strutture durante la visita si associa la valutazione a occhio nudo con la dermoscopia o epiluminescenza, una tecnica non invasiva che aumenta l’accuratezza diagnostica, abbassa il rischio di sbagliare o ritardare la diagnosi del melanoma e riduce la possibilità di asportare chirurgicamente nei benigni
Sempre dallo studio è merso che in età pediatrica viene eliminato l’11 per cento dei nevi congeniti considerati pericolosi, mentre l’89 per cento dei bambini dai 6 mesi ai 2 anni viene sottoposto a controlli periodici. Controlli che secondo gli esperti potrebbero essere rallentati.
Fondamentale comunque continuare a seguire le regole arcinote per proteggere la pelle dei bambini dal sole.
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