I maschi prematuri più deboli rispetto alle femmine

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parto-pretermine-bambini-prematuriUna nuova ricerca mette in evidenza l’incidenza del genere sessuale nella prognosi della nascita prematura. Tra i neonati prematuri, cioè venuti alla luce prima della 37esima settimana di gravidanza – i maschi hanno di solito una prognosi più negativa rispetto alle femmine. Questo a grandi linee è il risultato generale di uno studio condotto da Emma Elsmén Steen medico alla Lund University in Svezia, ricerca che ha esplorato la motivazione per la quale il genere maschile può rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie nei prematuri.

In linea generale una nascita pretermine può comportare diversi tipi di complicazioni a breve e a lungo termine come pressione bassa, emorragie cerebrali, insufficienza polmonare ed handicap neurologici e mentali. Ovviamente i rischi di sviluppare queste complicazioni sono più probabili rispetto alla settimana di prematurità, un neonato venuto alla luce alla 27esima settimana di gravidanza sarà maggiormente portato a sviluppare delle patologie.

Emma Elsmén Steen ha esaminato registri di nascita, pubblicazioni ed ha lavorato sia in clinica che in laboratorio.

E’ risaputo che i maschi prematuri rischiano più delle femmine. Volevo scandagliare più a fondo questo tema analizzando cosa accade durante i primi giorni di vita che poi risultano essere i più critici.

La Steen è stata in grado di dimostrare che nei primi giorni di vita i maschi si ammalano molto di più delle femmine, necessitano più spesso di aiuti nella respirazione e di medicinali che portino la loro pressione troppo bassa a livelli normali. Di frequente nonostante questi trattamenti i piccoli vanno comunque incontro alla permanenza di pressione bassa e allo sviluppo di patologie permanenti ai polmoni.

In un altro studio basato sull’analisi di un database nazionale svedese ilmedico ha analizzato un milione di neonati ed ha scoperto che nelle gravidanze con feto maschile c’è un rischio maggiore di sviluppare tutta una serie di complicazioni come polidramnios (liquido amniotico in eccesso), preeclampsia, infezioni, distacco di placenta e rottura pretermine del sacco amniotico.

Ad esempio ci sono segnali che ci portano a pensare che la preeclampsia che occorre all’inizio della gravidanza e che spesso colpisce le gravidanze con feto femminile sia una forma diversa rispetto alla preeclampsia che occorre a gestazione avanzata e che colpisce principalmente le gravidanze con feto maschile

sostiene Emma Elsmén Steen, scoprendo un altro tassello sullo studio della differenza del genere sessuale nello sviluppo delle patologie pre e post-natali.

La Steen ritiene che la maggiore propensione a sviluppare patologie nei prematuri maschi possa essere dovuta al fatto che questi completano il loro sviluppo più tardi, ciò comporta una minore capacità rispetto alle femmine di reagire allo stress, di rispondere alle infiammazioni e di regolare la pressione del sangue.

[via|lunduniversity]

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