La gravidanza, il parto e il puerperio rappresentano la prima causa di ricovero per le donne italiane. Per questo motivo la salute materno-infantile dovrebbe rappresentare una priorità per la salute pubblica. A sostenerlo sono i neonatologi riuniti a Roma in occasione del XVII Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia, in corso a Roma da oggi fino al 5 ottobre 2012.
Peccato però che siano diverse le carenze rilevate proprio nel settore materno-infantile attraverso l’indagine Percorso nascita, indagine civica sulle prestazioni sanitarie. Focus sugli screening neonatali svolta da Cittadinanzattiva. Tempi di attesa troppo lunghi per analisi e controlli e carenze nell’assistenza perinatale, ad esempio.
Perchè le neo e future mamme italiane e i loro figli abbiano le cure migliori occorre dunque riorganizzare i punti nascita sparsi su tutto il territorio nazionale e adeguare tutte le strutture ospedaliere, sia pubbliche che private, a parametri standard di valutazione che migliorino l’assistenza erogata sia in gravidanza che nel periodo immediatamente successivo al parto.
Non a caso il Congresso è stata l’occasione per presentare al pubblico il Manuale di certificazione dei punti nascita, elaborato da un gruppo di società mediche impegnate nella cura materno-infantile proprio allo scopo di rispondere alle esigenze di ristrutturazione dei punti nascita e migliorare la qualità dell’assistenza, soprattutto in quelli di piccole dimensioni in cui il rischio sembra essere maggiore, fornendo indicazioni circa i requisiti necessari per l’accreditamento.
I neonatologi italiani hanno lanciato inoltre un allarme riguardante il personale infermieristico: il numero degli operatori è inferiore alle necessità reali sia in neonatologia che in terapia intensiva neonatale e non sempre il personale addetto è sostenuto da una formazione adeguata.
E’ stato fatto molto, afferma Paolo Giliberti, presidente della Sin, ma nonostante i notevoli progressi conseguiti in questi anni resta ancora molto da fare.
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