Eccomi, sono la Befana personale di una bambina di sei anni. Questo è il primo anno che ho preso sul serio il mio ruolo e sono sgattaiolata di nascosto a comprare una calza nuova di zecca per riempirla con i suoi cioccolatini preferiti. Naturalmente ho anche preso un piccolo pezzetto di carbone che sono sicura la divertirà moltissimo.
Non so a voi, ma a me la Befana è sempre stata simpatica, forse perché ne ho sentito parlare prima che Halloween trasformasse la simpatica vecchina in una strega terrificante. Simpatica, sì.
Checché ne pensano e ne dicano quelli che ci prendono in giro facendoci gli auguri il 6 gennaio. Io riesco sempre a sorprenderli, accettando gli auguri sorridendo e tirando fuori dalle tasche manciate di caramelle e cioccolatini. Perché?
Perché la Befana è una donna libera, indipendente, veloce, rapida. Certo, è anche pratica: non se ne va in giro con un abito da sera. Mette su vestiti comodi, visto che deve volare intorno al mondo.
Poi me la immagino il 7 gennaio, rilassata, tranquilla, a mollo nei sali. Magari ha anche appuntamento dall’estetista, per la ceretta, per la pulizia del viso, per un veloce tutorial sul trucco che le sta meglio, in modo che non possiamo riconoscerla nelle nostre passeggiate quotidiane.
Perché è brava lei, non dice a nessuno dove abita, tiene ben segreto e custodito il suo domicilio, mica come quell’esagerato di Babbo Natale, che lo racconta a tutti.
Noi mamme siamo così: organizzate, pratiche, silenziose (magari non tutte), veloci, generose. Perciò, se permettete, auguri a tutte noi, che riempiamo di magia e caramelle la vita dei nostri figli.
Dimenticavo: se oggi i vostri pargoli hanno voglia di colorare, sappiate che ci sono in giro molti disegni di befane o di streghe (Halloween ormai la fa da padrone), ma nessuna è strega come la mamma!
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