Le donne madri e lavoratrici hanno tradizionalmente meno tempo libero dei loro compagni. E’ storia vecchia, lo sappiamo bene. Tra lavoro, faccende domestiche e cura dei figli è davvero ben poco lo spazio che possiamo dedicare a noi stesse, alle nostre passioni e ai nostri hobby o, più semplicemente, alla lettura di un libro o a qualche minuto di relax.
Il peso delle faccende domestiche e la cura della famiglia ricadono ancora per la maggior parte sulle spalle delle donne ma qualcosa sta cambiando, seppure molto lentamente. A rivelarlo è il Rapporto di coesione sociale 2012, frutto di un’indagine sulla vita di coppia condotta da Istat, Inps e Ministero del Lavoro e riferita al periodo 2008-2009.
I dati raccolti si basano su un campione di coppie in cui la componente femminile ha un’età compresa tra 25 e 44, quindi in una fascia di età che vede la donna presente sul mercato del lavoro e con figli da crescere. Come accennato, se da un lato la ricerca conferma il maggiore impegno della donna nell’ambito della dimensione casalinga, dall’altro mette in luce come il carico familiare inizi ad essere più equamente condiviso con l’uomo.
Negli ultimi venti anni, infatti, il tempo dedicato dalle donne alle faccende domestiche è diminuito di 37 minuti, mentre è aumentato il tempo che gli uomini dedicano alle stesse incombenze, passando da poco più di un’ora e mezza a due ore. Aumenta, di conseguenza, anche il tempo libero a disposizione delle donne che però resta sempre inferiore a quello dei loro consorti.
Pur partecipando più attivamente che in passato alla cura della casa e all’accudimento dei figli, il papà lavoratore gode ogni giorno di un’ora di riposo in più rispetto alla propria compagna. Ancora resta molto da fare quindi perchè sia raggiunta la piena parità fra uomo e donna almeno nell’ambito domestico e la lentezza con la quale avvengono certi cambiamenti non è certo incoraggiante.
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