Abbiamo festeggiato proprio ieri la nostra giornata, care mamme. Ma qual è il ritratto delle mamme italiane? Prima di tutto le donne con figli sono sempre meno e poi sono sempre più vecchie. È questa la società in cui viviamo. Fare figli è un impegno per la vita, economico e non solo. In un Paese in cui la precarietà è l’unica sicurezza che abbiamo, costruirsi serenamente una famiglia non facile.
Secondo i dati del ministero della Salute, cala il numero medio di figli per donna arrivato, a 1,39 nel 2013 rispetto a 1,46 del 2010. Le Province Autonome di Trento e Bolzano mostrano livelli più elevati di fecondità, mentre le regioni meno prolifiche sono Sardegna, Basilicata e Molise. L’età media delle mamme italiane intanto si alza, avvicinandosi ai 33 anni, mentre il numero complessivo delle nascite continua a diminuire, attestandosi a 512.327. In particolare, una nascita su 5 è relativa a madri di cittadinanza non italiana, ma in regioni come Emilia Romagna e Lombardia, questa percentuale arriva al 30%.
Sono dati ovviamente che preoccupano. Lasciano basiti, i numeri relativi agli abbandoni. Circa 400 bimbi ogni anno, secondo le stime della Società italiana di neonatologia, sono destinati all’adozione. In 4 casi su 10 le mamme che non riconoscono i piccoli alla nascita sono italiane, ed hanno molte volte alle spalle situazioni difficili, mentre nel 62% degli abbandoni si tratta di donne straniere. Per fortuna in Italia c’è un diritto fondamentale: quello al parto in anonimato. Inoltre, ricordiamo che la mamme che non possono tenere i loro bimbi possono tranquillamente consegnarli alle culle termiche, all’ingresso dei principali ospedali.
Dito puntato anche contro le prestazioni inutili. In media ogni gestante ne fa 5 in 9 mesi di gravidanza quando è 3 il numero raccomandato. C’è da dire una cosa, che nella maggior parte dei casi si fanno dal ginecologo privato.
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