La mamma italiana è diventata uno stereotipo: donna di casa che si occupa dell’educazione dei figli, preparando soffici dolci e teglie di lasagne, e del benessere del proprio marito. Quante sono le signore che vivono realmente così? Le donne italiane, come tutte le Occidentali, sono donne frenetiche che si dividono come equilibriste tra casa e ufficio. Ogni tanto fanno grandi cose e ogni tanto devono fare i conti con qualche pasticcio.
Sicuramente, a differenza di altri Paesi, in Italia si consumano molti più pasti in casa e c’è la tradizione – soprattutto a cena – di riunire la famiglia a tavola. Non è così nel resto d’Europa o negli Stati Uniti, dove non tutte le famiglie mangiano a orari stabiliti e soprattutto insieme. Questo non vuol dire che la mamma italiana, dotata di grembiulino, sia lì ad aspettare la sua ciurma affamata, come fanno vedere molte pubblicità.
Quello che però mi ha fatto sorridere è l’elogio che Wall Street Journal ha fatto alla madre del Belpaese: sono le migliori nel mondo, secondo il giornale finanziario Usa. Forse tutto questo nasce anche un episodio tremendo di qualche settimana fa: un video ha mostrato a New York un bambino cinese assiderato nella neve. Il papà lo stava istruendo secondo il metodo del libro «Il ruggito della Mamma Tigre», dove si elogia la rigida educazione delle mamme cinesi. Per moltissimo tempo, la mamma italiana non ha fatto altro che allevare mammoni, viziati e non in grado di affrontare le avversità. Questo almeno lo stereotipo più diffuso, tra i tanti.
Ora questi “difetti” sono diventati un pregio perché sono state definite calde, affettuose e comprensive. Vi devo dire la verità, non ho idea – a differenza del wsj (che cambia spesso opinione) quale sia il modello di mamma ideale, ognuno di noi fa quello di cui è capace, per carattere e per cultura. Non lo so se la mamma francese sia meglio di quella inglese e quella americana batta quella boliviana. Credo che sia importante l’affetto, mettersi in discussione e capire se e dove si stia sbagliando, anche con l’aiuto del proprio bambino, e soprattutto impegnarsi. Una mamma non può essere brava, solo, per i manicaretti che cucina e perché prepara la cena per tutta la famiglia: questo modello non esiste più neanche in Italia. Forse c’è ancora solo nella pubblicità.
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